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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8734 del 9 aprile 2009
«La decisione giudiziale riguardante la ripartizione della pensione di reversibilità tra l'ex coniuge divorziato e il coniuge superstite al momento del decesso deve essere resa, ai sensi dell'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1170 del 5 aprile 1976
«In considerazione del fatto che in ordine alla domanda di scioglimento del matrimonio ai sensi dell'art. 3, n. 2 lett. E) L. 1° dicembre 1970, n. 898, la sussistenza della giurisdizione del giudice italiano presuppone la cittadinanza italiana...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3086 del 22 giugno 1978
«Nel giudizio di divorzio, l'opposizione del coniuge convenuto, determinando il prolungamento del periodo minimo di separazione necessario per la trattazione della causa, non incide retroattivamente sulla validità della domanda proposta prima del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11061 del 19 maggio 2011
«Il ricorso introduttivo del giudizio volto allo scioglimento o alla cessazione degli effetti civili del matrimonio deve contenere il "petitum" richiesto al giudice, con la conseguenza che, quando esso contenga unicamente la domanda di riduzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9236 del 7 giugno 2012
«La disciplina dello scioglimento del matrimonio contratto a norma del codice civile e quella della cessazione degli effetti civili conseguenti alla trascrizione del matrimonio celebrato con rito religioso è identica nei presupposti e negli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3169 del 28 settembre 1976
«Nel giudizio di divorzio, il tentativo di conciliazione delle parti, mediante audizione separata delle stesse, configura un atto necessario per l'indagine sull'irreversibilità della frattura spirituale e materiale fra i coniugi, e, quindi, sul...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4119 del 28 settembre 1977
«Nel procedimento di divorzio, la mancata comparizione di uno dei coniugi all'udienza fissata per il tentativo di conciliazione, ancorché giustificata da gravi e comprovati motivi, non incide sulla procedibilità dell'azione, e non impone di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22607 del 2 dicembre 2004
«Nel giudizio di divorzio, spetta al Presidente del Tribunale la competenza a provvedere, all'udienza a questo fine fissata innanzi a sè, al tentativo di conciliazione dei coniugi e all'adozione dei provvedimenti temporanei ed urgenti, ex art. 4,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11315 del 28 ottobre 1995
«Con la nuova disciplina del processo di divorzio introdotta con l'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, che ha sostituito l'art. 4 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, è stato abrogato il potere del presidente del tribunale di assegnare un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9882 del 28 aprile 2006
«Nel processo di divorzio non trovano applicazione gli artt. 183 e 190 c.p.c., venendo in rilievo la disciplina speciale di cui all'art. 4 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come modificato dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74) volta ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3164 del 30 marzo 1994
«L'art. 4, ottavo comma, L. 1 dicembre 1970, n. 898, come modificato dall'art. 8, L. 6 marzo 1987, n. 74, disponendo che i provvedimenti urgenti e temporanei resi dal presidente del tribunale all'esito della personale comparizione dei coniugi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7620 del 4 aprile 2011
«Nel giudizio di scioglimento e cessazione degli effetti civili del matrimonio, l'ordinanza della corte di appello, pronunciata su reclamo avverso il provvedimento di diniego di misure provvisorie ed urgenti emesso dal presidente del tribunale, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10803 del 29 ottobre 1998
«Nel procedimento di divorzio fra coniugi con figli minori o incapaci, a norma degli artt. 4 e 5 L. n. 898 del 1970 (come novellati dalla L. n. 74 del 1987), il pubblico ministero è litisconsorte necessario in concorrenza con le parti private ed è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3552 del 13 giugno 1985
«Nelle cause di divorzio fra coniugi che non abbiano figli, o non abbiano figli minori od incapaci, deve escludersi, in sede di legittimità, l'esigenza di integrare il contraddittorio nei confronti del pubblico ministero presso il giudice a quo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11838 del 5 agosto 2003
«L'art. 4, n. 9 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo introdotto dall'art. 8 della L. 6 marzo 1987, n. 74, il quale prevede, al fine di una sollecita definizione dello status dei coniugi, anche senza istanza di parte, la pronuncia di sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3596 del 16 aprile 1996
«Nel giudizio diretto allo scioglimento (o alla cessazione degli effetti civili) del matrimonio, il tribunale, ancorché le parti, nell'udienza di comparizione davanti al giudice istruttore, abbiano chiesto fissarsi udienza di spedizione della causa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23567 del 17 dicembre 2004
«L'art. 4, nono comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo introdotto dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, — il quale prevede, anche senza istanza di parte, la pronuncia di sentenza non definitiva di divorzio, nel caso in cui il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15157 del 18 luglio 2005
«La disposizione di cui all'art. 4, nono comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, nella formulazione introdotta dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, in tema di procedimento di divorzio, secondo la quale, a fini acceleratori della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6664 del 8 luglio 1998
«Nell'ipotesi in cui due coniugi di cittadinanza straniera rivolgano al giudice italiano domanda congiunta di scioglimento del matrimonio celebrato in Italia e, successivamente, uno dei due, facendo presente di essere anche cittadino italiano,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8010 del 27 aprile 2004
«La disciplina della domanda congiunta di divorzio recata dall'art. 4, tredicesimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, come sostituito dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, rimette al giudice l'accertamento dei presupposti di legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4290 del 8 maggio 1996
«L'art. 4, comma 12, L. n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 8, L. n. 74 del 1987 — applicabile, ai sensi dell'art. 23, comma 3 di quest'ultima legge, alle sentenze di separazione personale pubblicate successivamente alla sua entrata in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11992 del 17 maggio 2010
«Nei procedimenti di impugnazione che si svolgono con rito camerale (nella specie, in materia di assegno divorzile), l'appello, pur tempestivamente proposto mediante il deposito del ricorso nel termine previsto dalla legge, è improcedibile ove la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10942 del 7 novembre 1997
«Il gravame contro la sentenza di divorzio, dopo l'entrata in vigore delle modifiche all'art. 4 L. 1 dicembre 1970, n. 898, apportate dalla L. 6 marzo 1987, n. 74, è soggetto al rito camerale e si propone mediante ricorso da depositarsi presso la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5259 del 7 maggio 1993
«Con riguardo a sentenza di divorzio, resa dal tribunale anteriormente all'entrata in vigore della L. 6 marzo 1987, n. 74, l'appello, ai sensi della disposizione transitoria dell'art. 23, terzo comma di detta legge, è regolato dalla disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11319 del 27 maggio 2005
«Nel giudizio di divorzio in appello — che si svolge secondo il rito camerale, ai sensi dell'art. 4, dodicesimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (nel testo sostituito ad opera dell'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74) — l'acquisizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6787 del 15 giugno 1995
«L'obbligo del giudice del rinvio di attenersi al principio enunciato dalla Corte di cassazione, a norma dell'art. 384 c.p.c., viene meno nel caso in cui, dopo la riassunzione del giudizio di rinvio, muti la norma dalla quale il principio di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1824 del 28 gennaio 2005
«La natura e la funzione dei provvedimenti diretti a regolare i rapporti economici tra i coniugi in conseguenza del divorzio, così come quelli attinenti al regime di separazione, postulano la possibilità di adeguare l'ammontare del contributo al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14022 del 25 ottobre 2000
«Il rito adottato dal legislatore, con l'art. 9 della legge sul divorzio, ai fini della modificazione dell'assegno divorzile, risulta regolato, in via generale, dagli artt. 737 ss., c.p.c., e, quanto alle forme, in parte risulta disciplinato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10077 del 9 maggio 2011
«Nel procedimento di revisione dell'assegno di divorzio, ai fini dell'adeguamento del predetto alla rivalutazione monetaria è ammissibile la domanda riconvenzionale, che sia introdotta dal coniuge convenuto, ai fini della riduzione dell'assegno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 412 del 15 gennaio 2000
«È ammissibile il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111, secondo comma, Cost. proposto avverso la pronuncia assunta in sede di appello, ai sensi dell'art. 9 legge divorzio, con il quale si denuncia l'omessa verifica da parte del giudice di...»