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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3734 del 20 aprile 1994
«La controversia promossa da un dipendente dell'Amministrazione delle Poste e Telecomunicazioni, per conseguire dall'Amministrazione medesima, nella sua qualità di gestrice dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro (art. 127...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3273 del 3 dicembre 1996
«In tema di applicazione delle misure cautelari non è fatto obbligo al pubblico ministero — neppure dopo la riforma dell'art. 291 c.p.p. attuata con la legge 8 agosto 1995, n. 332 — di allegare alla richiesta presentata al giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3634 del 27 novembre 1995
«Nel caso di riconoscimento fotografico a carico dell'indagato raccolto dalla autorità di polizia per delega del pubblico ministero ex art. 370 c.p.p., la descrizione ed i riferimenti contestualmente effettuati da chi ha operato il riconoscimento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3777 del 22 novembre 1995
«Poiché i gravi indizi di colpevolezza di cui all'art. 273 c.p.p. sono quegli elementi a carico, di natura logica o rappresentativa, che, contenendo in nuce tutti o soltanto alcuni degli elementi strutturali della corrispondente prova, non valgono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42748 del 7 novembre 2003
«Alle c.d. dichiarazioni tardive rese da un collaboratore di giustizia al pubblico ministero o alla polizia giudiziaria non può essere riconosciuta la consistenza dei gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione di una misura cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3900 del 12 novembre 1997
«...del pubblico ministero, aveva ripristinato la misura cautelare adottata per la salvaguardia delle esigenze probatorie e quindi revocata prima della scadenza del termine, ordinandone l'applicazione per il residuo periodo originariamente fissato).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3424 del 14 ottobre 1997
«Tale requisito, infatti, non è stabilito sia per evitare che il pubblico ministero debba rivelare alla parte gli accertamenti che si appresti ad espletare sia perché lo stesso giudice non deve necessariamente essere posto a conoscenza delle future...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2475 del 23 novembre 1995
«...in tema di falso ideologico in atto pubblico e truffa aggravata, riguardante la tabella di adeguamento del costo dei lavori di ricostruzione in un comune danneggiato dal sisma, agevolmente rinvenibile presso il Ministero per i lavori pubblici.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4162 del 10 marzo 1995
«...stesso articolo, l'utilità deve essere carpita con il «pretesto» di dover versare una somma o assicurare un vantaggio al pubblico ufficiale o impiegato per ottenere che egli agisca nel senso desiderato ovvero per compensarlo dell'opera svolta.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 182 del 30 marzo 1993
«...amministrativi, soprattutto quando il lungo tempo trascorso dal fatto e dall'incarico ricoperto nell'ufficio pubblico, in forza del quale sarebbe stato commesso, attenuava o elideva la eventuale efficacia della pretesa contiguità o influenza).»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2921 del 5 agosto 1992
«Il silenzio inibisce, da una parte l'accesso ai premi che talora l'ordinamento elargisce agli imputati che collaborano e, dall'altra, può non recare alleggerimento all'onere probatorio gravante sul pubblico ministero e può non contribuire ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1993 del 20 aprile 2000
«Qualora, richiesto dell'emissione di un provvedimento coercitivo, il giudice per le indagini preliminari ritenga sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e mancanti le esigenze cautelari, il tribunale, investito dell'appello del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3030 del 26 marzo 1996
«In base al principio di specialità deve escludersi concorso formale tra il reato di abuso di ufficio di cui all'art. 323 comma 2 c.p.p. e quello di corruzione di cui all'art. 319 c.p.; ciò peraltro non comporta che non possa aversi un concorso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3283 del 12 novembre 1993
«In materia di misure cautelari personali, il giudice per le indagini preliminari, purché nella sua valutazione non esorbiti dai fatti che gli sono stati rappresentati dal pubblico ministero, può cogliere in questi esigenze cautelari diverse da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1428 del 25 maggio 1992
«In tema di misure cautelari, il pubblico ministero ha interesse ad impugnare il provvedimento del Gip che ritenga sussistente l'esigenza cautelare di cui all'art. 274, primo comma, lettera a), c.p.p. ma non anche quella di cui alla lettera c) di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44180 del 18 novembre 2009
«...vigente che siano ancora pendenti, con la conseguenza che il giudice, se in tal senso richiesto dal pubblico ministero, è tenuto a sostituire la misura degli arresti domiciliari disposta in precedenza con quella della custodia in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26493 del 25 giugno 2009
«...vigore del summenzionato decreto, con la conseguenza che il giudice, se in tal senso richiesto dal pubblico ministero, è tenuto a sostituire in tali ipotesi la misura cautelare meno grave eventualmente adottata in precedenza con quella carceraria.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2025 del 7 luglio 1995
«Il vigente codice di rito autorizza il giudice, nel corso del dibattimento, a trasmettere gli atti al pubblico ministero in due sole ipotesi: quando rilevi che non si è provveduto alla necessaria modificazione dell'imputazione (art. 521, comma 2);...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4551 del 23 novembre 1995
«...con il solo limite del rispetto degli atti e dei fatti esauriti sotto l'impero di leggi anteriori. (Fattispecie relativa a misura cautelare disposta per il reato di fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di un ordigno esplosivo).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 577 del 26 marzo 1992
«...commesso reato. Il giudice è pertanto tenuto a sostituire, a richiesta del pubblico ministero, la diversa misura cautelare eventualmente adottata in precedenza con quella voluta dal legislatore ed a mantenere ferma quest'ultima, se già operante.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18093 del 12 maggio 2010
«...in vigore del summenzionato decreto, sicché il giudice, ove richiesto in tal senso dal pubblico ministero, ha l'obbligo di sostituire in tali ipotesi la misura cautelare meno grave eventualmente adottata in precedenza con quella carceraria.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2097 del 7 agosto 1993
«La revoca della misura cautelare della custodia in carcere, ai sensi dell'art. 89 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (T.U. delle norme in materia di stupefacenti), quale novellato, ultimamente, dall'art. 5, D.L. 14 maggio 1993, n. 139, convertito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2172 del 21 settembre 1995
«Il principio dell'applicazione della legge più favorevole non trova attuazione nella fase dinamica preprocessuale delle indagini preliminari, ed in particolare nel procedimento incidentale de libertate ove al tribunale, in sede di riesame o di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2181 del 3 marzo 1995
«Deve considerarsi abnorme il decreto di archiviazione pronunciato dal giudice per le indagini preliminari il quale, respinta in un primo momento la richiesta del pubblico ministero, la accolga successivamente, all'esito del disposto incidente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1783 del 10 maggio 1995
«La disciplina delle misure cautelari ha carattere processuale e perciò, in linea di massima, nella fase delle indagini preliminari il giudice non può discostarsi dalla contestazione mossa dal pubblico ministero e non gli è consentita alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3627 del 16 settembre 1994
«Ne discende la ininfluenza, ai predetti fini, della diversa (sia più che meno grave) configurazione del «fatto» delineata nell'atto di richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero, dato che tale diversa configurazione, per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 210 del 9 marzo 1992
«Peraltro, la circostanza attenuante ad effetto speciale, per incidere sui termini di durata della custodia cautelare deve essere definitivamente attribuita e non ancora sub judice. (Fattispecie in cui la circostanza attenuante ad effetto speciale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1919 del 2 ottobre 1995
«Se, dunque, occorre una «successiva condanna», la competenza ad emettere il provvedimento coercitivo spetta al giudice dell'impugnazione, sicché il pubblico ministero non può, per lo stesso fatto, iniziare un nuovo procedimento ed ottenere dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2469 del 21 luglio 1998
«Il giudice competente all'applicazione delle misure cautelari una volta iniziata la fase dibattimentale deve individuarsi, secondo quanto dispone l'art. 279 c.p.p., nel «giudice che procede», intesa questa espressione non nel senso generico di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2530 del 21 luglio 1999
«...tutelato, ma poiché protrae ed aggrava la lesione dell'equilibrio urbanistico del territorio, che è il valore essenziale cui è finalizzato il controllo pubblico, essa giustifica pienamente l'adozione e la conservazione del sequestro preventivo.»