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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1700 del 4 maggio 1998
«Il controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale è diretto a verificare, da un lato, la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35359 del 21 ottobre 2002
«In tema di misure cautelari, l'art. 273, comma 1 bis c.p.p. (introdotto dall'art. 11 della legge 1 marzo 2001, n. 63 in attuazione dei principi del giusto processo), disponendo che nella valutazione dei gravi indizi di colpevolezza, atti a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 196 del 23 febbraio 1993
«Il divieto di applicazione di misure cautelari personali in presenza di una causa di estinzione del reato o della pena non è meramente astratto. Esso infatti, pur nei limiti di un quadro probatorio incompleto e quindi non definitivo, attribuisce...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2416 del 4 agosto 1999
«La Cassazione, nell'enunciare il principio sopra esposto, ha rigettato il ricorso dell'indagato osservando che correttamente il giudice di merito aveva motivato in ordine alla pericolosità sociale di quest'ultimo, ponendo in evidenza l'uso, da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3424 del 14 ottobre 1997
«Tale requisito, infatti, non è stabilito sia per evitare che il pubblico ministero debba rivelare alla parte gli accertamenti che si appresti ad espletare sia perché lo stesso giudice non deve necessariamente essere posto a conoscenza delle future...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2475 del 23 novembre 1995
«Non può farsi ricorso alla custodia cautelare (neppure sotto la forma degli arresti domiciliari) per l'acquisizione di una prova documentale ex art. 274, lettera a), c.p.p., quando il documento sia rinvenibile indipendentemente dalla condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4162 del 10 marzo 1995
«In materia di misure cautelari personali, non può assegnarsi, ai fini dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, lett. a), allo stato di latitanza dell'indagato, valore di motivo di aggravamento della detta esigenza quoad tempus ,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4005 del 20 gennaio 1998
«Ai fini dell'applicazione o del mantenimento di misura cautelare personale, il pericolo di inquinamento probatorio va valutato con riferimento sia alle prove da acquisire, sia alle fonti di prova già individuate, e ciò in considerazione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 182 del 30 marzo 1993
«In particolare, per quanto riguarda l'ipotesi di cui alla lett. a) dell'art. 274, il «concreto pericolo» di inquinamento delle prove postula la sussistenza di inderogabili esigenze attinenti alle indagini. (Nella fattispecie è stato ritenuto che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2922 del 5 agosto 1992
«L'art. 274, lettera a), c.p.p., nel consentire l'applicazione delle misure cautelari per esigenze attinenti alle indagini, «in relazione a situazioni di concreto pericolo per l'acquisizione o la genuinità della prova», collega la «concretezza»,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2921 del 5 agosto 1992
«In materia di misure cautelari, l'ordinamento vieta di trarre dall'esercizio del diritto al silenzio qualsiasi conseguenza negativa per l'imputato, anche nei casi in cui consente altrimenti al giudice di valutare il comportamento processuale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2667 del 17 dicembre 1993
«In materia di misure cautelari personali non vale ad escludere l'esistenza delle esigenze di cui all'art. 274, lettera a), c.p.p. la prospettata utilizzazione dell'incidente probatorio, quale strumento in grado di precludere ogni possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1724 del 17 gennaio 2012
«In tema di mandato di arresto europeo, la sussistenza del pericolo di fuga che legittima l'emissione di una misura cautelare ai sensi dell'art. 9, comma quarto, della L. n. 69/2005, ben può desumersi dal richiamo all'entità della pena applicabile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1697 del 11 giugno 1996
«In tale ambito vale infatti non solo il criterio generale secondo il quale lo stato di carcerazione non è ostativo all'emissione di un altro provvedimento cautelare che si fondi su una qualsiasi delle esigenze previste dall'art. 274 c.p.p., ma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1963 del 12 ottobre 1995
«Allorché venga irritualmente proposto ricorso immediato per cassazione avverso provvedimento suscettibile di essere aggredito con altro rimedio processuale (nella specie opposizione), la Corte di cassazione deve trasmettere gli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3420 del 10 agosto 1995
«Non è sufficiente pertanto ad integrare l'esigenza cautelare suddetta la circostanza che l'indagato, straniero, sia stato colto in possesso di un'auto rubata e di documenti falsi e che risultino i suoi perduranti contatti con l'estero, a meno di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1470 del 11 maggio 1993
«I requisiti della fondatezza e della concretezza non implicano che esso sia particolarmente intenso e, cioè, che sussista un elevato grado di probabilità di fuga, bensì richiedono che lo stesso non sia immaginario e venga dedotto da circostanze...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1661 del 29 ottobre 1992
«Al fine di determinare l'esistenza del concreto pericolo che l'indagato si dia alla fuga, il giudice deve esprimere una valutazione che, coinvolgendo l'intera personalità del prevenuto, consenta di valutare, con giudizio prognostico fondato su...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 599 del 8 marzo 1999
«Ed invero, la previsione suddetta si distingue dalle «normali» esigenze cautelari solo per il grado di pericolo che deve oltrepassare l'estremo della semplice concretezza richiesto dall'art. 274 c.p.p. per assumere, in pratica, quello di una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5699 del 21 novembre 1997
«Con riguardo al disposto di cui all'art. 275, comma 3, prima parte, c.p.p., secondo cui «la custodia cautelare in carcere può essere disposta soltanto quando ogni altra misura risulti inadeguata», l'inadeguatezza degli arresti domiciliari, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2631 del 23 luglio 1996
«In tema di esigenze cautelari, l'art. 274 lett. c) c.p.p., come modificato dall'art. 3 legge 8 agosto 1995 n. 332 non impedisce di trarre il pericolo concreto di reiterazione dei reati della stessa specie cioè lesivi dell'interesse protetto e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5636 del 9 febbraio 1994
«In tema di misure cautelari, ai fini della sussistenza dell'esigenza cautelare di cui alla lettera c) dell'art. 274 c.p.p., i reati della stessa specie, che l'indagato si presume possa commettere con rilevante probabilità una volta che abbia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3134 del 10 ottobre 1992
«In tema di esigenze cautelari, l'espressione «delitti della stessa specie» (art. 274, lett. c, ultima parte c.p.p.) ha valore giuridico oggettivo e va riferita ai delitti che offendono lo stesso bene giuridico. Ne consegue che, qualora il delitto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12461 del 28 marzo 2001
«Ai fini del giudizio in ordine alla sussistenza dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p. i «comportamenti o atti concreti» da prendere in esame quali elementi rivelatori della personalità dell'imputato ben possono...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4016 del 17 dicembre 1999
«In tema di valutazione delle esigenze cautelari ai fini dell'emissione della misura cautelare personale, il giudizio di disvalore della personalità del soggetto, qualora si tratti di incensurato, deve essere il risultato di un vaglio fondato non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4310 del 8 agosto 1995
«In tema di misure cautelari il giudice, nel sottoporre ad analisi il complesso degli elementi presenti in atti al fine di formulare la prognosi di pericolosità sociale a tutela dell'esigenza di cui alla lett. c) dell'art. 274 c.p.p. — esigenza,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1486 del 25 agosto 1993
«... In proposito, per definire la nozione di delitti della stessa specie, si deve avere riguardo alla categoria dei delitti «simili», ossia di quelli che offendono interessi aventi lo stesso rilievo ovvero lo stesso valore costituzionale....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3128 del 20 ottobre 1992
«Poiché il giudizio prognostico è basato su elementi obiettivi («specifiche modalità e circostanze del fatto») e sulla «personalità dell'imputato» (da valutare nel complesso dei suoi elementi utili per l'analisi prognostica), quanto al pericolo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3561 del 26 aprile 1990
«Pertanto, l'interesse ad agire, per ottenere la dichiarazione di nullità del bando di concorso interno di un'azienda municipalizzata per l'assegnazione di un determinato posto di lavoro, deve ritenersi venuto meno a seguito della rinuncia a quel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42075 del 23 novembre 2001
«In tema di applicazione di misure coercitive, le esigenze cautelari di particolare gravità devono sussistere anche nel caso in cui il giudice, ai sensi dell'art. 275, comma 4 ter, c.p.p., accertato che l'imputato è affetto da una malattia...»