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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2058 del 13 marzo 1996
«È pienamente valida la deposizione resa dal consulente del lavoro anche nell'ipotesi in cui il giudice abbia omesso di avvertirlo del suo diritto di astenersi dal testimoniare, atteso che né l'art. 351 c.p.p. (vecchio testo) — che prevedeva il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4042 del 5 novembre 1999
«Lo strumento della revoca della misure cautelari, in quanto diretto a consentire la valutazione della sussistenza ex ante e della persistenza ex post delle condizioni di applicabilità delle misure, non giustifica, in relazione alla sua funzione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1751 del 20 maggio 1997
«In tema di misure cautelari personali, una volta che sia scaduto il termine d'impugnazione dell'originario provvedimento o sia comunque esaurito il procedimento incidentale, gli effetti della decisione permangono nel procedimento principale fino...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5601 del 4 dicembre 1996
«La pronuncia di sentenza di appello che confermi la condanna di primo grado per un reato derubricato rispetto a quello contestato (nella specie lesioni aggravate in luogo di omicidio volontario) costituisce un fatto nuovo ai fini della valutazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3476 del 14 settembre 1994
«Poiché, ai fini del rinvio a giudizio, pur nella attuale formulazione dell'art. 425 c.p.p., quale determinatasi a seguito della modifica introdotta dall'art. 1 della L. 8 aprile 1993, n. 105, non è richiesta la gravità degli indizi a carico,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 1576 del 25 ottobre 1993
«In tema di sostituzione delle misure cautelari, l'art. 299, quarto comma, c.p.p. richiede che si sia verificato un mutamento della situazione di fatto immediatamente precedente, tale da aggravare le esigenze cautelari. Lo stato di salute...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2106 del 12 luglio 1999
«Affinché il giudice provveda alla sostituzione di una misura cautelare già in atto con altra più grave ovvero all'aggravamento delle modalità applicative è necessario uno specifico atto propulsivo rappresentato dalla «richiesta» del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35773 del 28 settembre 2007
«In tema di revoca o sostituzione delle misure coercitive, l'art. 299, comma quarto-ter, c.p.p., prevede, in relazione all'accertamento delle condizioni di salute dell'imputato, l'obbligo di disporre la perizia con esclusivo riferimento al caso in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2075 del 27 maggio 1998
«In tema di revoca delle misure cautelari, poiché il c.d. giudicato cautelare ne fonda l'irrevocabilità allo stato delle acquisizioni, una nuova istanza non può essere proposta prima che esso si formi, e cioè che sia concluso l'itinerario di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 89 del 1 aprile 1998
«La ritenuta inammissibilità della richiesta di revisione, quando derivi dalla mera incompletezza del previsto iter procedimentale e valga, quindi, solo rebus sic stantibus, non impedisce, di per sé, che possa comunque darsi luogo alla sospensione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8392 del 28 febbraio 2002
«La mancata acquisizione del parere del pubblico ministero in ordine alla istanza di revoca della misura cautelare, richiesto dall'art. 299 comma 3 bis c.p.p., non determina la nullità del provvedimento ex art. 178 lettera b) dello stesso codice, a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 147 del 7 aprile 1993
«Il provvedimento di revoca della misura cautelare adottato dal giudice dell'udienza preliminare non è affetto dalla nullità prevista dall'art. 178 lett. b) c.p.p., per violazione delle norme inerenti la partecipazione obbligatoria del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1613 del 15 gennaio 2003
«In tema di impugnazioni avverso provvedimenti applicativi di misure cautelari personali, le condizioni di salute dell'indagato incompatibili con lo stato di detenzione non possono costituire motivo di censura contro l'ordinanza impositiva della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 996 del 10 aprile 2000
«L'art. 508 c.p.p., che prevede la citazione del perito a comparire per esporre il suo parere in dibattimento, non è applicabile nel procedimento incidentale de libertate in cui sia impugnata con l'appello l'ordinanza di diniego, di revoca o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3917 del 29 ottobre 1997
«In tema di condizioni di salute dell'imputato sottoposto alla custodia cautelare in carcere, dal combinato disposto degli artt. 299, comma secondo, e 275, comma quarto, c.p.p., si ricava che le gravi condizioni di salute possono comportare o il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 177 del 13 marzo 1996
«Il disposto di cui all'art. 299, comma 4 ter, (terzo periodo) c.p.p., ispirato da quelle esigenze di garantismo che sono alla base della L. 8 agosto 1995, n. 332, pone il giudice, nel caso di richiesta di revoca o sostituzione della misura della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2798 del 7 settembre 1995
«In tema di provvedimenti restrittivi nei confronti di tossicodipendenti, l'art. 89, comma 2, del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 impone a colui che, essendo sottoposto a custodia cautelare, intenda sottoporsi ad un programma di recupero, di allegare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3843 del 2 dicembre 1997
«Il quarto comma dell'art. 172 c.p.p., secondo cui nel termine non si computa il giorno in cui ne è iniziata la decorrenza, è applicabile anche al termine di due giorni nel quale, ai sensi dell'art. 299, comma 3 bis, c.p.p., il pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1242 del 14 settembre 1996
«In sede di revoca della misura cautelare, è possibile, come vuole l'art. 299, comma primo e terzo ter, c.p.p., prendere in esame anche fatti o elementi già valutati purché il provvedimento che ha disposto la misura non sia stato impugnato e non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7685 del 3 luglio 2000
«Integra il reato di evasione la condotta di colui che si allontani ingiustificatamente dal luogo degli arresti domiciliari dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna a una pena detentiva di durata superiore al periodo di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6066 del 21 dicembre 1999
«Ai fini di cui all'art. 300, comma 4, c.p.p., secondo cui la custodia cautelare perde efficacia quando, essendo stata pronunciata sentenza di condanna, la sua durata risulti non inferiore all'entità della pena inflitta, non può tenersi conto, nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1789 del 5 febbraio 1991
«In virtù del quarto comma dell'art. 300 del nuovo c.p.p., quando è pronunciata sentenza di condanna (qualifica che indubbiamente deve riconoscersi alla sentenza di cui al secondo comma dell'art. 444 di detto codice), ancorché sottoposta ad...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8 del 23 febbraio 2000
«I nuovi elementi di prova acquisiti dal pubblico ministero successivamente alla pronuncia della sentenza di non luogo a procedere possono essere utilizzati ai fini della revoca della sentenza e della successiva applicazione di una misura cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3311 del 13 dicembre 1991
«In presenza della perdita di efficacia di una misura cautelare per effetto di un fenomeno estintivo della privazione della libertà, quale la revoca di cui all'art. 299, comma primo, c.p.p. (che implica una nuova valutazione delle condizioni di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27425 del 6 luglio 2001
«Non ricorrono i presupposti del ripristino della custodia cautelare per ritenuta sussistenza del pericolo di fuga, ex art. 307, comma 2, lett. b), c.p.p., nei confronti dell'imputato che, scarcerato per decorrenza dei termini ed assolto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44 del 21 marzo 1995
«Il principio di cui all'art. 302 c.p.p., secondo cui non è consentito disporre nuovamente la custodia cautelare se non dopo la effettiva cessazione del precedente stato di detenzione nonché dopo l'interrogatorio dell'indiziato o la sua mancata...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 101 del 29 gennaio 1993
«L'operatività dell'art. 375 c.p.c., che, quando sussistono le condizioni ivi previste, prevede la possibilità di trattazione del ricorso per cassazione in camera di consiglio — da ritenersi consentita, in difetto di contraria previsione espressa,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4310 del 4 gennaio 1996
«L'obbligo di sentire previamente il difensore, che l'art. 301, comma 2, c.p.p. — nel testo risultante a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 219 del 1994 con la quale è stata dichiarata la parziale illegittimità della norma — pone...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 316 del 1 marzo 1996
«Il provvedimento con il quale il giudice competente abbia disposto la cessazione dello stato di custodia cautelare (nella specie per ritenuta inosservanza del termine di cinque giorni fissato dall'art. 294, comma 1, c.p.p.), non è revocabile da...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28110 del 16 luglio 2007
«Ai fini del ripristino della misura coercitiva della custodia cautelare divenuta inefficace per omesso interrogatorio nei termini di legge, l'art. 302 c.p.p. esige unicamente che il titolo originario caducato non sia più operante al momento...»