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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36682 del 5 ottobre 2007
«Allorché il P.M. scelga di non comparire all'udienza di convalida del fermo e trasmetta al giudice, contestualmente alla richiesta di convalida, quella di applicazione di misura cautelare personale con gli elementi su cui essa si fonda, e in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3899 del 8 luglio 1998
«In tema di applicazione della sentenza n. 77 della Corte costituzionale, dichiarativa dell'illegittimità costituzionale dell'art. 294, comma primo, c.p.p. nella parte in cui non prevede, dopo la fase delle indagini preliminari e fino alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1133 del 21 aprile 1993
«In tema di interrogatorio di persona in stato di custodia cautelare, il comma quarto dell'art. 294 c.p.p. non prefissa alcun termine tassativo per l'avviso, prima del compimento dell'atto, al difensore, fissando il solo criterio della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1145 del 11 maggio 1993
«Affinché le condanne per fatti posteriori a quelli cui si riferisce l'istanza di riabilitazione possano essere ritenute preclusive di quest'ultima, è necessario che il giudice conduca una penetrante indagine sui fatti posti a base di tali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35113 del 19 settembre 2007
«In tema di cd. contestazione a catena, la questione attinente all'asserita violazione dell'art. 297, comma terzo, c.p.p. non riguarda l'intrinseca legittimità dell'ordinanza cautelare, ma l'efficacia della misura, sicchè non è deducibile in sede...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3680 del 15 dicembre 1998
«Le cause che determinano la perdita di efficacia dell'ordinanza impositiva della misura cautelare, tra le quali rientra quella prevista dal terzo comma dell'art. 297 c.p.p. — che disciplina il caso in cui siano emessi più provvedimenti che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4042 del 5 novembre 1999
«Lo strumento della revoca della misure cautelari, in quanto diretto a consentire la valutazione della sussistenza ex ante e della persistenza ex post delle condizioni di applicabilità delle misure, non giustifica, in relazione alla sua funzione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4491 del 7 gennaio 1998
«Quando avverso ordinanza applicativa di misura cautelare sia stata proposta richiesta di riesame risultata inammissibile per tardività, non può neppure trovare accoglimento, in assenza di elementi nuovi, l'istanza di revoca di detta misura.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5601 del 4 dicembre 1996
«La pronuncia di sentenza di appello che confermi la condanna di primo grado per un reato derubricato rispetto a quello contestato (nella specie lesioni aggravate in luogo di omicidio volontario) costituisce un fatto nuovo ai fini della valutazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3716 del 23 novembre 1995
«La circostanza che in sede di revoca di una misura cautelare personale, dovendosi considerare sia i fatti sopravvenuti che quelli originari e sussistenti al momento dell'adozione dell'ordinanza impositiva, sia possibile una valutazione diversa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2829 del 5 giugno 1995
«La revoca della misura cautelare coercitiva postula il mutamento, in senso favorevole all'indagato, del quadro indiziario tenuto presente al momento dell'adozione del provvedimento, sicché, in difetto di sopravvenute ragioni positive, il cui onere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 481 del 14 marzo 1995
«In tema di misure cautelari personali, quando sia intervenuta una decisione di riesame sull'ordinanza applicativa della misura, chi propone l'istanza di revoca ha l'onere di indicare il fatto nuovo sopraggiunto ovvero originario, ma non oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3597 del 16 settembre 1994
«L'omesso tempestivo ricorso al procedimento impugnatorio incidentale di riesame, condizionato da termini perentori, non consente più alla parte interessata di utilmente prospettare, in sede di impugnazione sul rigetto della richiesta di revoca,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5165 del 1 dicembre 1999
«In tema di revoca delle misure cautelari, il «fatto nuovo» ovvero l'«elemento nuovo» idoneo a superare il c.d. giudicato cautelare già formatosi non può consistere nella semplice circostanza di una diversa e più favorevole valutazione delle stesse...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37363 del 10 novembre 2006
«Il rigetto dell'istanza di sostituzione della misura cautelare con altra meno afflittiva, implica per il giudice l'obbligo di motivare accertando in concreto e, quindi, in termini puntuali e specifici, se ricorrano le specifiche situazioni che, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2075 del 27 maggio 1998
«In tema di revoca delle misure cautelari, poiché il c.d. giudicato cautelare ne fonda l'irrevocabilità allo stato delle acquisizioni, una nuova istanza non può essere proposta prima che esso si formi, e cioè che sia concluso l'itinerario di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 886 del 29 aprile 1998
«A fronte di una richiesta di revoca o di sostituzione delle misure cautelari, la seconda parte del comma 3 ter dell'art. 299 c.p.p., stabilisce l'obbligo del giudice di provvedere all'interrogatorio dell'imputato che ne abbia fatto richiesta,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4107 del 25 gennaio 1995
«Il tribunale, in sede di appello avverso un'ordinanza reiettiva di un'istanza di revoca della custodia cautelare in carcere, non può dare rilievo ad un eventuale aggravamento delle condizioni di salute dell'indagato (intervenuto tra la pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3115 del 27 ottobre 1993
«Ai fini della decisione sullo status libertatis dell'imputato il giudice del dibattimento può conoscere ed avvalersi degli atti contenuti nel fascicolo del P.M. (Fattispecie in cui il giudice del dibattimento aveva rigettato l'istanza di revoca o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8392 del 28 febbraio 2002
«La mancata acquisizione del parere del pubblico ministero in ordine alla istanza di revoca della misura cautelare, richiesto dall'art. 299 comma 3 bis c.p.p., non determina la nullità del provvedimento ex art. 178 lettera b) dello stesso codice, a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1271 del 27 maggio 1994
«Il giudice, per provvedere sull'istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare, deve sentire, a pena di nullità, il pubblico ministero al quale deve rivolgere direttamente formale ed esplicita richiesta cui non può surrogare quella della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 147 del 7 aprile 1993
«Il provvedimento di revoca della misura cautelare adottato dal giudice dell'udienza preliminare non è affetto dalla nullità prevista dall'art. 178 lett. b) c.p.p., per violazione delle norme inerenti la partecipazione obbligatoria del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 431 del 14 marzo 1995
«La facoltà del giudice di provvedere anche di ufficio alla revoca o alla sostituzione delle misure cautelari, di cui all'art. 299 c.p.p., riguarda solo il Gip ovvero il giudice competente per il giudizio, ma non compete al tribunale in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3631 del 16 settembre 1994
«Il conflitto (negativo) insorto tra il giudice delle indagini preliminari, che abbia già emesso il decreto che dispone il giudizio ma sia ancora nel possesso degli atti (per gli adempimenti successivi), e il giudice del dibattimento, che non abbia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 177 del 13 marzo 1996
«Il disposto di cui all'art. 299, comma 4 ter, (terzo periodo) c.p.p., ispirato da quelle esigenze di garantismo che sono alla base della L. 8 agosto 1995, n. 332, pone il giudice, nel caso di richiesta di revoca o sostituzione della misura della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2798 del 7 settembre 1995
«In tema di provvedimenti restrittivi nei confronti di tossicodipendenti, l'art. 89, comma 2, del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 impone a colui che, essendo sottoposto a custodia cautelare, intenda sottoporsi ad un programma di recupero, di allegare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1692 del 11 agosto 1993
«Quando l'impugnazione investe l'ordinanza di rigetto dell'istanza di revoca della misura cautelare della custodia in carcere ed il provvedimento che in appello la ha confermata, oggetto di censura può essere soltanto la violazione, da parte del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 996 del 26 febbraio 1993
«Quando l'appello al tribunale della libertà investe un ordinanza reiettiva di istanza di revoca della custodia cautelare in carcere, la decisione del detto tribunale è vincolata dall'effetto devolutivo dell'impugnazione che segna un limite...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1309 del 11 maggio 1993
«Allorché l'appello riguarda un'ordinanza di rigetto di istanza di revoca ex art. 299 c.p.p., la decisione del tribunale è vincolata, oltre che all'effetto devolutivo, per cui la sua cognizione non può estendersi al di là dei limiti segnati dai...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2761 del 7 novembre 1997
«L'efficacia delle misure cautelari viene meno, secondo l'art. 300, comma 3, c.p.p., soltanto se la pena irrogata è dichiarata estinta ovvero condizionalmente sospesa e non quando, a seguito di sentenza di condanna, deve essere ancora eseguita....»