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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7347 del 24 giugno 1992
«In tema di furto aggravato ai sensi dell'art. 625, comma primo, n. 1, c.p., per «edificio o altro luogo destinato ad abitazione» deve intendersi non solo l'ambiente strettamente adibito ad abitazione vera e propria, ma anche ogni altro luogo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7399 del 24 giugno 1992
«Nel caso in cui i testi, prima del loro esame, non siano stati posti in condizione di non comunicare con le parti, in violazione del disposto di cui all'art. 149 delle norme di attuazione del codice di rito, non può parlarsi di inutilizzabilità, a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10298 del 15 novembre 1993
«In tema di furto, ai fini dell'applicazione della circostanza aggravante di cui all'art. 625, n. 7, c.p., sia la necessità sia la consuetudine relative all'esposizione della cosa alla pubblica fede devono valutarsi in rapporto alle particolari...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2260 del 10 luglio 1993
«In relazione ad addebito di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, non può escludersi il valore indiziario, eventualmente confirmatorio di altre risultanze, attribuibile ai precedenti penali e giudiziari del soggetto, ed anche ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2486 del 16 novembre 1993
«La contravvenzione di cui all'art. 659 c.p. (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone), è configurabile non solo quando (attesa la sua natura di reato di pericolo), la condotta posta in essere sia tale da poter disturbare un numero...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3703 del 16 aprile 1993
«L'ospedale costituisce edificio destinato ad abitazione ai sensi dell'art. 625, n. 1, c.p., dal momento che, per la funzione che svolge e per l'organizzazione che lo caratterizza, esso è destinato al ricovero d'una pluralità di persone che, per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 404 del 4 marzo 1993
«Ai fini del riconoscimento della continuazione è necessario che i vari episodi criminosi siano oggetto di un'unica complessa, generica e preventiva deliberazione, seguita da una deliberazione specifica per ogni singola azione criminosa....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4140 del 29 aprile 1993
«Il reato previsto dall'art. 659, comma primo, c.p. è un reato di pericolo. Pertanto, per la sua configurazione, non è necessaria la prova del reale disturbo provocato al riposo ed alle occupazioni delle persone, ma è necessario che gli schiamazzi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6349 del 23 giugno 1993
«Ai fini dell'applicazione del disposto dell'art. 659 c.p. occorre distinguere l'ipotesi del mestiere rumoroso per sé stesso da quella dell'uso, nel corso dell'esercizio di una qualsiasi attività, di mezzi rumorosi, e ciò perché se il mestiere non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 712 del 26 gennaio 1993
«In tema di applicabilità dell'art. 659 c.p., deve escludersi che nella eventualità nella quale il disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone sia conseguenza di attività rumorosa esercitata dalla stessa pubblica amministrazione, si versi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7980 del 24 agosto 1993
«Rettamente è ritenuto responsabile del reato di cui all'art. 659 c.p., per i continui schiamazzi e rumori provocati, con disturbo delle persone, dagli avventori di un bar, il gestore del medesimo. Infatti la qualità di titolare della gestione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8700 del 23 settembre 1993
«In tema di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, non è ipotizzabile una catalogazione delle professioni o dei mestieri in base all'elemento della rumorosità, dovendo ritenersi professioni o mestieri rumorosi quelli che, comunque...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9854 del 29 ottobre 1993
«Il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone è reato di pericolo e per la sua sussistenza non è necessaria la prova che il disturbo investe un indeterminato numero di persone, essendo sufficiente una condotta tale da poter...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11338 del 10 novembre 1994
«In tema di concorso di persone nel reato, la disposizione di cui all'art. 114, comma 2, c.p., che esclude l'applicabilità dell'attenuante della minima partecipazione nelle ipotesi di aggravamento del reato ai sensi dell'art. 112 c.p., si riferisce...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1240 del 5 luglio 1994
«L'unicità del disegno criminoso di cui all'art. 81 cpv. postula che i singoli fatti reato, ai fini della esistenza del vincolo della continuazione, siano tutti previsti e deliberati sin dall'origine nelle loro linee essenziali non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12521 del 19 dicembre 1994
«In tema di ingiuria non si profila la scriminante dello ius corrigendi quando il tenore dell'espressione offensiva pronunciata, perentorio e rancoroso, oltre che di inusitata e brutale volgarità, sia tale da escludere ogni possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1329 del 19 aprile 1994
«Il reato di cui all'art. 659 c.p. (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone) può essere realizzato — per quel che concerne l'ipotesi prevista dal primo comma — anche nello svolgimento di attività legittima sotto il profilo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1700 del 10 febbraio 1994
«Per integrare il reato previsto dall'art. 659 c.p. (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone) non è sufficiente che rumori prodotti all'interno di un appartamento si propaghino in quelli vicini, ma è necessario che tali rumori siano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1730 del 10 febbraio 1994
«Ai fini dell'elemento psicologico del reato di cui all'art. 659 c.p. (disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone), non occorre l'intenzione dell'agente di arrecare disturbo alla quiete pubblica, essendo sufficiente la volontarietà della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3261 del 18 marzo 1994
«Ricorrono gli estremi della contravvenzione di cui all'art. 659 c.p. (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone) ogni qualvolta si verifichi un concreto pericolo di disturbo, che superi i limiti di normale tollerabilità, la cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3715 del 29 marzo 1994
«In tema di querela delle persone giuridiche, l'indicazione della fonte del potere di rappresentanza, che deve presentare anche il carattere della specificità, costituisce un onere espresso a carico di colui che dall'asserita rappresentanza trae...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3764 del 31 marzo 1994
«L'ipotesi criminosa di cui al comma 2 dell'art. 659 c.p. — del tutto autonoma rispetto a quella del comma 1 — si realizza quando il disturbo al riposo o alle occupazioni delle persone consegue all'esercizio di un mestiere rumoroso di per sè e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3823 del 31 marzo 1994
«Quello contemplato dall'art. 659, primo comma, c.p., è un reato di pericolo per la cui configurabilità è necessario accertare che gli schiamazzi e i rumori, in quanto travalicanti, per la loro entità oggettiva, i limiti della normale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4853 del 29 aprile 1994
«Ai fini della delimitazione dei confini tra il reato di furto e quello di appropriazione indebita, possono rientrare nella nozione di possesso vari casi di detenzione, ma deve comunque trattarsi di detenzione nomine proprio e non in nomine alieno,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6202 del 27 maggio 1994
«Prova decisiva, la cui mancata assunzione può costituire il motivo di ricorso di cui all'art. 606, lett. d), c.p.p. secondo il tenore dell'art. 495 c.p.p. è quella che con giudizio ex ante appaia idonea a contrastare circostanze altrimenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7188 del 17 giugno 1994
«Le due ipotesi dell'art. 659 c.p. costituiscono distinti titoli di reato, essendo rinvenibile, la prima, nel fatto di arrecare disturbo al riposo ed alle occupazioni delle persone e, la seconda, in quello dell'esercizio di un mestiere rumoroso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9461 del 2 settembre 1994
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 659, comma 1, c.p., per stabilire se l'uso di uno strumento sonoro superi il limite della normale tollerabilità, disturbando il riposo o le occupazioni di un numero indeterminato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1054 del 1 febbraio 1995
«In tema di disturbo delle occupazioni o del riposo, la valutazione del criterio della normale tollerabilità va effettuata con parametri riferibili alla media sensibilità delle persone che vivono nell'ambiente ove i rumori fastidiosi vengono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1076 del 1 febbraio 1995
«Poiché le armi giocattolo non espellono proiettili di alcuna specie, provocando soltanto il rumore conseguente all'esplosione delle cartucce a salve e una trascurabile emissione di gas e di fumo dovuti alla combustione della polvere pirica, l'uso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12788 del 29 dicembre 1995
«Nella ricettazione di armi clandestine il reato presupposto del delitto di ricettazione può essere anche quello di abrasione del numero di matricola e la condotta può essere costituita anche dal solo occultamento delle armi, oltre che...»