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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 235 del 23 febbraio 1993
«...viene emesso perdono di attualità e danno luogo ad un'altra e diversa fase processuale nella quale non è più rinvenibile un potere del giudice avente lo stesso contenuto di quello che consentì l'adozione di una precedente misura cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37565 del 23 settembre 2004
«Qualora il giudice, a fronte di richiesta del pubblico ministero volta all'applicazione della custodia cautelare in carcere, disponga invece gli arresti domiciliari sotto condizione che venga accertata l'esistenza di un luogo idoneo all'esecuzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3115 del 27 ottobre 1993
«...può conoscere ed avvalersi degli atti contenuti nel fascicolo del P.M. (Fattispecie in cui il giudice del dibattimento aveva rigettato l'istanza di revoca o sostituizione della misura cautelare della custodia in carcere, avanzata dall'imputato).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 671 del 11 marzo 1994
«Il procedimento in camera di consiglio di cui all'art. 127 c.p.p. con le connesse formalità di previo avviso alle parti non è espressamente previsto per la deliberazione di istanze di scarcerazione, essendo delimitato, appunto nella materia dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3631 del 16 settembre 1994
«Il conflitto (negativo) insorto tra il giudice delle indagini preliminari, che abbia già emesso il decreto che dispone il giudizio ma sia ancora nel possesso degli atti (per gli adempimenti successivi), e il giudice del dibattimento, che non abbia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12271 del 17 marzo 2003
«In tema di revoca o sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere, la previsione di cui all'art. 299, comma 4 ter, c.p.p. — disponendo che se la richiesta è basata sulle condizioni di salute di cui all'art. 275, comma 4, c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 996 del 10 aprile 2000
«...comparire per esporre il suo parere in dibattimento, non è applicabile nel procedimento incidentale de libertate in cui sia impugnata con l'appello l'ordinanza di diniego, di revoca o sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3852 del 27 gennaio 1999
«...di salute dell'imputato (art. 299 comma quarto ter c.p.p.), la norma prevede l'obbligo della perizia con esclusivo riferimento al caso in cui venga dedotta l'esistenza di condizioni di salute incompatibili con la custodia cautelare in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3917 del 29 ottobre 1997
«In tema di condizioni di salute dell'imputato sottoposto alla custodia cautelare in carcere, dal combinato disposto degli artt. 299, comma secondo, e 275, comma quarto, c.p.p., si ricava che le gravi condizioni di salute possono comportare o il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 177 del 13 marzo 1996
«Il disposto di cui all'art. 299, comma 4 ter, (terzo periodo) c.p.p., ispirato da quelle esigenze di garantismo che sono alla base della L. 8 agosto 1995, n. 332, pone il giudice, nel caso di richiesta di revoca o sostituzione della misura della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2798 del 7 settembre 1995
«In tema di provvedimenti restrittivi nei confronti di tossicodipendenti, l'art. 89, comma 2, del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 impone a colui che, essendo sottoposto a custodia cautelare, intenda sottoporsi ad un programma di recupero, di allegare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1204 del 23 agosto 1993
«In tema di impugnazioni avverso provvedimenti in materia cautelare, l'appello previsto dall'art. 310 c.p.p., a differenza del riesame, ha conservato la fisionomia tradizionale del mezzo di gravame, per cui i motivi (che debbono essere indicati...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1692 del 11 agosto 1993
«Quando l'impugnazione investe l'ordinanza di rigetto dell'istanza di revoca della misura cautelare della custodia in carcere ed il provvedimento che in appello la ha confermata, oggetto di censura può essere soltanto la violazione, da parte del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 996 del 26 febbraio 1993
«Quando l'appello al tribunale della libertà investe un ordinanza reiettiva di istanza di revoca della custodia cautelare in carcere, la decisione del detto tribunale è vincolata dall'effetto devolutivo dell'impugnazione che segna un limite...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5825 del 13 gennaio 2000
«In tema di libertà personale, è provvedimento errato, ma non abnorme, quello con il quale il giudice revochi sua precedente ordinanza, con la quale era stata dichiarata la inefficacia della misura cautelare in carcere per decorrenza dei termini....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25956 del 22 giugno 2009
«In caso di condanna non definitiva per reato continuato, per valutare, a norma dell’art. 300 comma 4 c.p.p., l’entità della pena ai fini di un’eventuale dichiarazione di inefficacia della custodia cautelare applicata soltanto per il reato meno...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 18 aprile 1997
«Ai fini sia dell'articolo 303, comma primo, lett. c), c.p.p., sia dell'art. 300, comma quarto, stesso codice, nel caso di condanna per più reati avvinti dalla continuazione, per alcuni dei quali soltanto (nella specie per i reati satelliti)...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7685 del 3 luglio 2000
«Integra il reato di evasione la condotta di colui che si allontani ingiustificatamente dal luogo degli arresti domiciliari dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna a una pena detentiva di durata superiore al periodo di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6066 del 21 dicembre 1999
«Ai fini di cui all'art. 300, comma 4, c.p.p., secondo cui la custodia cautelare perde efficacia quando, essendo stata pronunciata sentenza di condanna, la sua durata risulti non inferiore all'entità della pena inflitta, non può tenersi conto, nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4267 del 23 ottobre 1997
«Ai fini dell'operatività del disposto di cui all'art. 300, comma quarto, c.p.p., secondo cui, quando venga pronunciata sentenza di condanna non definitiva, la custodia cautelare perde efficacia se la sua durata «non è inferiore all'entità della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1789 del 5 febbraio 1991
«...alla sentenza di cui al secondo comma dell'art. 444 di detto codice), ancorché sottoposta ad impugnazione, la custodia cautelare perde efficacia quando la durata della custodia già subita non è inferiore all'entità della pena irrogata.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19364 del 17 maggio 2002
«Nei procedimenti che proseguono con l'applicazione delle norme vigenti anteriormente all'entrata in vigore del codice di procedura penale, il ripristino della custodia cautelare nei confronti dell'imputato, assolto in primo grado e, poi,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8 del 23 febbraio 2000
«I nuovi elementi di prova acquisiti dal pubblico ministero successivamente alla pronuncia della sentenza di non luogo a procedere possono essere utilizzati ai fini della revoca della sentenza e della successiva applicazione di una misura cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5543 del 30 gennaio 1995
«...e detenzione illegale di armi, assolto in primo grado, aveva disposto la custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari del pericolo di fuga e di reiterazione di reati della stessa specie.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2621 del 21 luglio 1992
«È legittimo il provvedimento con il quale la corte d'appello, pronunciando decreto che dispone il giudizio in riforma di sentenza di non luogo a procedere del giudice dell'udienza preliminare, ripristini contestualmente la custodia cautelare in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3311 del 13 dicembre 1991
«In presenza della perdita di efficacia di una misura cautelare per effetto di un fenomeno estintivo della privazione della libertà, quale la revoca di cui all'art. 299, comma primo, c.p.p. (che implica una nuova valutazione delle condizioni di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27425 del 6 luglio 2001
«Non ricorrono i presupposti del ripristino della custodia cautelare per ritenuta sussistenza del pericolo di fuga, ex art. 307, comma 2, lett. b), c.p.p., nei confronti dell'imputato che, scarcerato per decorrenza dei termini ed assolto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44 del 21 marzo 1995
«Il principio di cui all'art. 302 c.p.p., secondo cui non è consentito disporre nuovamente la custodia cautelare se non dopo la effettiva cessazione del precedente stato di detenzione nonché dopo l'interrogatorio dell'indiziato o la sua mancata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 921 del 28 marzo 1996
«...prevista dal citato art. 301. Malgrado l'uso improprio del termine, infatti, le disposizioni aggiunte dalla novella attengono all'istituto della rinnovazione, che si sostanzia nella proroga del termine di efficacia della misura cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 316 del 1 marzo 1996
«Il provvedimento con il quale il giudice competente abbia disposto la cessazione dello stato di custodia cautelare (nella specie per ritenuta inosservanza del termine di cinque giorni fissato dall'art. 294, comma 1, c.p.p.), non è revocabile da...»