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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1015 del 8 aprile 1998
«Ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. a), c.p.p., può concretare un pericolo attuale per la genuinità della prova la concertazione di linee difensive da parte di più indagati. A tale conclusione non è in contrasto con l'art. 24 della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3424 del 14 ottobre 1997
«In tema di esigenze cautelari, il pericolo di inquinamento probatorio, di cui all'art. 274, comma primo, lett. a), c.p.p., postula soltanto che vi siano specifiche ed inderogabili esigenze attinenti alle indagini. Poiché, peraltro, il requisito...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 786 del 12 marzo 1996
«In tema di misure cautelari personali, il pericolo di inquinamento probatorio postula, per effetto della riforma introdotta dalla L. 8 agosto 1995, n. 332, specifiche e inderogabili esigenze attinenti alle indagini, fondate su circostanze di fatto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3415 del 1 marzo 1994
«In tema di misure cautelari personali, la formula di cui all'art. 274 lett. a) c.p.p. (inderogabili esigenze attinenti alle indagini) non deve essere intesa nel senso che, una volta acquisito il riscontro certo di una rilevante prova di accusa,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2015 del 8 febbraio 1993
«Ai fini della confisca obbligatoria secondo il dettato dell'art. 240, cpv. n. 2 c.p., non è dato distinguere tra le cose intrinsecamente criminose e quelle che non sono tali. Né rilevano le possibili diverse utilizzazioni che dalle cose si possono...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 579 del 8 marzo 1999
«In tema di misure cautelari personali, l'esigenza cautelare di prevenzione del pericolo di fuga non può essere desunta automaticamente dalla particolare gravità della pena inflitta in primo grado, anche se tale elemento è rilevante per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2921 del 5 agosto 1992
«In materia di misure cautelari, l'ordinamento vieta di trarre dall'esercizio del diritto al silenzio qualsiasi conseguenza negativa per l'imputato, anche nei casi in cui consente altrimenti al giudice di valutare il comportamento processuale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6317 del 8 febbraio 2000
«In tema di esigenze cautelari, una sentenza di condanna, emessa all'esito del doppio grado di giudizio, ad una grave pena detentiva può essere posta a base di un giudizio di ragionevole probabilità di fuga dell'imputato, ove non ristretto in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 426 del 10 marzo 1995
«In materia di misure cautelari personali, ai fini indicati dall'art. 274, lettera b), c.p.p., integra la fuga, il trasferimento, o la permanenza in un paese estero quando tale condotta appaia sicuramente diretta a sottrarsi al concreto esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2411 del 24 settembre 1993
«In tema di esigenze cautelari, il pericolo di fuga di cui all'art. 274, lettera b) c.p.p. ricorre quando sia ravvisabile la ragionevole probabilità che l'imputato o l'indagato si sottragga agli esiti dell'esercizio della potestà di giustizia. Il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9400 del 19 ottobre 1993
«Alla stregua del letterale tenore degli artt. 461, terzo comma e 565, secondo comma, c.p.p. deve ritenersi che, in caso di opposizione a decreto penale, l'eventuale richiesta di uno dei riti alternativi speciali vada inderogabilmente formulata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5969 del 26 febbraio 1998
«Ai fini dell'emissione di provvedimento di coercizione personale, risponde a corretti criteri logico-giuridici ritenere la sussistenza del concreto pericolo della ripetizione di reati della stessa specie di quelli per cui si procede da parte di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5699 del 21 novembre 1997
«Ai fini della valutazione in ordine alla sussistenza dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., concernente il pericolo di reiterazione di fatti criminosi, il giudizio negativo sulla personalità dell'imputato o indagato può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3109 del 10 ottobre 1995
«Ai sensi dell'art. 292 comma 2 lett. c), quale modificato dalla L. 8 agosto 1995 n. 332, l'esposizione nell'ordinanza impositiva di una misura cautelare personale dei motivi per i quali gli elementi di fatto «assumono rilevanza» non può non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1154 del 31 marzo 1994
«In materia di misure cautelari personali, l'indagine che il giudice di merito (quello che ha applicato la misura, ed il tribunale del riesame) è tenuto a compiere - che deve necessariamente riflettersi nella motivazione, per formulare il giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3134 del 10 ottobre 1992
«In tema di esigenze cautelari, l'espressione «delitti della stessa specie» (art. 274, lett. c, ultima parte c.p.p.) ha valore giuridico oggettivo e va riferita ai delitti che offendono lo stesso bene giuridico. Ne consegue che, qualora il delitto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2515 del 25 maggio 2000
«In tema di esigenze cautelari, nell'ipotesi di concorso di persone nel reato la condotta dell'indagato o imputato va esaminata, ai fini della configurabilità del pericolo di recidività, con riferimento all'intera vicenda criminosa alla quale egli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2402 del 17 marzo 1999
«La sosta di un'autovettura negli Spazi comuni condominiali configura una modalità di uso di detti beni, onde la controversia nella quale si discuta della legittimità o meno di tale forma di utilizzazione, perché contraria ad una espressa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2856 del 30 ottobre 1998
«Le «specifiche modalità e circostanze del fatto» di cui alla lett. c) dell'art. 274 c.p.p., in base alle quali il giudice, fra gli altri elementi, deve valutare le esigenze cautelari nel singolo caso concreto, ben possono essere prese in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2531 del 4 agosto 1995
«In tema di misure cautelari personali, l'esigenza del «concreto» pericolo di commissione di delitti della stessa specie non può essere intesa nel senso di una realizzazione delittuosa in itinere. Si tratta, infatti, di un giudizio prognostico, nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3561 del 26 aprile 1990
«L'interesse ad agire con azione di mero accertamento presuppone una pregiudizievole situazione di incertezza oggettiva, relativa non a meri fatti o a norme giuridiche astratte ma incidente su diritti soggettivi, la quale non sia eliminabile senza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39823 del 23 ottobre 2008
«In tema di esigenze cautelari di cui all'art. 274 lett. a ) c.p.p. non concreta un pericolo attuale per la genuinità della prova la predisposizione, da parte dell'indagato, di versioni dei fatti, pur se mendaci, dirette a sminuire la portata o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6613 del 16 febbraio 1996
«Ai fini dell'emissione di una misura cautelare o del ripristino della stessa a seguito di impugnazione del P.M. avverso la revoca, il tribunale deve valutare la rilevanza dell'intervenuto ritiro dalla attività politica dell'indagato quando essa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4829 del 9 febbraio 1996
«In tema di misure cautelari personali, le tre esigenze cautelari relative al pericolo di inquinamento delle prove, pericolo di fuga e di reiterazione del reato, non devono necessariamente concorrere, bastando anche l'esistenza di una sola di esse...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1990 del 12 luglio 1999
«Il pericolo di fuga di cui all'art. 274, lett. b), c.p.p. non può essere desunto esclusivamente da una mera presunzione, quale è la condizione di straniero dell'indagato, ma deve essere ancorato a concreti elementi dai quali sia logicamente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35713 del 28 settembre 2007
«Il protrarsi della custodia cautelare in carcere per un periodo corrispondente in parte rilevante all'entità della pena detentiva inflitta con la sentenza non ancora definitiva, non è motivo sufficiente per ordinare la revoca della misura, dovendo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2174 del 27 marzo 1999
«In tema di ripristino della custodia cautelare nei confronti dell'imputato, già scarcerato per decorrenza dei termini, in seguito alla pronuncia della sentenza di condanna di primo o secondo grado (art. 307, comma 2, lett. b), c.p.p.), una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43572 del 24 dicembre 2002
«In tema di revoca della custodia cautelare in carcere applicata nei confronti dell'indagato del delitto di associazione di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.), l'art. 275, comma 3 c.p.p. pone una presunzione di pericolosità sociale che può essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7721 del 7 agosto 1996
«Seppure l'art. 468, secondo comma prevede che il presidente del collegio giudicante possa escludere le testimonianze vietate dalla legge e quelle manifestamente sovrabbondanti, tuttavia, la norma va letta congiuntamente agli artt. 187 e 190...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1241 del 10 maggio 1996
«In tema di motivazione del provvedimento che dispone la custodia cautelare la precisazione introdotta nell'art. 292 n. 2 lett. c) dall'art. 9 comma 1 L. 8 agosto 1995 n. 332 nella parte in cui si dispone che debbano essere esposte «le concrete e...»