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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8837 del 14 marzo 2006
«I presupposti del cosiddetto concorso anomalo, ossia del concorso del concorrente nel reato diverso da quello voluto, sono l'adesione dell'agente ad un reato concorsualmente voluto, la commissione da parte di altro concorrente di un reato diverso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9323 del 12 agosto 1998
«Nella responsabilità concorsuale di cui all'art. 116 c.p. il soggetto che non volle il reato diverso e più grave, pur non avendolo previsto e anzi ritenuto evitabile, risponde comunque di un reato doloso — sempre che esso non venga a configurarsi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5188 del 25 maggio 1996
«In tema di concorso di persone nel reato, la responsabilità del compartecipe ai sensi dell'art. 116 c.p. (concorso «anomalo») richiede, anzitutto, l'adesione di tutti ad un reato concorsualmente voluto ad un evento diverso che costituisce un altro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2146 del 18 febbraio 1988
«Il nesso causale di carattere psicologico che costituisce uno degli elementi della responsabilità di cui all'art. 116 c.p. consiste nel fatto che il reato diverso, o diverso e più grave, deve potersi rappresentare alla psiche dell'agente come uno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3605 del 20 aprile 1984
«Ai fini dell'applicabilità dell'art. 116 c.p., è richiesto che il comportamento anomalo del compartecipe, dal quale sia derivato l'evento diverso e più grave, rientri nell'ambito di una normale prevedibilità come ordinario evolversi del reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8887 del 11 ottobre 1985
«La disposizione dell'art. 116 c.p. costituisce norma speciale rispetto a quella generale dell'art. 83 c.p., mentre il ristretto, corrispondente campo comune di operatività — da individuare, rispettivamente, nell'esecuzione plurisoggettiva di un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4399 del 2 febbraio 2001
«In tema di concorso di persone nel reato, l'attribuzione della responsabilità per il reato più grave rispetto a quello deliberato deve essere risolta caso per caso accertando se l'evento ulteriore e più grave sia stato previsto e voluto, anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2332 del 12 marzo 1997
«In tema di concorso di persone nel reato, nell'ipotesi del concorso «anomalo» di cui all'art. 116 c.p., il soggetto che non volle il reato diverso e più grave, pur non avendolo previsto ed anzi ritenuto evitabile, risponde comunque di un reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6827 del 13 giugno 1994
«In tema di concorso anomalo, la corresponsabilità del partecipe ex art. 116 c.p. può essere esclusa solo quando il reato diverso e più grave si presenti come un evento atipico, dovuto a circostanze eccezionali e del tutto imprevedibili, non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8771 del 28 luglio 1987
«Ai fini dell'applicabilità della diminuente di cui all'art. 116, secondo comma, c.p., è necessario che esista, innanzitutto, una diversità tra reato commesso e reato voluto da taluno dei concorrenti, sicché non ricorre tale condizione, qualora il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4512 del 28 maggio 1986
«Agli effetti dell'art. 116 c.p., solo un rapporto di mera occasionalità tra il reato concordato e il reato diverso commesso da taluno dei compartecipi vale ad escludere il necessario nesso di causalità psichica nei riguardi del concorrente che non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10123 del 26 novembre 1983
«L'art. 116 c.p. non richiede che l'evento sia stato concretamente previsto e tanto meno accettato dal soggetto, quale possibile conseguenza della sua azione od omissione, ma che esso sia prevedibile in astratto, in base all'ordinato svolgersi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 519 del 23 gennaio 1982
«L'art. 116 c.p. trova applicazione non soltanto nel caso in cui il reato concordato assuma una qualificazione giuridica diversa per la diversità del fatto delittuoso commesso o per il verificarsi di particolari modalità, ma anche nell'ipotesi in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1772 del 16 febbraio 1979
«L'art. 116 del c.p. è applicabile tanto nel caso in cui sia unico il reato, quanto nel caso in cui col reato concordato e voluto ne concorra un altro che costituisca uno sviluppo del primo, nel senso cioè, che tra i due illeciti intercorra un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3756 del 22 aprile 1997
«In tema di concorso di persone nel reato, tutte le volte che il soggetto non soltanto si rappresenta l'evento, ma lo vuole, sia sotto il profilo del dolo diretto che del dolo indiretto (in tutte le sue accezioni), non ricorre l'ipotesi di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9487 del 7 novembre 1996
«Sussiste responsabilità a titolo di dolo eventuale, e non concorso anomalo in reato più grave di quello inizialmente concordato, ai sensi dell'art. 116 c.p., nel caso di partecipazione ad un'azione di attacco nei confronti della forza pubblica,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4894 del 15 maggio 1996
«Per la configurazione del concorso anomalo sono necessari tre elementi e, cioè, l'adesione dell'agente a un reato concorsualmente voluto, la commissione, da parte di altro concorrente, di un reato diverso o più grave e l'esistenza di un nesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11352 del 10 novembre 1994
«In tema di concorso di persone nel reato, l'applicabilità della norma di cui all'art. 116 c.p. — che prevede il concorso «anomalo» — è soggetta a due limiti negativi. Il primo di essi è costituito dall'accertamento che l'evento diverso non sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9397 del 19 ottobre 1993
«La responsabilità per concorso anomalo, disciplinata dal primo comma dell'art. 116 c.p., deve essere esclusa allorché il reato, asseritamente diverso, sia direttamente riconducibile alla volontà del concorrente, e cioè quando esso sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3617 del 14 marzo 1990
«Per il carattere unitario del reato concorsuale, l'elemento psicologico che anima la condotta dell'autore materiale di esso si comunica al correo ai sensi dell'art. 110 c.p., a meno che non risulti dimostrato un accordo criminoso diretto alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7328 del 23 luglio 1985
«Nella responsabilità anomala prevista dall'art. 116 c.p., il soggetto che il reato diverso non volle, pur avendolo previsto e ritenuto sicuramente evitabile, risponde di un reato doloso sulla base di un atteggiamento colposo, consistente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3167 del 23 gennaio 2014
«Agli effetti della circostanza attenuante prevista dall'art. 62 n. 4 c.p. la durata del danno nel reato di furto assume rilevanza solo come elemento complementare - e non alternativo - di quello del valore della cosa sottratta. Ne consegue che, se...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3921 del 11 aprile 1995
«Non sussiste compatibilità tra l'aggravante del nesso teleologico di cui all'art. 61 n. 2 c.p., che ha natura soggettiva e concerne i motivi soggettivi dell'agire, e non già l'elemento materiale del fatto reato cui inerisce, il concorso ex art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6247 del 30 aprile 1990
«La diminuzione obbligatoria della pena prevista dall'art. 116, cpv., c.p. per chi volle il reato meno grave configura una vera e propria circostanza attenuante, che come tale è soggetta alla disciplina generale delle circostanze, compreso il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 44132 del 2 novembre 2015
«La causa di non punibilità della particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131- bis cod. pen. è applicabile anche al reato di guida in stato di ebbrezza non essendo incompatibile con il giudizio di particolare tenuità la previsione di diverse...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 43816 del 30 ottobre 2015
«La causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131 - bis cod. pen. non può essere dichiarata in presenza di più reati legati dal vincolo della continuazione, in quanto anche il reato continuato configura...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40774 del 12 ottobre 2015
«Quando si procede per il reato di omesso versamento dell'Iva, la non punibilità per particolare tenuità del fatto è applicabile solo se l'ammontare dell'imposta non corrisposta è di pochissimo superiore a quello fissato dalla soglia di punibilità,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39337 del 29 settembre 2015
«Integra il reato di rivelazione di segreti di ufficio la divulgazione, da parte di un ufficiale di polizia giudiziaria, del contenuto di una informativa di reato e delle indagini eseguite, essendo irrilevante che gli atti o i fatti segreti siano...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33821 del 31 luglio 2015
«Ai fini della rilevabilità della causa di esclusione della punibilità per particolari tenuità del fatto nel giudizio di legittimità, costituiscono elementi significativi sia le specifiche valutazioni espresse in sentenza dal giudice di merito...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27959 del 26 giugno 2013
«L'irrogazione della pena in una misura prossima al massimo edittale rende necessaria una specifica e dettagliata motivazione in ordine alla quantità di pena irrogata, non essendo sufficienti a dare conto dell'impiego dei criteri di cui all'art....»