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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11079 del 11 giugno 2004
«I poteri d'ufficio di cui è dotato il tribunale quanto alla dichiarazione di fallimento persistono anche nel giudizio di opposizione, e l'officiosità del processo non è limitata allo svolgimento del giudizio di primo grado, ma prosegue nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9483 del 28 giugno 2002
«L'iniziativa con la quale il giudice delegato ai fallimenti trasmette al tribunale la comunicazione ricevuta nell'esercizio delle sue funzioni dal curatore di un fallimento, relativa all'insolvenza di un'impresa, costituisce un adempimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8327 del 11 giugno 2002
«In relazione alla rappresentanza in giudizio delle persone giuridiche, il principio che il giudice ha l'obbligo di accertare, anche d'ufficio e in sede di impugnazione, la legittimazione processuale, comporta che egli deve verificare se il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3090 del 9 maggio 1986
«Poiché la differenza fra tribunale fallimentare e tribunale in sede ordinaria non ha alcuna rilevanza quando gli stessi non siano territorialmente diversi, sono validi gli atti compiuti da una sezione ordinaria cui la causa di fallimento sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3634 del 8 agosto 1989
«Quando il tribunale ordinario e quello fallimentare non sono territorialmente diversi, l'adizione del primo in luogo del secondo non fa sorgere una questione suscettibile di essere fatta valere con il regolamento di competenza, ma integra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12631 del 26 novembre 1992
«La competenza territoriale per la dichiarazione di fallimento, che appartiene al tribunale del luogo dove l'imprenditore ha la sede principale dell'impresa, è di carattere funzionale ed inderogabile, e, pertanto, non può trovare eccezione per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1864 del 19 marzo 1984
«La competenza alla dichiarazione del fallimento spetta in via esclusiva al tribunale del luogo della sede principale dell'impresa, a norma dell'art. 9 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, e non può trovare deroga per il fatto che un altro tribunale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15872 del 25 giugno 2013
«È inopponibile al creditore che abbia chiesto il fallimento di una società la deliberazione di trasferimento all'estero della sede di quest'ultima, iscritta nel registro delle imprese successivamente alla proposizione di detta istanza, con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5391 del 11 marzo 2005
«Ai sensi dell'art. 9 legge fall., la competenza a dichiarare il fallimento spetta al Tribunale del luogo ove l'impresa ha la sua sede principale, ove, cioè, promuove sul piano organizzativo i suoi affari, e tale luogo, di regola, si deve presumere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26518 del 12 dicembre 2011
«Ai sensi dell'art. 9 legge fall., al fine della determinazione del tribunale competente a dichiarare il fallimento, nel caso in cui sia accertato che la sede legale (nella specie, all'estero) non coincida con quella effettiva, acquistano una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6959 del 22 maggio 2001
«...assegnato fuori della circoscrizione del Tribunale ove ha sede l'autorità giudiziaria dinanzi alla quale svolge il suo ufficio, non ha ivi eletto domicilio, esso si intende eletto presso la cancelleria della autorità giudiziaria adita.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8603 del 17 dicembre 1984
«Le disposizioni degli artt. 82 e 83 c.p.c., sul patrocinio delle parti e la procura alla lite, trovano applicazione anche nei procedimenti di esecuzione. Pertanto, nel processo esecutivo per espropriazione forzata immobiliare, devoluto al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17583 del 27 luglio 2010
«Ai fini della competenza del tribunale a dichiarare il fallimento, a norma del nuovo art. 9, comma 2, della legge fall., non rileva il trasferimento della sede dell'imprenditore intervenuto nell'anno antecedente all'esercizio dell'iniziativa per...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3081 del 8 febbraio 2011
«Ai fini della competenza del tribunale a dichiarare il fallimento, a norma dell'art. 9, comma 2, legge fall. - nel testo, "ratione temporis" vigente, di cui al D.L.vo 9 gennaio 2006, n. 5, resta imprescindibile la verifica dell'effettività del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9753 del 18 luglio 2001
«La competenza per la dichiarazione di fallimento spetta al Tribunale del luogo in cui l'imprenditore ha la sede effettiva dell'impresa, senza che possano rilevare trasferimenti di detta sede nell'imminenza o successivamente alla dichiarazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10051 del 29 aprile 2006
«Ai fini della determinazione del tribunale territorialmente competente alla dichiarazione del fallimento, è ininfluente il trasferimento della sede legale dell'impresa successivo al verificarsi dello stato di insolvenza. (La S.C. ha affermato tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3652 del 8 aprile 1998
«In tema di fallimento, ai fini della corretta individuazione del tribunale territorialmente competente a conoscere della domanda di fallimento di una società, ai sensi dell'art. 9 della legge fallimentare, la presunzione di coincidenza della sede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9199 del 1 settembre 1999
«Ai fini dell'individuazione del tribunale competente per territorio sull'istanza di fallimento, la presunzione di coincidenza della sede legale con la sede effettiva dell'impresa è superata quando sia provato che il trasferimento della sede legale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32125 del 23 luglio 2004
«L'eventuale autorizzazione amministrativa, anche se regolare, non esclude la sussistenza del reato di cui all'art. 734 c.p. ma può assumere semmai rilevanza in materia di valutazione dell'elemento psicologico del reato, spettando al giudice penale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8018 del 26 giugno 1992
«Anche nel processo fallimentare la richiesta di regolamento d'ufficio, a norma dell'art. 45 c.p.c., per la soluzione di un conflitto negativo di competenza è ammissibile solo quando, dopo la declaratoria di incompetenza del tribunale adito, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10097 del 25 maggio 2004
«Affinché il regolamento necessario di competenza sia proponibile avverso un provvedimento che declina la competenza territoriale a dichiarare il fallimento, occorre che la pronuncia declinatoria si fondi sull'effettivo accertamento della sede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8413 del 21 giugno 2000
«Ha natura di sentenza ed è impugnabile con il regolamento necessario di competenza ex art. 42 c.p.c. la pronuncia, anche se contenuta in un provvedimento diverso dalla sentenza, con la quale il tribunale fallimentare, a seguito dell'individuazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 879 del 6 febbraio 1984
«La disciplina fissata dalla Convenzione italo — francese del 3 giugno 1930 sulla esecuzione delle sentenze civili e commerciali, resa esecutiva in Italia con legge 7 gennaio 1932 n. 45, e tuttora in vigore in materia fallimentare, ed, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13316 del 31 maggio 2010
«La risoluzione del conflitto positivo di competenza (territoriale) tra due tribunali fallimentari e la conseguente individuazione, quale giudice competente, di un tribunale diverso da quello che per primo ha dichiarato il fallimento, non comporta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7181 del 21 marzo 2013
«Nel caso di dichiarazione di fallimento dell'imprenditore entro l'anno dalla morte non è obbligatoria, ai sensi dell'art. 10 legge fall., l'audizione dell'erede nella fase istruttoria anteriore alla dichiarazione di fallimento, atteso che nessuno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17185 del 14 novembre 2003
«Nella fase che precede la dichiarazione di fallimento, il diritto di difesa dell'imprenditore insolvente, in considerazione del carattere camerale e sommario del relativo procedimento, può essere garantito con differenti modalità, quali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6191 del 7 marzo 2008
«In tema di procedimento officioso per la dichiarazione di fallimento, allorchè il debitore sia stato già sentito dal tribunale a norma dell'art. 15 legge fall., ove alla desistenza dal ricorso dell'unico creditore ricorrente segua un'iniziativa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19214 del 4 settembre 2009
«In tema di procedimento per la dichiarazione di fallimento, non sussiste un diritto del debitore, convocato avanti al giudice, ad ottenere il differimento della trattazione per consentire il ricorso a procedure concorsuali alternative (nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6473 del 3 novembre 1983
«L'esigenza di assicurare l'esercizio del diritto di difesa dello imprenditore prima della dichiarazione di fallimento deve essere soddisfatta sul piano sostanziale e non formale, nel senso che essa non postula necessariamente che il debitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15187 del 24 novembre 2000
«In materia di dichiarazione di fallimento, la nullità derivante dalla mancata audizione del debitore può essere rilevata d'ufficio dal tribunale in sede di opposizione alla sentenza di fallimento ed essere dedotta per la prima volta come motivo...»