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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17295 del 14 novembre 2003
«Nell'ipotesi in cui la ASL abbia affidato ad un privato la gestione del servizio di bar all'interno di un ospedale pubblico, il rapporto tra la pubblica amministrazione ed il privato, avendo ad oggetto un'attività da svolgersi all'interno di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13102 del 30 dicembre 1997
«...a vantaggio della sua proprietà esclusiva, lo sottrae alla possibile utilizzazione comune, anche se non ancora attuale. (Nella specie escavazione per ampliare i locali sotterranei del sottosuolo, destinato anche al passaggio di tubi e canali).»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 4605 del 26 febbraio 2009
«...di quelli compresi nel perimetro di contribuenza per i quali, infatti, a norma dell'art. 10 dei r.d. n. 215 del 1933, sussiste l'obbligo della trascrizione volta a pubblicizzare la localizzazione della concreta ed effettiva attività di bonifica.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7747 del 2 agosto 1990
«Per il disposto degli artt. 872 e 873 c.c., le diverse e più gravose limitazioni dettate in materia di distanze tra le costruzioni dai regolamenti locali devono considerarsi integrative di quelle stabilite dal codice civile anche quando, per la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1073 del 16 gennaio 2009
«In tema di distanze legali, sono da ritenere integrative delle norme del codice civile solo le disposizioni dei regolamenti edilizi locali relative alla determinazione della distanza tra i fabbricati in rapporto all'altezza e che regolino con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2505 del 16 giugno 1977
«La norma dell'art. 893 c.c. — per cui, tra l'altro, in materia di distanze per gli alberi che nascono o si piantano lungo le sponde dei canali si osservano i regolamenti o, in mancanza, gli usi locali e, soltanto se gli uni e gli altri nulla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1305 del 9 aprile 1975
«Quando, in base al combinato disposto degli artt. 843 e 896 c.c., i frutti caduti dai rami protesi sul fondo del vicino appartengono, a norma degli usi locali, al proprietario dell'albero, al quale il proprietario del fondo, sul quale sono caduti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4401 del 17 maggio 1997
«A differenza dell'art. 873 c.c. che è inteso ad evitare la formazione di intercapedini dannose e a tutelare gli interessi generali dell'igiene, decoro e sicurezza degli abitanti, consentendo agli enti locali di stabilire distanze maggiori, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 319 del 18 gennaio 1982
«...di un medesimo edificio appartenga a più titolari in proprietà esclusiva, è irrilevante, al fine di escludere tale condominio — e quindi la comunione dei muri maestri e del tetto — l'esistenza di distinti ingressi e l'assenza di locali comuni.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10370 del 22 ottobre 1997
«...del proprietario del fondo finitimo al fine esclusivo di attingere acqua presso una fonte sita in altra località, di proprietà di terzi, e priva di qualsivoglia capacità irrigua o di destinazione all'approvvigionamento idrico del fondo predetto).»