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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43721 del 5 dicembre 2001
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, poiché la disposizione di cui all'art. 273, comma 1 bis c.p.p. si applica ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34534 del 24 settembre 2001
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, la disposizione dell'art. 273, comma 1 bis c.p.p. (introdotta dall'art. 11 della legge 1 marzo 2001, n. 63) che rinvia ai criteri di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1370 del 28 ottobre 1994
«Ai fini della non applicazione, ex art. 273, secondo comma, c.p.p., di una misura cautelare personale, può rilevare anche il favorevole giudizio prognostico in ordine alla concessione, in caso di condanna, della sospensione condizionale della pena.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1823 del 25 agosto 1993
«In tema di divieto di applicazione di misure cautelari personali, per valutare l'esistenza dei presupposti per l'applicazione della sospensione condizionale della pena, la quale pur rileva ai fini dell'operatività del divieto previsto dal secondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11194 del 4 luglio 2012
«In tema di condanna alle spese del giudizio del rappresentante o del curatore della parte, ai sensi dell'art. 94 cod.proc.civ., la legittimazione ad intervenire nel processo spetta al soggetto passibile, in ragione della carica rivestita e per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 775 del 11 gennaio 2006
«In tema di esigenze cautelari, il pericolo di fuga, indicato dall'art. 274 lett. b) c.p.p., non può essere individuato nel fatto della mera irreperibilità del soggetto, qualora non vi siano elementi concreti tali da fare ritenere che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3900 del 12 novembre 1997
«In tema di applicazione delle misure cautelari, l'esigenza di salvaguardia da inquinamento l'acquisizione e la genuinità della prova non si esaurisce con la chiusura delle indagini preliminari o con la conclusione del giudizio di primo grado....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6317 del 8 febbraio 2000
«In tema di esigenze cautelari, una sentenza di condanna, emessa all'esito del doppio grado di giudizio, ad una grave pena detentiva può essere posta a base di un giudizio di ragionevole probabilità di fuga dell'imputato, ove non ristretto in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5536 del 25 novembre 1996
«L'esigenza cautelare di prevenzione del pericolo di fuga non può essere desunta sic et simpliciter dalla particolare gravità della pena inflitta con la sentenza di primo grado, in quanto la sua valutazione comporta un giudizio di probabilità che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1925 del 19 aprile 1996
«La condanna di primo grado (nella specie, a otto anni di reclusione per concorso esterno in associazione per delinquere di tipo mafioso), sopravvenuta alla revoca di precedente ordinanza di custodia cautelare in carcere, non costituisce, di per sè...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1963 del 12 ottobre 1995
«Allorché venga irritualmente proposto ricorso immediato per cassazione avverso provvedimento suscettibile di essere aggredito con altro rimedio processuale (nella specie opposizione), la Corte di cassazione deve trasmettere gli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 426 del 10 marzo 1995
«In materia di misure cautelari personali, ai fini indicati dall'art. 274, lettera b), c.p.p., integra la fuga, il trasferimento, o la permanenza in un paese estero quando tale condotta appaia sicuramente diretta a sottrarsi al concreto esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2411 del 24 settembre 1993
«In tema di esigenze cautelari, il pericolo di fuga di cui all'art. 274, lettera b) c.p.p. ricorre quando sia ravvisabile la ragionevole probabilità che l'imputato o l'indagato si sottragga agli esiti dell'esercizio della potestà di giustizia. Il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9400 del 19 ottobre 1993
«Alla stregua del letterale tenore degli artt. 461, terzo comma e 565, secondo comma, c.p.p. deve ritenersi che, in caso di opposizione a decreto penale, l'eventuale richiesta di uno dei riti alternativi speciali vada inderogabilmente formulata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1661 del 29 ottobre 1992
«Al fine di determinare l'esistenza del concreto pericolo che l'indagato si dia alla fuga, il giudice deve esprimere una valutazione che, coinvolgendo l'intera personalità del prevenuto, consenta di valutare, con giudizio prognostico fondato su...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12150 del 13 marzo 2004
«In tema di esigenza cautelare costituita dal pericolo di reiterazione di reati della stessa indole, prevista dall'art. 274, lettera c), c.p.p. la pericolosità sociale dell'indagato deve risultare congiuntamente dalle specifiche modalità e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2593 del 13 giugno 1998
«Ai fini del giudizio prognostico ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., il concreto pericolo che l'imputato commetta delitti della stessa specie di quelli per cui si procede va desunto dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5699 del 21 novembre 1997
«Ai fini della valutazione in ordine alla sussistenza dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., concernente il pericolo di reiterazione di fatti criminosi, il giudizio negativo sulla personalità dell'imputato o indagato può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3109 del 10 ottobre 1995
«Ai sensi dell'art. 292 comma 2 lett. c), quale modificato dalla L. 8 agosto 1995 n. 332, l'esposizione nell'ordinanza impositiva di una misura cautelare personale dei motivi per i quali gli elementi di fatto «assumono rilevanza» non può non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2796 del 7 settembre 1995
«In tema di misure cautelari personali, il giudizio prognostico di compromissione degli interessi della collettività, riferito al pericolo di reiterazione di reati della stessa specie (art. 274, lett. c, c.p.p.), dev'essere ancorato alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1154 del 31 marzo 1994
«In materia di misure cautelari personali, l'indagine che il giudice di merito (quello che ha applicato la misura, ed il tribunale del riesame) è tenuto a compiere - che deve necessariamente riflettersi nella motivazione, per formulare il giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5636 del 9 febbraio 1994
«In tema di misure cautelari, ai fini della sussistenza dell'esigenza cautelare di cui alla lettera c) dell'art. 274 c.p.p., i reati della stessa specie, che l'indagato si presume possa commettere con rilevante probabilità una volta che abbia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4231 del 22 gennaio 1994
«In tema di esigenze cautelari, l'interpretazione dell'espressione «concreto pericolo che ... commetta ... delitti della stessa specie di quello per cui si procede», contenuta nell'art. 274, lettera c) c.p.p., non dev'essere ristretta nell'ambito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1474 del 25 agosto 1993
«In tema di esigenze cautelari, la prognosi idonea a fondare il giudizio di probabilità della commissione di reati della stessa specie di quelli per cui si procede, risulta correttamente formulata dando rilievo alla particolare significazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5178 del 26 ottobre 1996
«L'esigenza cautelare di evitare che l'imputato di gravi delitti possa sottrarsi con la fuga all'esecuzione di un'eventuale condanna è connotata, al pari delle altre finalità cautelari, dal requisito della concretezza degli elementi da cui desumere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45542 del 21 dicembre 2001
«In tema di esigenze cautelari, le modalità della condotta ben possono essere prese in considerazione per basare su di esse, oltre al giudizio sulla gravità del fatto, quello sulla pericolosità sociale dell'imputato, costituendo la condotta tenuta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12461 del 28 marzo 2001
«Ai fini del giudizio in ordine alla sussistenza dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p. i «comportamenti o atti concreti» da prendere in esame quali elementi rivelatori della personalità dell'imputato ben possono...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4016 del 17 dicembre 1999
«Il sequestro preventivo di documenti di un procedimento amministrativo, disposto al fine di inibire il protrarsi della ipotizzata attività criminosa ed impedire che questa possa portare a conseguenze ulteriori, essendo diretto a sospendere il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2856 del 30 ottobre 1998
«Le «specifiche modalità e circostanze del fatto» di cui alla lett. c) dell'art. 274 c.p.p., in base alle quali il giudice, fra gli altri elementi, deve valutare le esigenze cautelari nel singolo caso concreto, ben possono essere prese in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6480 del 16 aprile 1998
«A seguito delle modifiche introdotte dalla legge 8 agosto 1995 n. 332 in tema di misure coercitive, il giudice, al fine di valutare la sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., deve tenere conto sia delle...»