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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4421 del 19 ottobre 1999
«In tema di «patteggiamento», se le parti hanno concordato ed il giudice ha applicato la sospensione condizionale della pena nei casi non consentiti dalla legge, si determina la nullità della sentenza nel suo insieme e non della sola clausola...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2322 del 4 ottobre 1999
«Ove l'imputato nel formulare la richiesta di patteggiamento si sia avvalso della facoltà di subordinarne l'efficacia alla concessione della sospensione condizionale della pena, la previsione dell'intervento del giudice per il controllo della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 4 giugno 1996
«Poiché la sentenza emessa all'esito della procedura di applicazione della pena su richiesta delle parti prevista dagli artt. 444 e seguenti c.p.p. non ha natura di sentenza di condanna, in essa non può essere identificato il presupposto al quale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4132 del 29 settembre 1999
«In tema di applicazione di pena su richiesta delle parti, se le stesse, nel loro accordo hanno inserito la applicazione dell'indulto, il giudice non è vincolato dalla inscindibilità del petitum, così come viceversa accade nel caso in cui esso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6065 del 22 gennaio 1999
«L'assenza di cognizione piena del reato e della pena che caratterizza la sentenza di cui all'art. 444 c.p.p. non permette di revocare il beneficio dell'indulto concesso con D.P.R. n. 865 del 1986, fondandosi la revoca sulla commissione di un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3778 del 23 dicembre 1996
«In tema di patteggiamento, l'accordo intervenuto non è violato, quando l'indulto richiesto non sia stato applicato a tutti i reati o a parte di quelli indicati, poiché la materia da un lato è sottratta alla disponibilità dei soggetti processuali,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4940 del 1 dicembre 1995
«In tema di revoca di benefici conseguente a sentenza di applicazione della pena su richiesta, divenuta esecutiva, la pena alla quale occorre fare riferimento, onde verificare se la stessa sia quantitativamente tale da dar luogo al provvedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4061 del 23 novembre 1992
«La sentenza con la quale il giudice, ai sensi dell'art. 444 c.p.p., dispone l'applicazione della pena concordata fra le parti, comportando comunque una implicita affermazione di responsabilità, ben può costituire causa di revoca della liberazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3033 del 26 marzo 1993
«Il divieto di iscrizione delle sentenze previste dall'art. 445 c.p.p. nei certificati generali e penali richiesti dall'interessato prescinde da una espressa statuizione del giudice, scaturendo automaticamente dall'art. 689 c.p.p. che al comma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7284 del 1 aprile 1999
«In tema di liquidazione delle spese alla parte civile in caso di patteggiamento, poiché l'art. 153 att. c.p.p. prevede che dette spese debbano essere liquidate sulla base della nota che l'interessato è tenuto a presentare, il giudice non può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6375 del 18 gennaio 1999
«A seguito della sentenza n. 443 del 12 ottobre 1990 della Corte costituzionale, il giudice nell'applicare la pena secondo la richiesta delle parti, deve liquidare le spese in favore della parte civile eventualmente costituita, condannando...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 814 del 31 marzo 1998
«Il fatto che, ai sensi dell'art. 444, comma 2, ultima parte, c.p.p. e della sentenza della Corte costituzionale 12 ottobre 1990, n. 443, in caso di applicazione della pena su richiesta, il giudice debba condannare l'imputato al pagamento delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3305 del 5 settembre 1996
«La parte civile ha interesse ad interloquire, nel procedimento di applicazione della pena a richiesta delle parti, su ogni questione affidata alla valutazione del giudice dalla quale possa derivare un pregiudizio al proprio diritto al risarcimento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8942 del 28 settembre 1993
«Qualora si proceda con il rito alternativo dell'applicazione della pena su richiesta e vi sia costituzione di parte civile, il giudice deve indicare in sentenza, sia pure sinteticamente, quali siano i giusti motivi per i quali ha disposto la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3010 del 26 marzo 1993
«Ai sensi del comma secondo dell'art. 444 c.p.p. in sede di applicazione della pena su richiesta delle parti al giudice non è dato decidere sulla domanda della parte civile, sicché non può esservi in quella sede né quantificazione del danno né...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7467 del 26 giugno 1992
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti la Corte costituzionale ha stabilito, con sentenza 12 ottobre 1990, n. 443, che competono alla parte civile le spese processuali anche quando il giudice non decide sulla correlativa...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 2000 del 6 giugno 1996
«A seguito della dichiarazione di parziale illegittimità dell'art. 444, comma 2, c.p.p., il giudice con la decisione con la quale applica la pena, «condanna» l'imputato al rimborso delle spese in favore della parte civile che sia eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 3794 del 25 agosto 1994
«L'art. 445, comma 1, c.p.p. equipara la sentenza di patteggiamento a quella di condanna. Pertanto, ove il giudice, pur applicando la pena richiesta dalle parti, pronunci sentenza di condanna, incorre in un mero errore materiale suscettibile di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32801 del 30 agosto 2005
«In caso di applicazione della pena su richiesta, la successiva estinzione del reato, ai sensi dell'art. 445, comma 2, c.p.p., pur operando ope legis, in presenza dei presupposti di legge, richiede comunque che la sussistenza di tali presupposti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2268 del 27 maggio 1998
«In caso di annullamento da parte della Corte di cassazione di una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, l'effetto demolitorio della pronuncia della Corte riguarda solo la decisione e non anche la richiesta; su questa dovrà...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4606 del 11 ottobre 1995
«Qualora il giudice emetta sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, ritenendo erroneamente corretta la qualificazione giuridica del fatto contestato all'imputato, l'accordo tra le parti è da considerare caducato, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7960 del 18 luglio 1995
«Nel giudizio di rinvio, a seguito di annullamento parziale (art. 624, comma 1, c.p.p.) di sentenza di patteggiamento (art. 444 c.p.p.) per errata determinazione della pena, la individuazione e la qualificazione giuridica del fatto, così come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1661 del 2 maggio 1995
«Qualora il giudice abbia applicato la pena nei termini di cui all'accordo intervenuto tra le parti, l'imputato ha la facoltà di denunciare in sede di legittimità l'esistenza di vizi della decisione attinenti a situazioni che ne imponevano il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1549 del 28 aprile 1995
«La richiesta di applicazione di pena o l'adesione alla pena proposta dall'altra parte integrano un negozio di natura processuale che, una volta perfezionato con la ratifica del giudice che ne ha accertato la correttezza, non è revocabile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5726 del 29 marzo 1994
«La sentenza con la quale è definito il giudizio speciale disciplinato dagli artt. 444 e seguenti, c.p.p. (cosiddetto «patteggiamento») è frutto dell'esercizio di un potere dispositivo riconosciuto dalla legge alle parti, che non possono poi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7984 del 24 agosto 1993
«Il «patteggiamento» è un meccanismo processuale in virtù del quale imputato e P.M. si accordano sulla qualificazione giuridica della condotta contestata, sulla concorrenza di circostanze, sulla comparazione fra le stesse e sull'entità della pena,...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 1215 del 25 giugno 1993
«Non è ammissibile il ricorso per cassazione con il quale si invochi la norma di cui all'art. 129, primo comma, c.p.p. (obbligo dell'immediata declaratoria di determinate cause di non punibilità), con riferimento a sentenza pronunciata ex art. 444,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2491 del 19 giugno 1997
«In caso di annullamento da parte della Corte di cassazione di una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, l'effetto demolitorio della pronuncia della Corte riguarda soltanto la decisione e non anche la richiesta; su questa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 777 del 6 maggio 1999
«In materia di reati edilizi, la confisca dei terreni lottizzati di cui all'art. 19 della legge n. 47 del 1985, deve essere qualificata come sanzione amministrativa irrogata dal giudice penale e si applica indipendentemente da una sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15 del 24 luglio 1996
«L'ordine di demolizione adottato dal giudice ai sensi dell'art. 7 L. 28 febbraio 1985, n. 47, al pari delle altre statuizioni contenute nella sentenza definitiva, è soggetto all'esecuzione nelle forme previste dal codice di procedura penale,...»