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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3309 del 30 maggio 1984
«Affinché determini indegnità a succedere, il fatto della soppressione o dell'alterazione del testamento, ovvero del suo celamento (peraltro non
ravvisabile nella violazione dell'obbligo ex art. 620 c.c. del possessore di testamento olografo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 654 del 22 gennaio 1994
«La deliberazione con cui l'assemblea di una società cooperativa a responsabilità limitata anziché disporre un aumento di capitale in senso proprio, con conseguente sottoscrizione facoltativa dei soci, elevi la quota sociale imponendone in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8177 del 6 ottobre 1994
«Nell'ipotesi di lesioni personali seguite, dopo apprezzabile lasso di tempo, dalla morte ad esse conseguente, debbono essere distinti i danni subiti dal soggetto passivo delle lesioni, cui compete il diritto al risarcimento del danno iure proprio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10527 del 13 maggio 2011
«Nel caso di morte di un prossimo congiunto, un danno non patrimoniale diverso ed ulteriore rispetto alla sofferenza morale (c.d. danno da rottura del rapporto parentale) non può ritenersi sussistente per il solo fatto che il superstite lamenti la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22020 del 19 ottobre 2007
«Nel giudizio di cassazione, la morte dell'unico difensore, avvenuta dopo il deposito del ricorso e prima dell'udienza di discussione ed attestata dalla relata di notifica dell'avviso di udienza, non determina la necessità di rinviare a nuovo ruolo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35187 del 21 ottobre 2002
«...persona e tale è l'uomo soltanto finché vive. Ne consegue che, una volta intervenuta la morte della persona, gli atti di crudeltà compiuti contro le sue spoglie possono integrare all'occorrenza un reato diverso, ma non la circostanza in questione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27019 del 24 maggio 2001
«L'art. 589, comma 3, c.p. (morte e lesioni colpose in danno di più persone) non prevede un'autonoma figura di reato complesso, ma integra un'ipotesi di concorso formale di reati, nella quale l'unificazione è sancita unicamente quoad poenam, con la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3624 del 4 aprile 1995
«In tema di omicidio volontario, anche l'evento morte può essere provato mediante indizi gravi, precisi e concordanti (art. 192 c.p.p.), nessuna limitazione in tal senso ponendo la legge, né rileva la mancata scoperta del cadavere, come anche si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34400 del 21 settembre 2001
«Il ricorso per cassazione proposto dal difensore dopo la morte dell'imputato è inammissibile per mancanza del soggetto nei cui confronti si esercita l'azione penale, che costituisce uno dei presupposti essenziali del processo. (In applicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10819 del 22 ottobre 1994
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 577 c.p. nella parte in cui, punendo con la pena dell'ergastolo ipotesi meno gravi di quelle originariamente punite con la pena di morte dall'art. 576 stesso codice —...»