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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 4 giugno 1996
«Poiché la sentenza emessa all'esito della procedura di applicazione della pena su richiesta delle parti prevista dagli artt. 444 e seguenti c.p.p. non ha natura di sentenza di condanna, in essa non può essere identificato il presupposto al quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6065 del 22 gennaio 1999
«L'assenza di cognizione piena del reato e della pena che caratterizza la sentenza di cui all'art. 444 c.p.p. non permette di revocare il beneficio dell'indulto concesso con D.P.R. n. 865 del 1986, fondandosi la revoca sulla commissione di un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6646 del 2 febbraio 1996
«A norma del comma 2 dell'art. 445 c.p.p., (effetti dell'applicazione della pena su richiesta), il reato oggetto della pena patteggiata si estingue se nel termine di cinque anni — qualora trattasi di delitto — ovvero di due anni — qualora trattasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4940 del 1 dicembre 1995
«In tema di revoca di benefici conseguente a sentenza di applicazione della pena su richiesta, divenuta esecutiva, la pena alla quale occorre fare riferimento, onde verificare se la stessa sia quantitativamente tale da dar luogo al provvedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5025 del 16 novembre 1995
«Con la pronuncia di sentenza applicativa della pena su richiesta non può disporsi la revoca di un precedente beneficio (nella specie indulto), ostandovi il disposto di cui all'art. 445, comma 2, c.p.p., in base al quale il reato cui detta sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4061 del 23 novembre 1992
«La sentenza con la quale il giudice, ai sensi dell'art. 444 c.p.p., dispone l'applicazione della pena concordata fra le parti, comportando comunque una implicita affermazione di responsabilità, ben può costituire causa di revoca della liberazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8957 del 1 marzo 2007
«La revisione della sentenza di patteggiamento, richiesta per la sopravvenienza o la scoperta di nuove prove, implica il riferimento alla regola di giudizio dell'assenza delle condizioni per il proscioglimento ex art. 129 c.p.p., sicché deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22476 del 14 giugno 2005
«L'istituto della revisione non è ammissibile con riferimento alla sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 c.p.p., la cui natura non la rende equiparabile ad una pronuncia di condanna. (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 30992 del 15 gennaio 1999
«L'istituto della revisione non è ammissibile nei confronti di sentenza applicativa di pena patteggiata emessa a norma dell'art. 444 c.p.p., in considerazione sia della natura di questa, non equiparabile a pronuncia di condanna previo accertamento...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6 del 8 luglio 1998
«È inammissibile l'istituto della revisione con riferimento alla sentenza di applicazione della pena su richiesta a norma dell'art. 444 c.p.p. (La S.C. ha affermato il principio di cui sopra come corollario della natura della sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7284 del 1 aprile 1999
«In tema di liquidazione delle spese alla parte civile in caso di patteggiamento, poiché l'art. 153 att. c.p.p. prevede che dette spese debbano essere liquidate sulla base della nota che l'interessato è tenuto a presentare, il giudice non può...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1418 del 21 aprile 1995
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, le spese per la conservazione e la custodia delle cose sequestrate non rientrano tra le spese del procedimento in senso stretto che ex art. 445 c.p.p., l'imputato non è tenuto a pagare....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7127 del 21 luglio 1993
«Le spese relative al mantenimento in carcere dell'imputato durante la custodia cautelare non rientrano fra le spese del procedimento e pertanto devono essere poste a suo carico in caso di sentenza applicativa della pena su richiesta delle parti.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6375 del 18 gennaio 1999
«A seguito della sentenza n. 443 del 12 ottobre 1990 della Corte costituzionale, il giudice nell'applicare la pena secondo la richiesta delle parti, deve liquidare le spese in favore della parte civile eventualmente costituita, condannando...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 814 del 31 marzo 1998
«Il fatto che, ai sensi dell'art. 444, comma 2, ultima parte, c.p.p. e della sentenza della Corte costituzionale 12 ottobre 1990, n. 443, in caso di applicazione della pena su richiesta, il giudice debba condannare l'imputato al pagamento delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3305 del 5 settembre 1996
«La parte civile ha interesse ad interloquire, nel procedimento di applicazione della pena a richiesta delle parti, su ogni questione affidata alla valutazione del giudice dalla quale possa derivare un pregiudizio al proprio diritto al risarcimento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8942 del 28 settembre 1993
«Qualora si proceda con il rito alternativo dell'applicazione della pena su richiesta e vi sia costituzione di parte civile, il giudice deve indicare in sentenza, sia pure sinteticamente, quali siano i giusti motivi per i quali ha disposto la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3010 del 26 marzo 1993
«Ai sensi del comma secondo dell'art. 444 c.p.p. in sede di applicazione della pena su richiesta delle parti al giudice non è dato decidere sulla domanda della parte civile, sicché non può esservi in quella sede né quantificazione del danno né...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7467 del 26 giugno 1992
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti la Corte costituzionale ha stabilito, con sentenza 12 ottobre 1990, n. 443, che competono alla parte civile le spese processuali anche quando il giudice non decide sulla correlativa...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 2000 del 6 giugno 1996
«A seguito della dichiarazione di parziale illegittimità dell'art. 444, comma 2, c.p.p., il giudice con la decisione con la quale applica la pena, «condanna» l'imputato al rimborso delle spese in favore della parte civile che sia eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3752 del 7 dicembre 1995
«L'omissione, nella sentenza che applica la pena a richiesta delle parti, dell'ordine di demolizione del manufatto abusivo, può essere sanata con la procedura di correzione degli errori materiali.»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 3794 del 25 agosto 1994
«L'art. 445, comma 1, c.p.p. equipara la sentenza di patteggiamento a quella di condanna. Pertanto, ove il giudice, pur applicando la pena richiesta dalle parti, pronunci sentenza di condanna, incorre in un mero errore materiale suscettibile di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2881 del 23 agosto 1994
«All'omessa statuizione della confisca obbligatoria nella sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti si può ovviare con la procedura di correzione degli errori materiali. (Alla stregua di tale principio la Suprema Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4162 del 12 aprile 1991
«La mancanza, nella sentenza emessa all'esito di patteggiamento ai sensi degli artt. 444 ss. c.p.p., di alcuno degli elementi essenziali necessari ad individuare, soggettivamente ed oggettivamente, la decisione adottata nel caso di specie,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10009 del 26 settembre 1991
«L'ultima parte del comma primo dell'art. 445 c.p.p. stabilisce che «salvo diverse disposizioni di legge» la sentenza che applica la pena su richiesta delle parti «è equiparata a una pronuncia di condanna». Ne consegue che essa spiega gli effetti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5040 del 9 febbraio 2012
«In tema di patteggiamento, è inammissibile, per difetto di interesse a impugnare, il ricorso contro la sentenza che non preveda il beneficio della non menzione della condanna cui sia stata condizionata la richiesta, discendendo il beneficio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2268 del 27 maggio 1998
«In caso di annullamento da parte della Corte di cassazione di una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, l'effetto demolitorio della pronuncia della Corte riguarda solo la decisione e non anche la richiesta; su questa dovrà...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4187 del 13 gennaio 1996
«In tema di revisione, attesa l'espressa previsione nell'art. 634 c.p.p. come autonoma causa di inammissibilità della richiesta, della «manifesta infondatezza» della medesima, con attribuzione, quindi, alla corte d'appello, di un limitato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4606 del 11 ottobre 1995
«Qualora il giudice emetta sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, ritenendo erroneamente corretta la qualificazione giuridica del fatto contestato all'imputato, l'accordo tra le parti è da considerare caducato, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7960 del 18 luglio 1995
«Nel giudizio di rinvio, a seguito di annullamento parziale (art. 624, comma 1, c.p.p.) di sentenza di patteggiamento (art. 444 c.p.p.) per errata determinazione della pena, la individuazione e la qualificazione giuridica del fatto, così come...»