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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1787 del 8 aprile 1998
«Qualora, esercitata l'azione penale, il giudice innanzi al quale sia stato incardinato il giudizio dichiari la propria incompetenza territoriale, deve considerarsi preclusa al pubblico ministero presso il giudice competente, al quale gli atti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 609 del 22 gennaio 1998
«L'ordinanza di condanna al pagamento di somme non contestate (art. 186 bis c.p.c.) — il cui presupposto di emissione è da escludere nel caso la parte, dichiaratasi disponibile stragiudizialmente al pagamento di una certa somma, in giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2253 del 31 maggio 1995
«Poiché, ai fini della validità degli atti e provvedimenti del giudice, occorre aver riguardo alla loro sostanza ed agli effetti che essi sono idonei a produrre, in linea con la funzione pratica ad essi assegnata, esplicitamente o implicitamente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12317 del 25 febbraio 2004
«Deve considerarsi abnorme la decisione con la quale il tribunale in composizione monocratica, a seguito di contestazione modificativa (per fatto diverso) effettuata in udienza dal pubblico ministero, dichiara la propria incompetenza per materia e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 108 del 5 marzo 1996
«La competenza per materia, nell'ipotesi cosiddetta per eccesso, è regolata dall'art. 23, comma 2, c.p.p., per il quale se il reato appartiene alla cognizione di un giudice di competenza inferiore, l'incompetenza è rilevata o eccepita, a pena di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3063 del 15 settembre 1995
«Attesa l'attribuzione al P.M., nel vigente sistema processuale, del ruolo di dominus esclusivo dell'azione penale, il giudice del dibattimento non può esercitare alcun sindacato preventivo sull'ammissibilità di contestazioni effettuate ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4542 del 5 maggio 1993
«Ove il giudice del dibattimento, ravvisata la propria incompetenza per territorio ai sensi dell'art. 23, primo comma, c.p.p., la dichiari con sentenza e trasmetta gli atti al giudice competente, il procedimento perviene a quest'ultimo senza subire...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42794 del 28 novembre 2001
«In tema di termini di custodia cautelare, qualora il giudice del dibattimento dichiari la propria incompetenza, per materia o per territorio, così determinando la necessaria regressione del procedimento alla fase delle indagini preliminari (posto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1054 del 30 aprile 1994
«La dichiarazione di incompetenza del giudice del dibattimento, a seguito della quale, dopo la dichiarazione di parziale illegittimità costituzionale dell'art. 23 primo comma c.p.p., intervenuta con sentenza 11 marzo 1993 n. 76 della Corte...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5302 del 28 febbraio 1997
«Deve considerarsi abnorme, e quindi immediatamente ricorribile per cassazione, la pronuncia con la quale il giudice dichiara la propria incompetenza per materia e trasmette gli atti, in violazione dell'art. 23 c.p.p., all'organo giudiziario...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4367 del 14 agosto 1996
«In considerazione del principio di tassatività dei mezzi di impugnazione, è inammissibile il ricorso avverso la sentenza con la quale il giudice di primo grado, ai sensi dell'art. 23, comma 1, c.p.p., abbia dichiarato la propria incompetenza per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4146 del 19 aprile 1995
«In base al principio di tassatività dei mezzi di impugnazione deve ritenersi inammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza dichiarativa di incompetenza non essendo previsto alcun mezzo preventivo per regolare la competenza mediante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 534 del 20 gennaio 1995
«Ai sensi dell'art. 568, comma 2, c.p.p. sono sempre soggetti a ricorso per cassazione, quando non siano altrimenti impugnabili, i provvedimenti con i quali il giudice decide sulla libertà personale e le sentenze, salvo quelle sulla competenza che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2076 del 18 gennaio 2010
«Il giudice dell'impugnazione cautelare "de libertate", che rilevi l'incompetenza territoriale del giudice che ha emesso il provvedimento, deve estendere il suo controllo anche alle ragioni di urgenza che legittimano l'intervento cautelare del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12944 del 20 marzo 2003
«L'eccezione di incompetenza per territorio del giudice che ha adottato una misura cautelare può essere dedotta anche in sede di riesame, con l'effetto che l'incompetenza dichiarata dal giudice dell'impugnazione rende provvisoria l'efficacia del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1018 del 6 maggio 1999
«Nel caso in cui l'udienza di convalida dell'arresto o del fermo sia tenuta da un giudice incompetente ratione loci, ai sensi dell'art. 390, primo comma, c.p.p., non solo l'eventuale ordinanza di convalida costituisce un provvedimento nullo, ma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1313 del 20 febbraio 1996
«L'art. 647 c.p.c., che prevede la esecutorietà del decreto ingiuntivo se l'opponente non si è costituito, deve essere coordinato con l'art. 57 att. di detto codice, il quale dispone che «se non vi è udienza nel giorno fissato nell'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3653 del 16 giugno 1992
«In tema di provvedimenti cautelari, l'art. 27 c.p.p. attiene ai concetti di competenza per materia e per territorio; ma nell'incompetenza per materia vanno ricompresi tutti i casi in cui il giudice non può conoscere dell'affare per ragioni diverse...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5036 del 9 febbraio 2010
«Non v'è obbligo di rinnovazione nei venti giorni, a pena di perdita di efficacia, della misura cautelare a suo tempo disposta per il giudice per le indagini preliminari a cui gli atti sono restituiti dopo la loro trasmissione per competenza ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21817 del 16 aprile 2004
«La disciplina dettata dall'art. 27 c.p.p. per il caso di misura cautelare disposta da giudice dichiaratosi incompetente non trova applicazione nei rapporti fra tribunale in composizione monocratica e tribunale in composizione collegiale,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13251 del 18 marzo 2004
«In tema di misure cautelari personali disposte a norma dell'art. 27 c.p.p. da un giudice dichiaratosi contestualmente o successivamente incompetente, per fatti nuovi necessitanti un ulteriore interrogatorio di garanzia da parte del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33298 del 6 agosto 2003
«La disciplina dettata dall'art. 27 c.p.p. in materia di misure cautelari disposte da giudice dichiaratosi incompetente non trova applicazione con riguardo al sequestro probatorio, atteso che questo, a differenza del sequestro conservativo e di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20122 del 23 maggio 2002
«Il tribunale del riesame, qualora, ritenendo che l'ordinanza cautelare sia stata emessa da giudice incompetente, provveda ai sensi dell'art. 27 c.p.p., non può comunque esimersi dal prendere in esame le eccezioni procedurali (nella specie,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15144 del 22 aprile 2002
«La disciplina dettata dall'art. 27 c.p.p. in materia di ordinanze cautelari emesse da giudice incompetente opera anche nel caso di ordinanza emessa all'esito del giudizio di convalida del fermo o dell'arresto, cui abbia fatto seguito la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1837 del 2 giugno 1999
«In tema di misure cautelari personali, l'interesse dell'indagato a una pronuncia sulla competenza del giudice che ha adottato la misura custodiale persiste anche quando gli atti siano trasmessi, a norma dell'art. 54 c.p.p., dal pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2467 del 16 settembre 1998
«Dall'accertamento dell'incompetenza del giudice che ha emesso una misura cautelare non deriva la nullità del provvedimento, bensì la sua inefficacia differita ex art. 27 c.p.p. con correlativa temporanea protrazione della sua efficacia, fermo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1972 del 20 novembre 1997
«Il provvedimento con il quale il giudice competente dispone in tema di misure cautelari, a norma dell'art. 27 c.p.p., assume completa autonomia rispetto al precedente provvedimento, disposto interinalmente dal giudice incompetente, e non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5367 del 15 gennaio 1994
«La trasmissione degli atti da parte del P.M. presso un giudice al P.M. presso altro giudice non infirma la validità della misura cautelare già disposta, né vi è necessità che ad essa si sovrappongano nuovi provvedimenti, perché manca una...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 49092 del 18 dicembre 2012
«La trasmissione degli atti al procuratore della Repubblica distrettuale, divenuto competente in ordine al reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, non determina la necessità di reiterare ex art. 27 c.p.p. il sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 15 ottobre 1999
«Alla stregua delle modifiche dell'art. 274 c.p.p. apportate con la L. 8 agosto 1995, n. 332, la pericolosità sociale che giustifica l'adozione di una misura cautelare va desunta sia dalle specifiche modalità e dalle circostanze del fatto sia dalla...»