-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 32 del 5 gennaio 1994
«Il lavoratore, che in primo grado abbia impugnato il licenziamento sotto profili diversi dall'inosservanza della procedura garantistica di cui all'art. 7 della L. 20 maggio 1970, n. 300, non può dedurre in appello la questione della nullità del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5559 del 8 giugno 1994
«...nel giudizio di primo grado, che non siano state citate nella fase di gravame, la sentenza non è nulla, ma deve essere cassata con rinvio perché il giudice di rinvio provveda all'applicazione della disciplina prevista dalla predetta norma di rito.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6156 del 27 giugno 1994
«L'intervento del terzo in appello, ai sensi e nei casi previsti dall'art. 344 c.p.c., in relazione all'art. 404 c.p.c., non trova ostacolo nell'eventualità che il terzo stesso, a difesa del proprio diritto, abbia già instaurato una separata causa,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7373 del 11 agosto 1994
«Il giudice di appello, che rigetti il gravame nei suoi aspetti di merito, non può, in mancanza di uno specifico motivo in ordine alla statuizione delle spese processuali, modificare tale statuizione compensando fra le parti le spese di primo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7522 del 26 agosto 1994
«Con riguardo a contratto preliminare di vendita immobiliare, qualora il promissario acquirente abbia agito in giudizio per l’esecuzione in forma specifica dell’obbligo di concludere il contratto definitivo ed abbia ottenuto sentenza di primo grado...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9594 del 15 novembre 1994
«Qualora il giudice di appello, a norma dell'art. 353 c.p.c., emetta sentenza con la quale afferma la giurisdizione del giudice ordinario, negata in primo grado, e rimette le parti davanti al primo giudice, deve anche provvedere sulle spese, non...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9626 del 15 novembre 1994
«Il principio, desumibile dall'art. 329, comma 2, c.p.c., secondo cui l'effetto devolutivo dell'appello non si verifica per i capi della sentenza di primo grado che non siano investiti dai motivi di impugnazione, con relativa formazione del...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10388 del 3 ottobre 1995
«In ipotesi di nullità del giudizio di primo grado, proseguito da quel giudice, che malgrado la costituzione tardiva dell'attore e nella contumacia del convenuto, non abbia ordinato la cancellazione della causa dal ruolo, il giudice d'appello,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1075 del 28 gennaio 1995
«Il ricorso per cassazione con il quale la parte, senza dolersi della mancanza di un'esauriente e pertinente risposta, ad opera del giudice di secondo grado, alle deduzioni proposte con l'atto di appello, censuri la motivazione della sentenza di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11736 del 11 novembre 1995
«Nel rito del lavoro, la contestazione in fatto di una circostanza dedotta dal ricorrente in primo grado non costituisce eccezione in senso stretto – che deve essere proposta nel termine di cui all'art. 416 c.p.c. e che si riferisce soltanto alle...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12061 del 22 novembre 1995
«...essi non abbiano concorso. (Nella specie, il collegio giudicante era stato composto diversamente per una sola delle cause, in quanto la stessa era stata decisa in primo grado da uno dei giudici componenti il collegio delle altre cause.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12602 del 7 dicembre 1995
«Nel caso in cui uno dei soccombenti in primo grado notifichi alla parte vittoriosa un atto di appello privo di procura ad litem e notifichi identico atto, contenente valida procura, all'altro soccombente, tale mandato non sana la carenza di jus...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13041 del 21 dicembre 1995
«Ne consegue che è inammissibile l'appello proposto dalla parte nei cui confronti si sia verificata (durante il procedimento di primo grado) la perdita della capacità di stare in giudizio quale legale rappresentante del figlio, per l'intervenuto...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1506 del 11 febbraio 1995
«Nel rito del lavoro – nel quale, mentre è consentita, sia pure previa autorizzazione del giudice e per gravi motivi, la modificazione della domanda (emendatio libelli), non è invece ammissibile la proposizione di una domanda nuova per mutamento...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2735 del 9 marzo 1995
«In caso di nullità intervenuta nel giudizio di primo grado per la mancata comunicazione ad una delle parti costituite di un'ordinanza emanata fuori udienza, il dovere del giudice di appello di decidere il merito (art. 354 c.p.c.), previa...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2768 del 9 marzo 1995
«Quando il pretore, in funzione di giudice del lavoro, non abbia attribuito la rivalutazione monetaria ex art. 429, terzo comma, c.p.c., sia che abbia disatteso la domanda di parte o trascurato di pronunciare su di essa sia che, mancando...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5556 del 19 maggio 1995
«La rinuncia agli atti del giudizio di appello, per quanto non espressamente disciplinata dalla legge, deve tuttavia ritenersi ammissibile in forza del richiamo alle norme regolatrici del giudizio di primo grado contenuto nell'art. 359 c.p.c.,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6337 del 6 giugno 1995
«Anche nel rito del lavoro il giudicato cosiddetto esterno, ove intervenga nel corso del giudizio di primo grado, può essere eccepito fino all'udienza di discussione della causa non trovando preclusione alcuna nel disposto dell'art. 417 c.p.c., e...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6346 del 6 giugno 1995
«La improponibilità di nuove eccezioni nel giudizio d'appello, disposta dall'art. 437, secondo comma c.p.c., va intesa come limitata alle eccezioni proponibili (e tuttavia non proposte) nel giudizio primo grado, mentre sono invece consentite quelle...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6397 del 7 giugno 1995
«...grado confermata nei gradi di impugnazione, sicché nell'ipotesi suddetta il tema della decisione resta delimitato dalla sentenza di primo grado, senza che siano ravvisabili una decisione aggiuntiva o modificativa da parte del giudice del gravame.»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6595 del 12 giugno 1995
«...di giurisdizione non possa essere ammesso dopo che il giudizio di primo grado si sia concluso con una sentenza che declina la giurisdizione, perché ormai manca una causa pendente davanti ad un giudice che ne possa disporre la sospensione.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6709 del 14 giugno 1995
«L'interesse a far valere il vizio radicale del nuovo provvedimento va verificato in concreto (in relazione, in particolare, alla esistenza o meno della volontà della controparte di avvalersi dell'atto) anche con riferimento ai normali mezzi di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7074 del 22 giugno 1995
«...la prova del diritto del quale si chiede l'accertamento e danno luogo sempre ad una unica azione, sicché essi possono esser indifferentemente adottati in primo ed il secondo grado, senza trovare ostacolo nel divieto delle nuove domande in appello.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7100 del 23 giugno 1995
«...questi aderisca alla nuova relazione che, esaminate e discusse adeguatamente le specifiche censure mosse a quella espletata in primo grado, sia pervenuta a conclusioni opposte, senza formare oggetto di tempestiva confutazione in quella sede.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7277 del 28 giugno 1995
«La procura rilasciata al difensore perché rappresenti un comune con un riferimento al «presente giudizio», si intende estesa anche al giudizio di appello, quale ulteriore grado in cui si articola l'unico giudizio, e, conseguentemente, la delibera...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 768 del 23 gennaio 1995
«La decadenza che, in forza del combinato disposto degli artt. 420, comma 5 e 414, n. 5, colpisce l'intempestiva deduzione dei mezzi di prova nel giudizio di primo grado e che opera anche nel giudizio di appello per il richiamo dell'art. 434 c.p.c....»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7683 del 13 luglio 1995
«Né la domanda, se omessa in primo grado, può essere proposta per la prima volta in appello, neanche per richiedere soltanto la liquidazione dei danni maturati successivamente alla sentenza di primo grado, atteso che l'art. 345, seconda parte del...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7823 del 19 luglio 1995
«La statuizione del giudice, positiva o negativa, sulla rivalutazione del credito ai sensi dell'art. 429, terzo comma, c.p.c. rappresenta un capo si sentenza capace di autonomo passaggio in giudicato; conseguentemente, il creditore vittorioso in...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8051 del 22 luglio 1995
«La sentenza di appello emessa nel processo di revocazione contro crediti ammessi, promosso dal curatore ai sensi dell'art. 102 L. fall. – che si instaura sin dall'inizio come un qualsiasi processo di cognizione (ordinaria) sottomesso alle regole...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8210 del 27 luglio 1995
«In tema di decadenza del convenuto contumace dal diritto di impugnazione, per decorrenza del termine annuale stabilito dall'art. 327 c.p.c., qualora in esito all'indagine istituzionalmente riservata al giudice di merito, il cui apprezzamento non è...»