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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5852 del 12 novembre 1979
«Poiché la revocazione è un'impugnazione prevista per i soli motivi tassativamente indicati nell'art. 395 c.p.c., la parte contro la quale detta impugnazione è proposta non può sollevare nel giudizio di revocazione una questione già dedotta nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 940 del 12 febbraio 1979
«Il giudizio di revocazione si cristallizza nell'ambito della relativa richiesta specifica, poiché, a norma dell'art. 398 c.p.c., la citazione introduttiva del giudizio deve indicare, a pena di inammissibilità, il motivo che la sorregge e le prove...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 454 del 19 gennaio 1981
«Il principio secondo cui sfugge al controllo di legittimità la valutazione delle risultanze probatorie da parte del giudice del merito, giacché la ricerca dei vari elementi di prova e la valutazione di essi sono attività demandate alla esclusiva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4665 del 18 luglio 1981
«Nelle controversie relative alla identificazione dell'immobile aggiudicato in sede di esecuzione forzata deve aversi riguardo anzitutto al decreto nel quale il giudice, trasferendo all'aggiudicatario il bene espropriato, ripete la descrizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4683 del 21 luglio 1981
«L'impossibilità di conseguire l'oggetto sociale può costituire causa legittima di scioglimento della società (ex art. 2272, n. 2, c.c.) quando riveste caratteri di assolutezza e definitività tali da rendere inutile ed improduttiva la permanenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5986 del 12 novembre 1981
«Per l'applicazione della regola in tema di risarcimento del danno da inadempienza contrattuale nella vendita di cose che abbiano un prezzo risultante, tra l'altro, da mercuriali – ipotesi in cui il risarcimento è costituito dalla differenza tra il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1084 del 20 febbraio 1982
«Fuori dei casi in cui è obbligatoria, l'applicazione dei cosiddetti indici I.S.T.A.T. nel calcolo della svalutazione monetaria è rimessa alla prudente discrezionalità del giudice del merito, salvo che la parte alleghi e documenti i suddetti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 179 del 13 gennaio 1982
«La determinazione della misura della svalutazione monetaria, ai fini del risarcimento del danno da fatto illecito, è rimessa all'apprezzamento discrezionale del giudice del merito, ma, ove quest'ultimo non ritenga di avvalersi dell'indice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4726 del 26 agosto 1982
«Nel giudizio di risoluzione del contratto di locazione per morosità del conduttore la sentenza, con la quale l'adito tribunale, nella parte dispositiva, sospenda il processo fino alla decisione della causa pregiudiziale concernente l'adeguamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1847 del 11 marzo 1983
«Quando davanti al pretore, adito quale giudice del lavoro ai sensi dell'art. 413 c.p.c., venga proposta una domanda riconvenzionale (non soggetta, di per sé, al rito del lavoro), detto giudice deve procedere alla separazione dei procedimenti, e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3896 del 3 luglio 1984
«L'esercizio, da parte della Corte di cassazione, del potere di correggere la motivazione (art. 384, secondo comma, c.p.c.) può essere invocato dalla parte vittoriosa senza necessità di proposizione del ricorso incidentale, ma non è ammissibile, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 157 del 19 gennaio 1985
«Il «principio di diritto», al quale il giudice di rinvio deve attenersi a norma del primo comma dell'art. 384 c.p.c., è costituito dalla nozione di ordine giuridico che la Corte Suprema incorpora nella sua sentenza come presupposto della sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 246 del 22 gennaio 1985
«Oggetto dei diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 cod. civ. è la quota ereditaria, intesa come parte del patrimonio del defunto, cioè dell'universum ius, con la conseguenza che il retratto successorio non è applicabile quando...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2567 del 17 aprile 1985
«L'interpretazione della conciliazione giudiziale è compito istituzionalmente demandato al giudice del merito il cui convincimento è sindacabile soltanto sotto il profilo della insufficienza o della contraddittorietà della motivazione. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3236 del 28 maggio 1985
«Qualora il petitum della domanda attrice sia fondato su un duplice ordine di ragioni giuridiche, collegate a presupposti antitetici e formulate in via alternativa o subordinata, la sentenza del giudice del merito, la quale, dopo aver aderito alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5622 del 16 novembre 1985
«Il vizio di motivazione su un punto decisivo, denunziabile per cassazione ai sensi dell'art. 360, n. 5, c.p.c., postula in ogni caso la formulazione di un apprezzamento da parte del giudice del merito, nel senso che questi, percepito un fatto di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5815 del 23 novembre 1985
«In sede di adeguamento del debito risarcitorio ai valori in atto della moneta, il giudice del merito non è tenuto a fornire una specifica motivazione, qualora fissi la percentuale di rivalutazione in conformità degli indici sul costo della vita e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6550 del 20 dicembre 1985
«La contraddittorietà della motivazione, ravvisabile nell'insanabile contrasto tra le argomentazioni addotte dal giudice del merito, tale da non consentire la identificazione del procedimento logico-giuridico seguito per addivenire alla decisione,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1737 del 14 marzo 1986
«Le ammissioni del procuratore contenute negli scritti difensivi costituiscono elementi indiziari liberamente valutabili dal giudice ai fini della formazione del suo convincimento, con la conseguenza che l'omesso esame di tali ammissioni,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1760 del 14 marzo 1986
«Il difetto di motivazione della sentenza può formare oggetto di ricorso per cassazione solo per quanto attiene all'accertamento ed alla valutazione dei fatti rilevanti per la decisione, e non anche per quanto concerne l'interpretazione e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21 del 2 gennaio 1986
«La violazione o falsa applicazione delle norme degli statuti degli enti pubblici non è deducibile come motivo di ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 360, n. 3, c.p.c. atteso che tali norme esauriscono la loro efficacia ed operatività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3085 del 9 maggio 1986
«Con riguardo alla sentenza d'appello, la motivazione per relationem concreta una carenza di motivazione solo quando consista in un mero rinvio che si esaurisca in una acritica approvazione della decisione soggetta a controllo ed è invece legittima...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4005 del 16 giugno 1986
«Non incorre nel vizio di contraddittoria motivazione il giudice che escluda la responsabilità di tutti e due i soggetti ai quali venga addebitato lo stesso fatto dannoso, quanto al primo per difetto di prova sulla condotta, ove la duplice...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2807 del 21 marzo 1987
«Il vizio di «contraddittorietà» del lodo arbitrale è deducibile con impugnazione per nullità, ai sensi dell'art. 829, n. 4 e n. 5 c.p.c., solo quando si concreti in una inconciliabilità fra parti del dispositivo, o parti della motivazione, di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2985 del 27 marzo 1987
«La misura della svalutazione monetaria può essere determinata dal giudice del merito anche con criteri diversi dagli indici delle tabelle Istat, ma in tal caso, di fronte alla richiesta specifica della parte interessata di applicare dette tabelle,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 821 del 28 gennaio 1987
«La motivazione per relationem non determina l'inesistenza della sentenza e, ove attenga alla sentenza di primo grado, non comporta l'obbligo del giudice di appello di rimettere, anche d'ufficio, la causa al primo giudice, ai sensi dell'art. 354...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6686 del 9 dicembre 1988
«L'esercizio, da parte della Corte di cassazione, del potere di correggere la motivazione previsto dal secondo comma dell'art. 384 c.p.c. è ammissibile in mancanza del ricorso incidentale della parte vittoriosa, anche nel caso in cui la emendatio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 288 del 20 gennaio 1989
«L'omesso esame di documenti, riconducibile al vizio di omessa motivazione su punto decisivo della controversia (art. 360 n. 5 c.p.c.) ricorre solo nel caso in cui questi si rilevino idonei a fornire la prova di un fatto costitutivo, modificativo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3482 del 21 luglio 1989
«La natura straordinaria dell'istituto della revocazione comporta che la decisività del documento di cui al n. 3 dell'art. 395 c.p.c. debba essere apprezzata in relazione al profilo della motivazione della sentenza impugnata che si assume viziato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 355 del 21 gennaio 1989
«L'inosservanza del divieto di introdurre una domanda nuova in appello, ai sensi dell'art. 345 c.p.c., e, correlativamente, dell'obbligo del giudice di secondo grado di non esaminare nel merito tale domanda, è rilevabile, anche d'ufficio, in sede...»