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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5312 del 15 maggio 1995
«In tema di risarcimento del danno, nel caso di giudizio sull'an separato da quello sul quantum le circostanze imputabili al danneggiato ed idonee a determinare un suo concorso di colpa vanno dedotte ed esaminate in sede di accertamento generico...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5509 del 19 maggio 1995
«La sopravvenienza di un requisito «nuovo» del diritto fatto valere in giudizio, che sia determinata dall'emissione di una declaratoria d'illegittimità costituzionale – o dall'avvento di una normativa d'interpretazione autentica – di una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5556 del 19 maggio 1995
«La rinuncia agli atti del giudizio di appello, per quanto non espressamente disciplinata dalla legge, deve tuttavia ritenersi ammissibile in forza del richiamo alle norme regolatrici del giudizio di primo grado contenuto nell'art. 359 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5590 del 20 maggio 1995
«Le dichiarazioni rese dalla parte in sede di libero interrogatorio ai sensi dell'art. 420 c.p.c. possono essere poste a base della decisione, pur non avendo un valore confessorio, ma non consentono al giudice, in relazione al loro contenuto, di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5689 del 24 maggio 1995
«Anche nei confronti degli enti pubblici non difesi dall'Avvocatura dello Stato, costituiti in giudizio, il termine breve per proporre l'impugnazione – ivi compresa quella di cui all'art. 362 c.p.c. – decorre dalla notificazione della decisione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6028 del 29 maggio 1995
«La domanda di revocazione di una sentenza pronunciata per effetto del dolo di una della parti in danno dell'altra (art. 395 comma primo n. 1 c.p.c.) non richiede l'esistenza di una prova precostituita; se tuttavia il dolo consiste nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6066 del 30 maggio 1995
«La cognizione del giudice nel giudizio di appello — che non è — iudicium novum con effetto devolutivo generale — resta circoscritta alle questioni dedotte dall'appellante attraverso l'enunciazione di specifici motivi. La specificità dei motivi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6337 del 6 giugno 1995
«Anche nel rito del lavoro il giudicato cosiddetto esterno, ove intervenga nel corso del giudizio di primo grado, può essere eccepito fino all'udienza di discussione della causa non trovando preclusione alcuna nel disposto dell'art. 417 c.p.c., e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6346 del 6 giugno 1995
«La improponibilità di nuove eccezioni nel giudizio d'appello, disposta dall'art. 437, secondo comma c.p.c., va intesa come limitata alle eccezioni proponibili (e tuttavia non proposte) nel giudizio primo grado, mentre sono invece consentite quelle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6595 del 12 giugno 1995
«In tema di domanda di reintegrazione nel possesso ex art. 703 c.p.c. ed avverso il provvedimento con cui il pretore dichiara che il giudice difetta di giurisdizione, così definendo l'intero giudizio, è inammissibile il regolamento preventivo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7022 del 21 giugno 1995
«La legge 26 marzo 1983, n. 84, che ha sostituito, in materia di trasporti aerei internazionali, ai fini della responsabilità del vettore, la somma in franchi d'oro Poincarè di cui alla Convenzione di Varsavia del 12 ottobre 1929 emendata dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7127 del 23 giugno 1995
«Fra le controversie non deferibili ad arbitri rientrano tutte quelle per le quali è prevista la competenza funzionale ed inderogabile del giudice ordinario, come, in particolare, i procedimenti speciali di convalida di licenza o di sfratto per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7277 del 28 giugno 1995
«La procura rilasciata al difensore perché rappresenti un comune con un riferimento al «presente giudizio», si intende estesa anche al giudizio di appello, quale ulteriore grado in cui si articola l'unico giudizio, e, conseguentemente, la delibera...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 768 del 23 gennaio 1995
«La decadenza che, in forza del combinato disposto degli artt. 420, comma 5 e 414, n. 5, colpisce l'intempestiva deduzione dei mezzi di prova nel giudizio di primo grado e che opera anche nel giudizio di appello per il richiamo dell'art. 434 c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7748 del 15 luglio 1995
«La procedura di correzione degli errori materiali, prevista dagli artt. 287 e 288 c.p.c., è applicabile anche alla sentenza dichiarativa di fallimento, atteso che le ragioni di economia processuale che hanno indotto il legislatore a prevedere, per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8051 del 22 luglio 1995
«La sentenza di appello emessa nel processo di revocazione contro crediti ammessi, promosso dal curatore ai sensi dell'art. 102 L. fall. – che si instaura sin dall'inizio come un qualsiasi processo di cognizione (ordinaria) sottomesso alle regole...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9105 del 29 agosto 1995
«L'appello, essendo volto, quale mezzo di gravame, non alla mera eliminazione di un atto illegittimo, bensì alla rinnovazione del giudizio di merito, non realizza la sua funzione tipica se non è articolato in modo da riproporre al secondo giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9208 del 30 agosto 1995
«Nel passaggio dal giudizio di primo a quello di secondo grado, il giudicato implicito sulla questione di competenza si forma quando la sentenza non contiene una decisione espressa su tale questione, ma una decisione sul merito della domanda e una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9407 del 7 settembre 1995
«Qualora venga dichiarato il fallimento di una società di capitali che derivi dalla trasformazione di una società di persone e solo in sequenza temporale dei soci che nella precedente forma sociale avevano assunto l'illimitata responsabilità per le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9415 del 7 settembre 1995
«Ai fini della rinnovazione di una impugnazione inammissibile (nella specie, per mancato deposito del ricorso per cassazione nel termine perentorio di cui all'art. 369 c.p.c.), la notifica della prima impugnazione equivale, agli effetti della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9471 del 8 settembre 1995
«Il principio secondo cui la notificazione di un atto a più parti rappresentate in giudizio dallo stesso procuratore ad litem deve essere effettuata, a pena di inesistenza, mediante consegna di tante copie quante sono le parti rappresentate, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9770 del 15 settembre 1995
«La dichiarazione giudiziale di falsità contenuta in una sentenza penale, per poter operare come causa di revocazione ai sensi dell'art. 395 n. 2 c.p.c., presuppone che il relativo accertamento possa svolgere efficacia nei confronti delle parti del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10288 del 22 novembre 1996
«Nell'ipotesi in cui il giudice abbia provveduto ad una previa delibazione circa la qualificazione del rapporto dedotto in giudizio esclusivamente, in funzione di una statuizione sulla competenza, la relativa pronuncia è impugnabile solo col...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10691 del 29 novembre 1996
«Nel caso in cui il lavoratore contesti in giudizio la sussistenza di una giusta causa o di un giustificato motivo a fondamento del licenziamento impugnato, è coinvolta in ogni suo aspetto la valutazione giuridica dei fatti richiamati dal datore di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10756 del 2 dicembre 1996
«Il provvedimento emesso ante causam in sede di procedura d'urgenza di cui all'art. 700 c.p.c., sia che accolga sia che respinga l'istanza, è del tutto inidoneo ad assumere valenza di giudicato tra le parti, anche nel caso in cui il giudice adito,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10800 del 3 dicembre 1996
«Dal coordinato disposto degli artt. 653 c.p.c. (a norma della quale l'estinzione del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo produce o un effetto conservativo dell'efficacia esecutiva già concessa al decreto stesso, o un effetto acquisitivo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10972 del 10 dicembre 1996
«Il carattere «chiuso» del giudizio di rinvio, come delineato dall'art. 394 c.p.c., preclude di sollevare in esso le questioni effettivamente rilevabili, e non rilevate, in sede di cassazione, non anche quelle la cui rilevabilità sia rimasta su un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10978 del 10 dicembre 1996
«Ai fini della declaratoria di estinzione del processo a norma dell'art. 306 c.p.c., l'accettazione della rinuncia agli atti del giudizio è richiesta soltanto quando, nel rapporto processuale già instaurato, vi sia una parte costituita e questa,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11258 del 17 dicembre 1996
«Gli atti incompatibili con la volontà di avvalersi delle impugnazioni previste dalla legge, e che, perciò, implicano tacita acquiescenza alla sentenza, ai sensi dell'art. 329 c.p.c., sono esclusivamente quelli che possono essere spiegati solo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1501 del 27 febbraio 1996
«Poiché nel nuovo codice di procedura penale non è stata riprodotta la disposizione di cui all'art. 3, secondo comma, del codice abrogato, né sono state reiterate le altre disposizioni alla stessa collegate (artt. 24 ss. dello stesso codice) – con...»