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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17696 del 4 agosto 2006
«In tema di «gruppi» di società collegate tra loro in senso economico e dirigenziale (ma non anche sotto il profilo giuridico), la validità di atti compiuti dall'organo amministrativo di una di esse in favore di altra ad essa collegata è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12094 del 27 settembre 2001
«La configurabilità del controllo esterno di una società su di un'altra (quale disciplinata dal primo comma, n. 3, dell'art. 2359 c.c. nella formulazione risultante a seguito della modifica apportata dal D.L.vo n. 127 del 1991 e consistente nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8159 del 15 giugno 2000
«In tema di «gruppi» di società collegate tra loro in senso economico e dirigenziale (ma non anche sotto il profilo giuridico), la validità di atti (nella specie, fideiussione) compiuti dall'organo amministrativo di una di esse in favore di altra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2562 del 23 marzo 1996
«L'annullabilità di una deliberazione assembleare assunta con il voto favorevole di uno o più soci in conflitto di interessi con la società è subordinata, dall'art. 2373, comma 2, c.c. (richiamato, per le società a responsabilità limitata dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20771 del 26 ottobre 2004
«In tema di società di capitali, nei confronti dei terzi creditori estranei all'organizzazione sociale, tra amministratore e società opera, in generale, il principio di immedesimazione organica, il quale comporta che la relativa obbligazione sorga...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14655 del 5 luglio 2011
«La controversia riguardante l'azione di responsabilità a carico degli amministratori (o dei terzi che hanno concorso con loro nel cagionare il danno) di una società per azioni a partecipazione pubblica anche se maggioritaria o, come nella specie,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1195 del 17 maggio 2010
«Il socio di una società di capitali è titolare, già prima che divenga esigibile il suo diritto alla quota di liquidazione, di una situazione giuridica direttamente tutelata, avente ad oggetto innanzi tutto il diritto alla durata tendenzialmente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7693 del 31 marzo 2006
«La posizione processuale del custode dei beni sottoposti a sequestro giudiziario, il quale agisca a tutela della conservazione del valore del patrimonio affidatogli, equivale a quella di un sostituto processuale; pertanto, l'eventuale cessazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11125 del 7 maggio 2010
«Con la cessione delle obbligazioni convertibili in azioni (nella specie, in adesione ad un'offerta pubblica di acquisto residuale) l'obbligazionista cede l'intera sua posizione contrattuale, entrando essa nella titolarità e disponibilità dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9723 del 23 aprile 2010
«La chiusura del fallimento di una società per ripartizione finale dell'attivo od insufficienza tale da impedire l'utile continuazione della procedura, disposta ai sensi dell'art. 118 legge fallimentare previgente, applicabile "ratione temporis",...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15691 del 20 ottobre 2003
«L'atto formale di cancellazione di una società dal registro delle imprese ha funzione di pubblicità, e non ne determina l'estinzione, ove non siano ancora esauriti tutti i rapporti giuridici facenti capo alla società stessa. Ne consegue che, fino...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4774 del 14 maggio 1999
«La cancellazione della società dal registro delle imprese non ne determina la estinzione, la quale si produce solo con la effettiva liquidazione di tutti i rapporti giuridici pendenti. Ne consegue che, fino a tale momento, permane la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4060 del 22 febbraio 2010
«In tema di società di capitali, la cancellazione dal registro delle imprese determina l'immediata estinzione della società, indipendentemente dall'esaurimento dei rapporti giuridici ad essa facenti capo, soltanto nel caso in cui tale adempimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22489 del 19 ottobre 2006
«La domanda giudiziale contenuta nel ricorso per decreto ingiuntivo contro un soggetto determinato e la notificazione allo stesso del decreto ingiuntivo investono il destinatario della notificazione della qualità di parte tenuta ad effettuare le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14383 del 3 novembre 2000
«A norma dell'art. 2504 bis c.c., nell'ipotesi di fusione di società, la società risultante dalla fusione (o la società incorporante, nel caso di fusione per incorporazione) succede in tutti i rapporti (e in tutti i relativi diritti ed obblighi)...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10602 del 25 settembre 1999
«Lo scopo mutualistico di una società cooperativa è caratteristica essenziale del suo costitutivo, ed anche presupposto indefettibile per il godimento della speciale disciplina «di favore», e dunque si traduce nell'indisponibilità, da parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4259 del 14 maggio 1997
«La struttura e la base contrattuale delle società cooperative comportano, di regola, e salvo specifiche norme di eccezione, l'insussistenza in capo all'aspirante socio, in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge o dall'atto costitutivo, di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7250 del 29 marzo 2006
«In tema di cessione di azienda, deve escludersi un trasferimento di azienda tutte le volte in cui pia soggetti si succedano in un'attività oggetto di concessione amministrativa, poiché, in tal caso, la concessione deve intendersi rilasciata a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23073 del 27 ottobre 2006
«La ditta è un bene immateriale costituito dal nome sotto il quale l'imprenditore svolge la propria attività, non un soggetto di diritto — persona fisica o giuridica che sia — od anche soltanto centro autonomo d'imputazione d'interessi; onde,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13822 del 23 luglio 2004
«L'art. 2572 c.c., ponendo in capo al rivenditore il divieto di sopprimere il marchio del produttore (così ribadendo la previsione dell'art. 12 R.D. 21 giugno 1942, n. 929), si riferisce all'ipotesi di prodotti o merci destinati alla circolazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6707 del 2 giugno 1992
«La norma di cui al capoverso dell'art. 2596 c.c., secondo cui se la durata del patto di non concorrenza non è determinata o è stabilita per un periodo superiore a cinque anni, il patto è valido per la durata di un quinquennio, fissa soltanto un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18833 del 9 luglio 2008
«In tema di revocatoria fallimentare dei pagamenti ricevuti dal grossista farmaceutico a titolo di corrispettivo per le forniture di medicinali effettuate in favore di un farmacista poi fallito, non pub essere invocata, quale causa di esenzione, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21392 del 4 novembre 2005
«La mancanza di un rapporto di concorrenzialità tra l'autore di un determinato fatto e l'imprenditore che si assume da esso danneggiato, o anche la mancanza in capo al primo di una qualsiasi relazione con l'imprenditore concorrente tale da far...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13067 del 21 maggio 2008
«In tema di concorrenza sleale, la funzione dell'azione inibitoria di cui all'art. 2599 c.c. mette capo ad una pronuncia che, sebbene non suscettibile di attuazione diretta nelle forme dell'esecuzione forzata, può costituire oggetto di giudicato,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11404 del 20 dicembre 1996
«Perché sia configurabile la legittimazione di una associazione professionale ad agire per la repressione della concorrenza sleale ai sensi dell'art. 2601 c.c., è necessario che sussista in capo a tale associazione un interesse ulteriore e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3829 del 16 marzo 2001
«I consorzi, contrattando con i terzi, operano quali mandatari dei consorziati, per cui le obbligazioni assunte sorgono direttamente in capo al singolo consorziato, senza bisogno della spendita del nome dello stesso.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6993 del 27 novembre 1986
«In materia di consorzi, anche se la legge non precisa esattamente quali siano gli organi di tali enti, dal complesso delle disposizioni dettate dagli artt. 2603, secondo comma, n. 4, 2612, secondo comma, n. 4 e 2613 c.c. deriva che detta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3664 del 21 febbraio 2006
«I consorzi, contrattando con i terzi per conto dei consorziati, operano quali loro mandatari, dovendo farsi carico delle obbligazioni assunte verso i terzi; tuttavia, in deroga al principio generale contenuto nell'art. 1705 c.c., la responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9509 del 27 settembre 1997
«In deroga al principio generale contenuto nell'art. 1705 c.c., la responsabilità solidale tra consorzio e singolo consorziato, prevista dal secondo comma dell'art. 2615 c.c. in ipotesi di obbligazioni contratte per conto del singolo consorziato,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 122 del 4 gennaio 2005
«Nelle società consortili costituite a norma dell'art. 2615 ter, pur quando si tratti di società a responsabilità limitata, è sempre consentito, in ragione della causa mutualistica, prevedere statutariamente l'obbligo dei soci di versare contributi...»