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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 2769 del 22 giugno 2016
«Il giudizio di esecuzione del giudicato ha la precipua funzione di un controllo successivo del rispetto, da parte dell'Amministrazione, degli obblighi derivanti dal giudicato, al fine di attribuire alla parte vittoriosa in sede di cognizione...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 24 del 3 luglio 2012
«L'art. 112 del c.p.a. stabilisce che il giudizio di ottemperanza può essere proposto avverso le sentenze del giudice amministrativo passate in giudicato. A norma dell'art. 324 del c.p.c. - con enunciazione valida anche nel processo amministrativo...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 5813 del 25 novembre 2008
«Il ricorso gerarchico avverso un atto emesso da un ufficio sede di dirigente generale (quale appunto si configura l'ordinanza opposta in via amministrativa dall'odierna appellante), nel regime generale delle competenze stabilito dalla nuova...»
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Cassazione civile, Sez. Trib., sentenza n. 21530 del 15 ottobre 2007
«In tema di accise sugli oli minerali, l'avviso di pagamento emesso dall'Utif non costituisce un mero invito bonario preordinato ad un dialogo preventivo con il contribuente, ma un vero e proprio atto autoritativo volto a portare a conoscenza di...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 936 del 11 febbraio 1992
«Ai sensi dell'art. 3 comma 4 D.P.R. 30 giugno 1972, n. 748, il provvedimento dell'ispettore generale per il personale del ministero delle finanze non ha natura definitiva e non può essere impugnato in sede straordinaria; ma è ammesso l'errore...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 113 del 22 aprile 1997
«Il previo esperimento dei rimedi amministrativi, con il conseguente differimento della proponibilità dell'azione a un certo termine decorrente dalla data di presentazione del ricorso, è legittimo se giustificato da esigenze di ordine generale,...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 16 del 27 novembre 1989
«Il decorso del termine breve di legge (90 giorni) per la formazione del silenzio-rigetto ai sensi dell'art. 6 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, non tra effetti sostanziali, non concreta cioè alcun provvedimento amministrativo fittizio, ma produce...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5204 del 25 maggio 1998
«Il principio secondo cui, ai sensi dell'art. 149 c.p.c., la notificazione degli atti per mezzo del servizio postale non si esaurisce con la spedizione dell'atto da notificare, ma si perfeziona con la consegna del plico al destinatario attestata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3189 del 5 marzo 2001
«L'art. 2 D.P.R. n. 1199 del 1971, nel prevedere - con una norma applicabile a tutte le domande o istanze in via amministrativa da presentarsi entro un termine prestabilito - che il termine fissato dal legislatore per la presentazione dei ricorsi...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1490 del 22 febbraio 1994
«E' tardivo, il ricorso gerarchico presentato dal ricorrente avverso il diniego di un periodo di congedo straordinario pronunciato dal primo presidente della Corte di cassazione, e ciò in quanto tale provvedimento è atto completo ed immediatamente...»
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Corte dei Conti, Sez. III, sentenza n. 66560 del 27 gennaio 1992
«La regola contenuta nell'art. 2 comma 2 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 (recante norme per la semplificazione dei procedimenti in materia di ricorsi amministrativi) riveste carattere di principio generale in virtù del quale anche le norme che,...»
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Consiglio di Stato, Sez. I, sentenza n. 1071 del 8 novembre 1977
«Dopo l'entrata in vigore del D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 il termine per la proposizione dei ricorsi alle Commissioni provinciali in materie d'incarichi e supplenze è quello generale di 30 giorni stabilito dall'art. 2 cit. decreto.»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 425 del 15 aprile 1996
«È ammissibile il ricorso giurisdizionale amministrativo di primo grado, proposto avverso un'ordinanza contingibile e urgente del sindaco, nei riguardi della quale il privato abbia, pendente il termine d'impugnazione, richiesto al prefetto un atto...»
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Tribunale Superiore delle acque pubbliche, sentenza n. 35 del 25 maggio 1994
«Il fatto che a norma dell'art. 4 D.P.R. 24 novembre 1971 n. 1199 l'organo decidente il ricorso amministrativo abbia l'obbligo di comunicarlo ai controinteressati, i quali sono abilitati a presentare deduzioni e documenti nei venti giorni...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 2351 del 3 maggio 2002
«Il decorso del termine per la formazione del silenzio rigetto previsto dall'art. 6 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, ha effetti soltanto processuali, con la conseguenza che il ricorrente in sede gerarchica, anziché l'onere, ha la facoltà di agire...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 286 del 5 maggio 1987
«La mancata impugnazione della decisione amministrativa di reiezione del ricorso gerarchico intervenuta dopo la scadenza del termine di novanta giorni, non comporta l'onere di una nuova impugnazione in sede giurisdizionale, in pendenza del ricorso...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 452 del 13 giugno 1984
«Ai ricorsi amministrativi anteriori all'emanazione del D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, e pendenti alla data di entrata in vigore della nuova disciplina, si applicano le nuove norme ed in particolare l'art. 6 che prevede la formazione del...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 960 del 21 dicembre 1984
«In caso di mancata decisione del ricorso gerarchico entro il termine di legge, oggetto dell'impugnativa in sede giurisdizionale è l'atto impugnato in via gerarchica: di conseguenza il ricorso va notificato all'autorità che ha emanato tale atto e...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 598 del 7 luglio 1988
«Ai sensi degli art. 6, D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 e 20, l. 6 dicembre 1971, n. 1034, decorso inutilmente il termine di novanta giorni dalla presentazione del ricorso gerarchico senza che sia stata notificata all'interessato la decisione...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 230 del 4 marzo 1998
«Sono da ritenere inammissibili in sede di ricorso giurisdizionale, avverso una decisione adottata a seguito di ricorso gerarchico, motivi nuovi di ricorso che non risultino proposti nella predetta sede contenziosa amministrativa, a meno che il...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 382 del 22 gennaio 2018
«Il decorso del termine per decidere sul ricorso gerarchico non ha effetti sostanziali poiché non determina una decisione tacita di rigetto, ma ha solo effetti processuali, concedendo all'interessato la facoltà a proporre ricorso giurisdizionale....»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 4276 del 27 agosto 2013
«Non è proponibile l'azione avverso il silenzio della p.a., ex art. 117 del codice del processo amministrativo (D.Lgs. 104 del 2010), nel caso in cui sia stato presentato ricorso gerarchico e sia inutilmente decorso del termine di 90 giorni...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16360 del 28 giugno 2013
«In materia di repressione delle violazioni delle leggi finanziarie, dopo la notifica al trasgressore dell'ordinanza-ingiunzione che determina l'ammontare della pena pecuniaria (notifica che ha effetto interruttivo della prescrizione ai sensi...»
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Consiglio di Stato, Sez. I, sentenza n. 2154 del 11 dicembre 2009
«Il decorso del termine di novanta giorni previsto dall'art. 6 dei D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, entro il quale il ricorso gerarchico deve essere deciso dall'Autorità amministrativa non ha effetti sostanziali ma processuali, giacché abilita il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 700 del 23 gennaio 1997
«In tema di cancellazione dall'albo delle imprese artigiane, la competenza del tribunale della sede della commissione regionale per l'artigianato sussiste - in base alla regola generale del foro del convenuto (inderogabile, nell'ipotesi, per il...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 450 del 9 aprile 1990
«Il decorso del termine di 90 giorni per la formazione del silenzio rigetto ai sensi dell'art. 6 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 non ha effetti sostanziali, non concretando alcun provvedimento amministrativo, ma produce soltanto effetti...»
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Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana, sentenza n. 325 del 2 novembre 1992
«Il mancato riscontro del ricorso gerarchico nel termine di novanta giorni previsto dall'art. 6 del D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, pur dando luogo alla formazione del silenzio-rigetto, esplica effetti di natura meramente processuale, nel senso...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 8 del 9 gennaio 1986
«Dopo la scadenza del termine di novanta giorni, stabilito dall'art. 6 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, l'amministrazione non ha più il potere di decidere, nè in senso favorevole nè sfavorevole, il ricorso gerarchico; pertanto, il provvedimento...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 585 del 15 novembre 1982
«L'art. 14 l. reg. Trentino-Alto Adige 29 novembre 1978, n. 25, relativo alla classificazione degli immobili da parte dei comuni, ai fini dell'applicazione della tassa di soggiorno, nel disciplinare il ricorso gerarchico improprio in materia,...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 4 del 7 febbraio 1978
«Nel caso in cui l'autorità adita con ricorso gerarchico emana una decisione esplicita di accoglimento dopo la scadenza del termine di 90 giorni previsto dall'art. 6 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, questa decisione equivale ad una revoca di...»