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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11517 del 4 novembre 1995
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 431 c.p.c. nel testo modificato dalla L. 11 agosto 1973, n. 533, la quale riconosce al lavoratore la facoltà di procedere ad esecuzione «con la sola copia del dispositivo in pendenza del termine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9326 del 18 settembre 1998
«È ammissibile il ricorso per cassazione proposto con un unico atto sia contro la sentenza d'appello che contro quella emessa nel giudizio di revocazione; tuttavia, poiché il nuovo testo dell'art. 398 c.p.c. non prevede che la proposizione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1079 del 23 febbraio 1981
«La pronuncia resa sull'impugnazione per revocazione di una sentenza di secondo grado, ai sensi dell'art. 403 secondo comma c.p.c., è impugnabile esclusivamente con il ricorso per cassazione, e non anche, pertanto, con l'appello.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2134 del 24 febbraio 1995
«Qualora l'opposizione di terzo sia stata proposta al giudice di secondo grado, la rimessione della causa al primo giudice deve essere disposta, in applicazione del principio del doppio grado di giurisdizione, solo se il giudice d'appello consideri...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4065 del 11 maggio 1990
«Qualora l'opposizione di terzo sia proposta davanti ad un giudice d'appello, questi, una volta ritenuta l'ammissibilità dell'opposizione e dichiarata l'inefficacia del giudicato lesivo dei diritti del terzo, esaurisce il suo compito senza poter...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4896 del 16 luglio 1983
«Mentre nel caso di opposizione di terzo proposta da litisconsorte necessario pretermesso contro una sentenza di primo grado le due fasi — rescindente e rescissoria — si svolgono innanzi allo stesso giudice il quale può, con un'unica decisione,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16729 del 17 luglio 2009
«La sentenza che decide sull'opposizione di terzo ex art. 404, primo comma, c.p.c., è soggetta alle medesime impugnazioni proponibili avverso la decisione opposta; ne consegue che se viene proposta opposizione di terzo avverso una sentenza di primo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2137 del 27 maggio 1975
«È impugnabile con ricorso per cassazione, e non con appello, la sentenza pronunciata su opposizione di terzo contro una sentenza in grado di appello.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2080 del 23 maggio 1975
«Proposta opposizione di terzo ex art. 404 c.p.c. avverso una sentenza di primo grado passata in giudicato, poiché il giudizio di opposizione si svolge davanti allo stesso giudice in primo grado, la sentenza che definisce tale giudizio in quel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20153 del 18 ottobre 2005
«Il quarto comma dell'art. 7 della legge n. 604 del 1966 - che disponeva la sospensione del termine di sessanta giorni, di cui all'art. 6, dal giorno della richiesta del tentativo di conciliazione all'ufficio provinciale del lavoro e della massima...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18343 del 13 settembre 2004
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 68 della legge professionale forense 27 novembre 1933, n. 1578, mentre la nozione di transazione della lite deve essere intesa nella più ampia accezione di ogni accordo che abbia l'effetto di estinguere la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19679 del 10 ottobre 2005
«Con riferimento al rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, l'art. 6 del contratto collettivo nazionale quadro in materia di procedure di conciliazione e arbitrato del 2001 — del quale la Corte può direttamente accertare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16772 del 9 agosto 2005
«In tema di arbitrato nelle controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, in ragione di una interpretazione letterale delle norme imposta dal tenore delle stesse, gli artt. 412 ter e quater c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 44 del 7 gennaio 2003
«...rituale ed il lodo era impugnabile, ai sensi dell'art. 828, c.p.c., innanzi al tribunale quale giudice d'appello per le controversie di lavoro e, dopo l'istituzione dell'ufficio del giudice unico di primo grado, innanzi alla Corte d'Appello.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3515 del 25 marzo 1995
«In ipotesi di cassazione (con rinvio) di sentenza d'appello resa nei confronti dell'Ente Ferrovie dello Stato, il giudice di rinvio dev'essere individuato secondo i criteri ordinari, anziché secondo la regola del foro erariale, attese la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 407 del 22 gennaio 1986
«L'atto introduttivo del giudizio, anche nel processo del lavoro, deve essere interpretato nel suo complesso, al fine di verificare la presenza di tutti gli elementi della domanda che siano prescritti sotto comminatoria di nullità o di preclusione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15339 del 1 dicembre 2000
«Nel rito del lavoro le preclusioni previste dagli artt. 414 e 416 c.p.c. fanno riferimento alla posizione — rispettivamente di attore o di convenuto — assunta processualmente dalle parti. Ne consegue che, nell'ipotesi in cui il giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14789 del 4 giugno 2008
«L'omessa indicazione nel ricorso della denominazione della persona giuridica attrice non determina la nullità dell'atto introduttivo, dovendosi ritenere sanata l'inosservanza dell'art. 414, n. 2, c.p.c., ove dal contenuto dell'atto emerga, senza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3100 del 19 maggio 1984
«Non sussiste la nullità di cui all'art. 164 c.p.c. — le cui disposizioni si applicano anche al ricorso ex art. 414 c.p.c. — allorché l'omessa indicazione specifica della denominazione della persona giuridica nei cui confronti è proposto l'atto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4557 del 25 febbraio 2009
«Nel rito del lavoro la nullità del ricorso introduttivo, per mancata determinazione dell'oggetto della domanda ed insufficiente esposizione dei fatti e degli elementi di diritto addotti a sostegno della stessa (art. 414, nn. 3 e 4 cod. proc....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15966 del 18 luglio 2007
«Nel rito del lavoro l'inesatta e incompleta indicazione, nel ricorso introduttivo, dell'oggetto della domanda e degli elementi di diritto tale da non impedire l'identificazione dell'oggetto e dei motivi in diritto della pretesa, può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13005 del 31 maggio 2006
«La mancata indicazione nel ricorso introduttivo del giudizio del lavoro del requisito di cui al n. 4 dell'art. 414 c.p.c. (esposizione dei fatti su cui si fonda la domanda), richiamato dall'art. 434 c.p.c. per il ricorso in appello, è causa di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3480 del 21 luglio 1989
«Nel nuovo rito del lavoro, per aversi nullità del ricorso introduttivo del giudizio di primo grado per mancata determinazione dell'oggetto della domanda o per mancata esposizione degli elementi di fatto e delle ragioni di diritto su cui si fonda...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18725 del 30 agosto 2006
«Nel rito del lavoro l'inammissibilità dell'atto introduttivo del giudizio, se non rilevata dal giudice, si converte in motivo di impugnazione della sentenza, onde non può essere rilevata dal giudice d'appello senza impulso di parte, in mancanza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7708 del 13 luglio 1993
«Nel rito del lavoro, l'onere imposto al ricorrente dall'art. 414 n. 4 c.p.c., relativo all'esposizione degli elementi di fatto e di diritto che integrano la fattispecie costitutiva del diritto fatto valere in giudizio, è sanzionato dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5879 del 17 marzo 2005
«Nel processo del lavoro, qualora nel ricorso introduttivo non siano indicati — ex art. 414, n. 4, analogamente a quanto stabilito per il giudizio ordinario dall'art. 163, n. 4 c.p.c. del codice di rito — gli elementi di fatto e di diritto posti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21124 del 2 ottobre 2009
«Nel rito del lavoro, l'omessa indicazione, nell'atto introduttivo del giudizio di primo grado, ovvero nella memoria difensiva del convenuto, dei documenti, e l'omesso deposito degli stessi contestualmente a tali atti, determinano la decadenza del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2577 del 2 febbraio 2009
«Nel rito del lavoro, l'omessa indicazione, nell'atto introduttivo del giudizio di primo grado, dei documenti, e l'omesso deposito degli stessi contestualmente a tale atto, determinano la decadenza del diritto alla produzione dei documenti stessi,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23745 del 17 settembre 2008
«Nel rito del lavoro, i mezzi di prova ed i documenti che, a pena di decadenza, il ricorrente deve, in forza degli artt. 414, primo comma, n. 5, e 415, primo comma, cod. proc. civ., indicare nel ricorso e depositare unitamente ad esso sono quelli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14696 del 25 giugno 2007
«Nel rito del lavoro, in base al combinato disposto degli artt. 416, terzo comma, c.p.c., che stabilisce che il convenuto deve indicare a pena di decadenza i mezzi di prova dei quali intende avvalersi, ed in particolar modo i documenti, che deve...»