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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33283 del 4 ottobre 2002
«L'istituto dell'impedimento a comparire del difensore, previsto dall'art. 420 ter c.p.p. in relazione all'udienza preliminare, non è applicabile al giudizio camerale di appello che sul punto resta disciplinato dall'art. 127 c.p.p., espressamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34125 del 11 agosto 2003
«Il c.d. «congelamento» dei termini di fase della custodia catuelare, previsto dall'art. 297, comma 4, c.p.p. per i giorni in cui si tiene udienza e per quelli impiegati per la deliberazione della sentenza, opera anche con riguardo ai termini la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 226 del 17 febbraio 1998
«In tema di congelamento e di sospensione dei termini procedurali va affermata la totale diversità dei due istituti e la loro applicabilità in via alternativa nel computo dei termini della fase processuale; con la conseguenza dell'esclusione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5166 del 3 febbraio 1998
«Il congelamento dei termini di custodia cautelare previsto dall'art. 297, comma quarto, c.p.p., e la sospensione dei termini di custodia cautelare prevista dall'art. 304, comma secondo, c.p.p., sono istituti diversi e indipendenti: il primo opera...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5864 del 30 ottobre 1997
«Il criterio generale di computo dei termini di custodia cautelare previsto dall'art. 297, comma 4, c.p.p. non trova applicazione qualora i suddetti termini siano stati sospesi ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p., applicandosi in tale ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1577 del 27 giugno 1997
«Nell'ambito del periodo di sospensione dei termini disposto dall'art. 304, secondo comma, c.p.p. non opera il congelamento dei giorni di udienza di cui all'art. 297, quarto comma, c.p.p., essendo questi ultimi già oggetto del (più ampio) periodo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2206 del 30 maggio 1997
«Il congelamento dei termini della custodia cautelare previsto dall'art. 297 comma 4 c.p.p., non è cumulabile con la sospensione dei termini prevista dall'art. 304 comma 2 c.p.p. poiché la seconda, di più ampia portata, esclude l'operatività del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8392 del 28 febbraio 2002
«La mancata acquisizione del parere del pubblico ministero in ordine alla istanza di revoca della misura cautelare, richiesto dall'art. 299 comma 3 bis c.p.p., non determina la nullità del provvedimento ex art. 178 lettera b) dello stesso codice, a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4168 del 26 novembre 1993
«Il giudice, qualora debba provvedere, anche di ufficio, in ordine alla revoca o alla sostituzione della misura coercitiva, ha l'obbligo di richiedere il parere del pubblico ministero. Trattandosi di richiesta obbligatoria, la sua omissione, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 147 del 7 aprile 1993
«Il provvedimento di revoca della misura cautelare adottato dal giudice dell'udienza preliminare non è affetto dalla nullità prevista dall'art. 178 lett. b) c.p.p., per violazione delle norme inerenti la partecipazione obbligatoria del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 996 del 10 aprile 2000
«L'art. 508 c.p.p., che prevede la citazione del perito a comparire per esporre il suo parere in dibattimento, non è applicabile nel procedimento incidentale de libertate in cui sia impugnata con l'appello l'ordinanza di diniego, di revoca o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2641 del 25 giugno 1996
«Il pubblico ministero che non convalida la decisione con la quale il tribunale del riesame abbia dichiarato la nullità del procedimento camerale, per mancato tempestivo avviso della data di udienza al difensore, confermando nel merito l'ordinanza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5543 del 30 gennaio 1995
«Al giudice dell'impugnazione è inibita l'adozione di misure coercitive a carico dell'imputato prosciolto, prima della pronuncia della sentenza che, riformando quella di primo grado, sia stata essa emessa all'udienza preliminare od all'esito di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4749 del 15 dicembre 1993
«L'art. 300, quinto comma, c.p.p., che condiziona ad una successiva condanna il ripristino della misura coercitiva nei confronti dell'imputato, trova applicazione tutte le volte in cui vi sia stata una precedente pronuncia di proscioglimento a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2621 del 21 luglio 1992
«È legittimo il provvedimento con il quale la corte d'appello, pronunciando decreto che dispone il giudizio in riforma di sentenza di non luogo a procedere del giudice dell'udienza preliminare, ripristini contestualmente la custodia cautelare in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 101 del 29 gennaio 1993
«L'operatività dell'art. 375 c.p.c., che, quando sussistono le condizioni ivi previste, prevede la possibilità di trattazione del ricorso per cassazione in camera di consiglio — da ritenersi consentita, in difetto di contraria previsione espressa,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3719 del 12 settembre 1994
«Ai fini del ripristino della custodia cautelare, l'art. 302 c.p.p. non esige che l'interrogatorio avvenga a piede libero, ma che il titolo caducato non sia più operante, neppure di fatto, al momento dell'interrogatorio stesso e che il giudice,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21914 del 30 maggio 2001
«La declaratoria di nullità, da parte del giudice dell'udienza preliminare, della richiesta di rinvio a giudizio non rientra fra le ipotesi di regressione del procedimento ad altra fase previste dall'art. 303, comma 2, c.p.p. e non dà luogo,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 352 del 14 marzo 1994
«Verificatosi, a seguito di declaratoria di nullità dell'udienza preliminare, il regresso del procedimento alla fase delle indagini preliminari, i termini di durata della custodia cautelare relativi a detta ultima fase iniziano nuovamente a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 31 marzo 1999
«Nei casi in cui la custodia cautelare perde efficacia per inosservanza dei termini richiamati dall'art. 309, comma decimo, c.p.p., l'immediata liberazione della persona sottoposta alla misura, quale effetto automatico di detta inosservanza, può...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46788 del 18 dicembre 2008
«Ai fini del ripristino della misura cautelare, già dichiarata inefficace per scadenza dei termini, non è richiesta l'instaurazione del contraddittorio tra le parti, garantito, invece, dalla possibilità d'impugnazione, atteso che il provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6601 del 30 aprile 2012
«Ai fini della verifica della tempestività della costituzione del convenuto, il termine di cui all'art. 166 c.p.c., al pari di tutti i termini a ritroso, deve essere calcolato considerando quale "dies a quo", non computabile per il disposto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20362 del 19 maggio 2001
«In tema di procedimento di riesame delle riesame delle misure cautelari personali la formazione del giudicato cautelare, conseguente all'ordinanza di inammissibilità per rinuncia proposta dall'avente diritto e non impugnata per cassazione, priva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1414 del 29 ottobre 1992
«In materia di misure cautelari, il riesame e l'appello sono caratterizzati dalla stessa ratio, che è quella di estendere al merito il controllo sui provvedimenti restrittivi della libertà personale. Le differenze fra i due rimedi sono date, oltre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2682 del 1 settembre 1994
«Atteso il disposto di cui all'art. 127, comma nono, c.p.p., secondo cui l'inammissibilità dell'atto introduttivo del procedimento in camera di consiglio «è dichiarata dal giudice con ordinanza, anche senza formalità di procedura, salvo che sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2120 del 10 maggio 2000
«In tema di procedimento di riesame, l'avviso orale al difensore del rinvio dell'udienza — conseguente ad accolta eccezione di nullità per omesso avviso — risultante da verbale, ritualmente sottoscritto dal difensore stesso a riprova della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3706 del 10 agosto 1998
«Non può ritenersi violata la disposizione dell'art. 143 c.p.p. nel caso di omessa traduzione dell'avviso di udienza camerale all'indagato, sia perché detto avviso non contiene ex lege l'enunciazione del fatto contestato e l'indicazione delle norme...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4591 del 25 maggio 2000
«In tema di impugnazioni de libertate, la circostanza che il giudice per le indagini preliminari, investito della richiesta di revoca per ragioni attinenti alla sussistenza delle esigenze cautelari, abbia esorbitato dalla richiesta effettuando...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 39915 del 26 novembre 2002
«Anche dopo le modificazioni alla disciplina dell'udienza preliminare introdotte dalla legge 16 dicembre 1999, n. 479, al giudice investito della richiesta di riesame di una misura cautelare personale la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45246 del 24 novembre 2003
«La facoltà, riconosciuta al tribunale del riesame dall'art. 309, nono comma, c.p.p., di utilizzare ulteriori elementi per la decisione è subordinata alla duplice condizione che tali elementi, i quali se documentati, assumono la qualità di atti del...»