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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16739 del 9 agosto 2005
«In tema di successioni mortis causa l'art. 484 c.c., nel prevedere che l'accettazione con beneficio d'inventario si fa con dichiarazione, preceduta o seguita dalla redazione dell'inventario, delinea una fattispecie a formazione progressiva di cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5731 del 13 giugno 1994
«Il coniuge che continua ad abitare la casa di abitazione coniugale in comune proprietà, dopo la morte dell'altro (coniuge), anche per la quota di questo, in forza del diritto di abitazione che è a lui riservato dall'art. 540 c.c., acquista il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2975 del 20 marzo 1991
«Ai fini della determinazione della quota di legittima e della quota disponibile deve aversi riguardo, ai sensi degli artt. 556 e 564 c.c., esclusivamente al valore dell'asse ereditario al tempo dell'apertura della successione, differentemente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11844 del 6 agosto 2003
«...infondata la pretesa del Comune di Loreto Aprutino all'adempimento da parte dell'erede del legato con il quale il testatore aveva disposto l'attribuzione di un fondo rustico a favore «dell'infanzia abbisognevole del Comune Loreto Aprutino).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2081 del 12 giugno 1969
«Sia nell'ipotesi di legato di cosa dell'onerato o di un terzo, sia in quella di cosa solo in parte del testatore, la consapevolezza del testatore di legare cosa in tutto od in parte non propria, esclude la nullità totale o parziale del legato....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6982 del 23 marzo 2009
«Il coerede che sul bene comune da lui posseduto abbia eseguito delle migliorie, può pretendere, in sede di divisione, non già l'applicazione dell'art. 1150, comma quinto, c.c. - secondo cui è dovuta un'indennità pari all'aumento di valore della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4633 del 27 aprile 1991
«Nel caso di possesso esclusivo della cosa comune, esercitato da un partecipante alla comunione, il possessore ha in ogni caso l'obbligo, quale mandatario espresso o tacito degli altri partecipanti, di rendere loro il conto dei frutti, così come ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7716 del 2 agosto 1990
«Il condividente di un bene immobile che durante il periodo di comunione abbia goduto l'intero bene da solo senza un titolo giustificativo, deve corrispondere agli altri, quale ristoro per la privazione della utilizzazione pro quota del bene comune...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1528 del 21 febbraio 1985
«Ai fini della determinazione dei frutti che uno dei condividenti deve corrispondere in relazione alla detenzione di un immobile oggetto di divisione giudiziale occorre far riferimento ai frutti civili, i quali si identificano nel corrispettivo del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9659 del 24 luglio 2000
«Finalità del giudizio divisorio è assicurare la formazione di porzioni di valore corrispondente alle quote; a tal fine deve procedersi alla stima del bene e, se risulti effettuata in epoca troppo antecedente alla decisione, alla rivalutazione...»