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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6589 del 14 luglio 1994
«Nelle controversie in tema d'invalidità pensionabile, la deduzione dell'usura lavorativa può essere (esplicitamente) proposta per la prima volta in grado di appello, tenuto conto che la deduzione dell'invalidità implica la deduzione di ogni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7373 del 11 agosto 1994
«Il giudice di appello, che rigetti il gravame nei suoi aspetti di merito, non può, in mancanza di uno specifico motivo in ordine alla statuizione delle spese processuali, modificare tale statuizione compensando fra le parti le spese di primo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7522 del 26 agosto 1994
«Con riguardo a contratto preliminare di vendita immobiliare, qualora il promissario acquirente abbia agito in giudizio per l’esecuzione in forma specifica dell’obbligo di concludere il contratto definitivo ed abbia ottenuto sentenza di primo grado...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9594 del 15 novembre 1994
«Qualora il giudice di appello, a norma dell'art. 353 c.p.c., emetta sentenza con la quale afferma la giurisdizione del giudice ordinario, negata in primo grado, e rimette le parti davanti al primo giudice, deve anche provvedere sulle spese, non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9626 del 15 novembre 1994
«Il principio, desumibile dall'art. 329, comma 2, c.p.c., secondo cui l'effetto devolutivo dell'appello non si verifica per i capi della sentenza di primo grado che non siano investiti dai motivi di impugnazione, con relativa formazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9655 del 16 novembre 1994
«La proposizione dell'appello incidentale (art. 343 c.p.c.) è collegata alla disciplina della costituzione dell'appellato, il quale, nel momento in cui si costituisce, è anche tenuto a proporre le sue censure contro la sentenza impugnata in via...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10353 del 2 ottobre 1995
«Il pretore, adito ai sensi dell'art. 700 c.p.c. nel testo anteriore alle modificazioni introdotte dalla legge 26 novembre 1990, n. 353, non deve provvedere sulle spese del procedimento, in caso di accoglimento dell'istanza di misure d'urgenza,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10388 del 3 ottobre 1995
«In ipotesi di nullità del giudizio di primo grado, proseguito da quel giudice, che malgrado la costituzione tardiva dell'attore e nella contumacia del convenuto, non abbia ordinato la cancellazione della causa dal ruolo, il giudice d'appello,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10406 del 4 ottobre 1995
«Nel rito del lavoro, il potere del giudice d'appello in tema di ammissione di nuove prove (art. 437 c.p.c.) –che non può sostituire l'onere probatorio incombente sulle parti – può essere esercitato ai fini della decisione della causa; l'omessa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1075 del 28 gennaio 1995
«Il ricorso per cassazione con il quale la parte, senza dolersi della mancanza di un'esauriente e pertinente risposta, ad opera del giudice di secondo grado, alle deduzioni proposte con l'atto di appello, censuri la motivazione della sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11736 del 11 novembre 1995
«Nel rito del lavoro, la contestazione in fatto di una circostanza dedotta dal ricorrente in primo grado non costituisce eccezione in senso stretto – che deve essere proposta nel termine di cui all'art. 416 c.p.c. e che si riferisce soltanto alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11874 del 16 novembre 1995
«Rispetto alla domanda di rilascio di un fondo per una determinata scadenza contrattuale, non costituisce domanda nuova vietata dall'art. 437 c.p.c. ed è quindi proponibile in appello, la domanda subordinata di rilascio del fondo per la diversa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12061 del 22 novembre 1995
«Nel rito del lavoro, la lettura in udienza del dispositivo della sentenza, costituente un adempimento distinto e successivo rispetto alla deliberazione della decisione, deve essere compiuta, se il giudice è collegiale, alla contestuale presenza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12166 del 24 novembre 1995
«Legittimata a proporre ricorso incidentale, oltre ai soccombenti parziali o reciproci che intendano impugnare la sentenza per motivi diversi da quelli dedotti nel ricorso principale, ovvero che abbiano una ragione comune contraria o indipendente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1245 del 2 febbraio 1995
«Nel procedimento promosso per conseguire la condanna del convenuto al risarcimento dei danni da liquidarsi nello stesso giudizio, la richiesta in grado d'appello di una pronuncia limitata all'an debeatur, con rinvio in separata sede della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12602 del 7 dicembre 1995
«Nel caso in cui uno dei soccombenti in primo grado notifichi alla parte vittoriosa un atto di appello privo di procura ad litem e notifichi identico atto, contenente valida procura, all'altro soccombente, tale mandato non sana la carenza di jus...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13041 del 21 dicembre 1995
«Il principio per il quale il verificarsi di uno degli eventi previsti dall'art. 300 c.p.c. produce l'interruzione del procedimento solo se il procuratore della parte cui si riferisce l'evento interruttivo lo dichiari in udienza o lo notifichi alle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1506 del 11 febbraio 1995
«Nel rito del lavoro – nel quale, mentre è consentita, sia pure previa autorizzazione del giudice e per gravi motivi, la modificazione della domanda (emendatio libelli), non è invece ammissibile la proposizione di una domanda nuova per mutamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2250 del 27 febbraio 1995
«Il giuramento decisorio – che può essere deferito in qualsiasi momento anche nel rito del lavoro, ai sensi dell'art. 437 c.p.c., e che è ammissibile anche se abbia per oggetto circostanze accertate o escluse dalle risultanze processuali già...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2363 del 1 marzo 1995
«I mutamenti normativi prodotti da pronunce d'illegittimità costituzionale, configurandosi come ius superveniens, impongono — in ogni stato e grado e quindi anche nella fase di cassazione — la disapplicazione della norma dichiarata illegittima e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2735 del 9 marzo 1995
«In caso di nullità intervenuta nel giudizio di primo grado per la mancata comunicazione ad una delle parti costituite di un'ordinanza emanata fuori udienza, il dovere del giudice di appello di decidere il merito (art. 354 c.p.c.), previa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2768 del 9 marzo 1995
«Quando il pretore, in funzione di giudice del lavoro, non abbia attribuito la rivalutazione monetaria ex art. 429, terzo comma, c.p.c., sia che abbia disatteso la domanda di parte o trascurato di pronunciare su di essa sia che, mancando...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2877 del 13 marzo 1995
«Con riferimento alla materia delle malattie professionali, oggetto dell'assicurazione obbligatoria di cui al D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, l'affermazione dell'esistenza di un rapporto causale efficiente tra la malattia sofferta e l'esposizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3688 del 29 marzo 1995
«Nell'ipotesi in cui l'appellante incidentale si sia costituito in cancelleria nello stesso giorno fissato per la udienza di prima comparizione senza comparire alla udienza e il fascicolo di parte sia stato accettato dal cancelliere senza la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3912 del 3 aprile 1995
«Il giudizio che si celebra a seguito di annullamento, da parte della Corte di cassazione, delle disposizioni civili della sentenza penale è un giudizio di rinvio in sede civile ed in grado d'appello, sicché, in mancanza di diversa...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4149 del 11 aprile 1995
«Le norme disciplinanti la notificazione degli atti alle amministrazioni dello Stato sono applicabili anche agli enti pubblici non statali (nella specie, Inpdap, gestione ex Enpas) ed a quelli sovvenzionati dallo Stato, abilitati a fruire del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4540 del 22 aprile 1995
«L'indicazione in un ricorso per cassazione del soggetto contro cui è proposta l'impugnazione come società per azioni, invece che – conformemente alla realtà – come società in nome collettivo, concretizza un mero errore materiale che non determina...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4562 del 22 aprile 1995
«Nel rito del lavoro, l'interrogatorio non formale, reso a norma dell'art. 420, comma 1, c.p.c., non essendo preordinato a provocare la confessione della parte, ma, essendo diretto a chiarire i termini della controversia, non costituisce mezzo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4721 del 28 aprile 1995
«La morte o la perdita della capacità di una parte costituita, che sopravvengono nel corso del giudizio di appello, prima della chiusura della discussione, trovano specifica e compiuta regolamentazione nelle disposizioni dell'art. 300 c.p.c., senza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5068 del 10 maggio 1995
«Ad integrare il dolo revocatorio di cui all'art. 395 n. 1 c.p.c. non è sufficiente la sussistenza di un'attività deliberatamente fraudolenta della parte, ma è necessario anche che essa abbia determinato il convincimento del giudice e la...»