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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23304 del 8 novembre 2007
«Il principio dell'insindacabilità della liquidazione equitativa del danno in sede di giudizio di legittimità non trova applicazione quando nella sentenza di merito non sia stato dato conto del criterio utilizzato, la relativa valutazione risulti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8004 del 18 aprile 2005
«Qualora sia provata, o non contestata, l'esistenza del danno, il giudice può far ricorso alla valutazione equitativa non solo quando è impossibile stimare con precisione l'entità dello stesso, ma anche quando, in relazione alla peculiarità del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6285 del 30 marzo 2004
«L'esercizio in concreto del potere discrezionale conferito al giudice di procedere alla liquidazione del danno in via equitativa è suscettibile di sindacato in sede di legittimità soltanto se la motivazione non dà adeguatamente conto dell'uso di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13558 del 16 settembre 2003
«In tema di liquidazione del danno, poiché il ricorso al criterio equitativo è rimesso al prudente apprezzamento del giudice di merito che può procedere alla liquidazione equitativa anche senza la domanda di parte qualora la determinazione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14166 del 16 dicembre 1999
«Ai fini della liquidazione equitativa del danno, cui è consentito ricorrere nel caso in cui non sussistono elementi utili e sufficienti per la sua determinazione, il giudice di merito, se non è tenuto ad una dimostrazione minuziosa e particolare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9734 del 29 settembre 1998
«La liquidazione equitativa del danno a norma dell'art. 1226 c.c. non è completamente sottratta al sindacato di cassazione, pur in difetto di una norma di legge che valga direttamente quale parametro di tale controllo, poiché la latitudine di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10606 del 28 novembre 1996
«Nel caso in cui il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, il giudice del merito, nello scegliere il metodo c.d. «equitativo puro», compie una valutazione discrezionale basata su presunzione e su apprezzamenti di probabilità, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6082 del 3 luglio 1996
«Nella liquidazione equitativa del danno per evitare che la relativa decisione — ancorché fondata su valutazioni discrezionali — sia arbitraria e sottratta a qualsiasi controllo, è necessario che il giudice indichi, almeno sommariamente e sia pure...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3977 del 3 luglio 1982
«Ai fini della liquidazione equitativa del danno — ammissibile solo quando questo sia certo nella sua esistenza ontologica, pur non potendo essere provato nel suo preciso ammontare — il giudice è tenuto a dare chiara ed esauriente motivazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12247 del 25 maggio 2007
«Ai fini della valutazione equitativa del danno biologico, le tabelle nazionali medico legali orientative ed attuariali vanno applicate non già automaticamente, bensì con apprezzamento anche delle condizioni personalizzanti (cosiddette condizioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10831 del 11 maggio 2007
«Una volta che sia stata verificata con la prova scientifica medico-legale la gravità e permanenza dell'invalidità, la liquidazione del danno patrimoniale per la perdita della capacità lavorativa specifica, come danno patrimoniale permanente e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8057 del 31 marzo 2007
«In materia di risarcimento danni da illecito extracontrattuale (nella specie, sinistro stradale) è onere del soggetto leso allegare e dimostrare, anche mediante presunzioni, che i postumi permanenti conseguenti al fatto illecito hanno inciso,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21497 del 7 novembre 2005
«Il grado di invalidità di una persona determinato dai postumi permanenti di una lesione all'integrità psico — fisica dalla medesima subita non si riflette automaticamente né tanto meno nella stessa misura sulla riduzione percentuale della capacità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13358 del 1 dicembre 1999
«Dinanzi a lesioni personali di devastante entità, che abbiano costretto il leso ed i suoi familiari a numerosi e ripetuti ricoveri, purché questi ultimi siano documentati, il giudice può liquidare il danno consistito nelle erogazioni per viaggi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 909 del 3 febbraio 1999
«In presenza di una rilevante lesione della salute (nella specie, comportante una invalidità permanente nella misura del 60 per cento), deve di necessità presumersi l'esistenza di una lesione alla capacità di produrre reddito anche in assenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8281 del 16 settembre 1996
«Per la liquidazione di danni da fatto illecito, che si proiettano nel futuro — ove nel caso di danno da lucro cessante durante l'inabilità temporanea — può procedersi ad una valutazione equitativa in base al principio dell' id quod plerumque...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3539 del 15 aprile 1996
«In tema di risarcimento del danno alla persona, la mancanza di un reddito al momento dell'infortunio per non avere il soggetto leso ancora raggiunta l'età lavorativa può escludere il danno da invalidità temporanea, ma non anche il danno futuro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 935 del 2 aprile 1974
«Il danno patrimoniale derivante da una menomazione dell'integrità fisica della persona e della sua capacità lavorativa essendo fondato su situazioni future ed ipotetiche, conoscibili soltanto come probabili o possibili, può essere liquidato con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15738 del 2 luglio 2010
«In tema di liquidazione dei danni patrimoniali da invalidità permanente in favore del soggetto leso o da morte in favore dei superstiti, ove il giudice di merito utilizzi il criterio della capitalizzazione del danno patrimoniale futuro, adottando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2309 del 2 febbraio 2007
«In tema di risarcimento del danno da invalidità permanente conseguente a sinistro stradale, il criterio tabellare di capitalizzazione anticipata previsto ai sensi del R.D. 9 ottobre 1922, n. 1403, non è tassativo e inderogabile, ma può essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13745 del 22 luglio 2004
«In tema di risarcimento dei danni derivanti da infortunio sul lavoro, il giudice, nel procedere alla liquidazione equitativa del danno, può, nell'ambito della propria discrezionalità, con valutazione sufficientemente e congruamente motivata,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4186 del 2 marzo 2004
«In tema di liquidazione dei danni patrimoniali da invalidità permanente in favore del soggetto leso o da morte in favore dei superstiti, ove il giudice di merito utilizzi il criterio della capitalizzazione del danno patrimoniale futuro, adottando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12124 del 19 agosto 2003
«Il risarcimento del danno non patrimoniale da uccisione di congiunto postula la verifica della sussistenza degli elementi nei quali si articola l'illecito civile extracontrattuale definito dall'art. 2043 c.c. e, dunque, del nesso di causalità tra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4756 del 23 maggio 1996
«In materia di liquidazione dei danni da fatto illecito extracontrattuale, il criterio di capitalizzazione della rendita, operante in base alla presumibile durata della vita del danneggiato (quale risulta dai parametri di cui al R.D. n. 1403 del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6941 del 23 giugno 1993
«In materia di liquidazione del danno da invalidità permanente, il ricorso alle tabelle di capitalizzazione di cui al R.D. n. 1403 del 1922 - che, in quanto fondato su calcoli di probabilità e non di certezza, non rappresentano uno strumento di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6291 del 18 aprile 2003
«In tema di risarcimento del danno derivante dalla circolazione stradale, la norma di carattere eccezionale di cui all'art. 4 del D.L. 23 dicembre 1976 n. 857 - secondo la quale il reddito che occorre considerare agli effetti del risarcimento non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17977 del 24 agosto 2007
«In caso di morte di una casalinga verificatasi in conseguenza dell'altrui fatto dannoso, i congiunti conviventi hanno diritto al risarcimento del danno, quantificabile in via equitativa, subito per la perdita delle prestazioni attinenti alla cura...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13546 del 12 giugno 2006
«Il danno c.d. esistenziale da uccisione del congiunto, quale tipico danno-conseguenza che si proietta nel futuro, privo (come il danno morale ed il danno biologico) del carattere della patrimonialità, ben può, in ragione di tale sua natura e della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1474 del 26 febbraio 1996
«Le spese funerarie sostenute dagli eredi della persona deceduta per atto illecito rientrano nell'ambito del danno extracontrattuale e possono essere liquidate dal giudice in via equitativa nel caso di impossibilità per gli eredi di esibire idonea...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3106 del 11 luglio 1977
«Allorquando si tratti di determinare, nei riguardi dei figli di persona deceduta per fatto illecito altrui, il danno da lucro cessante agli stessi derivato dall'essere venuto meno il concreto e sicuro beneficio economico ad essi apportato dal...»