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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14103 del 23 settembre 2003
«Con riguardo alla vendita di beni mobili ad offerte private, prevista dall'art. 106 legge fall. e sottratta alle regole dell'aggiudicazione in esito ad incanto, le disposizioni del giudice delegato devono ritenersi suscettibili di sospensione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14979 del 28 giugno 2006
«In tema di vendita all'incanto di beni immobili in sede fallimentare, il rinvio alle disposizioni del codice di procedura civile contenuto nell'art. 105 legge fall. comprende anche la disposizione dettata dall'art. 584 c.p.c., concernente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19210 del 30 settembre 2005
«L'interesse e la legittimazione dell'imprenditore in concordato preventivo con cessione dei beni ad impugnare il decreto di trasferimento di bene immobile emesso — nell'ambito della liquidazione concordataria — dal giudice delegato non sono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7313 del 3 luglio 1993
«Il giudice delegato al fallimento che disponga la vendita dei beni immobili gravati da ipoteca a favore di un istituto di credito fondiario, ancorché già assoggettati alla procedura esecutiva speciale ex art. 42, T.U. 16 luglio 1905, n. 646,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16755 del 16 luglio 2010
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito, ai sensi dell'art. 108, comma 3, legge fall. (nel testo "ratione temporis" applicabile), il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita - anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1610 del 22 gennaio 2009
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito, ai sensi dell'art. 108, comma 3, legge fall. (nel testo "ratione temporis" applicabile), il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita anche ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28836 del 5 dicembre 2008
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito, ai sensi dell'art. 108, comma 3, legge fall. (nel testo "ratione temporis" applicabile), il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita anche ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15493 del 11 agosto 2004
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita anche ad aggiudicazione avvenuta, ma la mancata esplicitazione da parte di esso, o del tribunale in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2420 del 27 febbraio 1992
«La circostanza che la sospensione della vendita immobiliare, ex art. 108, terzo comma, legge fallimentare, sia disposta non dal giudice delegato, ma da altro giudice, non comporta di per sé la nullità del provvedimento dovendosi presumere, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8666 del 29 agosto 1998
«L'affittuario di azienda di impresa soggetta a concordato preventivo, che eserciti diritto di prelazione ex art. 3, quarto comma, della legge n. 223 del 1991, non si trova, rispetto alle vicende della procedura, in una posizione di terzietà, tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11887 del 3 novembre 1992
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 108, terzo comma, L. fall. — che riconosce al giudice delegato il potere di sospendere le operazioni di trasferimento dell'immobile, indipendentemente dalla forma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6158 del 2 giugno 1993
«Non sussiste l'obbligo della notifica dell'ordinanza di vendita al fallito, atteso che l'art. 108, quarto comma, legge fallimentare, nell'individuare i soggetti ai quali deve essere notificata la predetta ordinanza non annovera, tra di essi, il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3787 del 15 febbraio 2008
«In tema di diritto di prelazione da parte dell'imprenditore il quale, a titolo di affitto, ha assunto dal curatore la gestione, anche parziale, di aziende appartenenti ad imprese assoggettate a procedure fallimentari e, ai sensi dell'art. 3, comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9694 del 27 aprile 2006
«Il diritto di prelazione in favore dell'imprenditore il quale, a titolo di affitto, ha assunto la gestione, anche parziale, di aziende appartenenti ad imprese assoggettate a procedure fallimentari, costituisce uno speciale incentivo di carattere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2576 del 26 gennaio 2004
«Integra gli estremi del reato di cui all'art. 485 c.p. (falsità in scrittura privata) la contraffazione del contrassegno assicurativo, relativo alla r.c.a, previsto dall'art. 7 della legge n. 990 del 1969, il quale è atto di natura privata.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 393 del 13 gennaio 2010
«In sede di ripartizione dell'attivo fallimentare, e con riguardo alla disciplina antecedente alla riforma di cui al D.L.vo 9 gennaio 2006, n. 5, il giudice delegato deve limitarsi a risolvere le questioni relative alla graduatoria dei privilegi ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18105 del 7 agosto 2009
«Nella ripartizione dell'attivo del fallimento, le osservazioni dei creditori possono investire soltanto la graduazione dei privilegi e la collocazione di ciascun credito rispetto a quelli concorrenti, posto che il decreto di approvazione dello...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15934 del 17 luglio 2007
«In tema di riassunzione, da parte del creditore, del giudizio di appello interposto avverso la sentenza di rigetto della originaria domanda di insinuazione tardiva al passivo fallimentare, dopo la sua interruzione per effetto della revoca del...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 7563 del 15 maggio 2003
«Tra gli effetti della chiusura del fallimento non è compresa la liberazione del fallito dalle obbligazioni non fatte valere o non soddisfatte nel corso della procedura fallimentare e, pertanto, ai sensi dell'art. 120 della legge fallimentare, i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16380 del 20 novembre 2002
«È manifestamente in fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 120, secondo comma, legge fall., nella parte in cui prevede che i creditori riacquistano il libero esercizio delle azioni verso il debitore per la parte non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 395 del 13 gennaio 2010
«La cognizione rimessa al giudice in sede di reclamo, ai sensi dell'art. 119, secondo comma, della legge fall., avverso il decreto di chiusura del fallimento è limitata alla verifica della sussistenza di uno dei casi di chiusura di cui ai numeri da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2433 del 30 gennaio 2009
«In tema di liquidazione fallimentare, gli effetti dell'aggiudicazione, anche provvisoria, restano fermi nei confronti degli aggiudicatari qualora si verifichi la causa di chiusura del fallimento di cui all'art. 118, primo comma, n. 2 legge fall....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22105 del 22 ottobre 2007
«In materia di chiusura del fallimento, in presenza di una delle ipotesi previste dall'art. 118 legge fall., nessuna facoltà discrezionale è data agli organi fallimentari di protrarre la procedura, sicché quest'ultima, ricorrendo uno dei casi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4086 del 25 febbraio 2005
«L'amministratore della società fallita è legittimato come qualsiasi interessato a presentare osservazioni all'udienza fissata per l'esame del rendiconto del curatore fallimentare, mentre non è legittimato a proporre contestazioni, in quanto, ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22472 del 29 novembre 2004
«In caso di sostituzione del curatore nel corso della procedura fallimentare, il curatore subentrato è legittimato a contestare, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 116 legge fallim., il conto presentato dal curatore cessato, giacché egli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1500 del 2 febbraio 2001
«Qualora la sussistenza e la prededucibilità di un credito nei confronti della massa vengano disconosciute dal giudice delegato con decreto ex art. 111 legge fallimentare, il preteso creditore, per ottenere il riconoscimento dei propri diritti,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11286 del 28 agosto 2001
«Poiché il rendiconto del curatore fallimentare, che rappresenta l'ultimo e più rilevante atto prima della ripartizione finale, deve contenere anche l'indicazione dei crediti di massa soddisfatti ovvero dei relativi accantonamenti, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5435 del 17 maggio 1995
«In tema di rendiconto del curatore del fallimento, non è ricorribile per cassazione, ex art. 111 Cost., l'ordinanza del tribunale fallimentare che abbia dichiarato inammissibile il reclamo contro il provvedimento con cui il giudice delegato — in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21653 del 21 ottobre 2010
«Il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto, ai sensi dell'art. 116 legge fall., la verifica contabile e l'effettivo controllo di gestione, cioè la valutazione della correttezza dell'operato del curatore, della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2827 del 6 maggio 1985
«L'art. 115 della legge fallimentare prevedendo che il curatore provvede al pagamento delle somme assegnate ai creditori nel piano di ripartizione nei modi stabiliti dal giudice delegato, comporta che il giudice delegato possa disporre modi di...»