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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5013 del 27 settembre 1999
«La presunzione di pericolosità dell'imputato e di adeguatezza esclusiva della custodia cautelare in carcere, di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., non può trovare applicazione, nella parte in cui si riferisce a delitti aggravati dalla finalità di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2442 del 24 novembre 1995
«La modifica del comma 3 dell'art. 275 c.p.p., ad opera dell'art. 4, L. 8 agosto 1995, n. 332, che ha eliminato la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari per alcuni reati, non comporta alcuna conseguenza in ordine alla decisione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4479 del 23 novembre 1995
«Ai fini della decisione del ricorso per cassazione proposto nei confronti di un provvedimento emesso prima dell'entrata in vigore della L. 8 agosto 1995, n. 332, occorre fare riferimento alle disposizioni vigenti al momento dell'adozione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 568 del 16 marzo 1994
«La legge con la quale è stato modificato il disposto dell'art. 275, terzo comma, c.p.p. è legge processuale e non di carattere sostanziale e, quindi, in relazione alla stessa, trova applicazione il principio tempus regit actum , che ne rende...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27919 del 14 luglio 2011
«In assenza di una disposizione transitoria, la misura cautelare in corso di esecuzione, disposta prima dell'entrata in vigore del D.L. n. 11 del 2009, convertito, con modd., in L. n. 38 del 2009 (che ha modificato l'art. 275 c.p.p., ampliando il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4457 del 26 novembre 1993
«L'art. 275 c.p.p. sui criteri di scelta delle misure cautelari personali — pur dopo le modifiche apportate dal legislatore successivamente alla sua entrata in vigore — costituisce norma «complementare» all'art. 274 stesso codice, che indica le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 296 del 7 marzo 1992
«...n. 203, e successivamente dall'art. 1, primo comma, del D.L. 9 settembre 1991, n. 282, convertito dalla L. 8 novembre 1991, n. 356, è applicabile anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18093 del 12 maggio 2010
«L'obbligo di disporre la custodia cautelare in carcere in presenza di gravi indizi di colpevolezza, salva l'acquisizione di elementi dai quali risulti l'insussistenza di esigenze cautelari, introdotto anche per altre fattispecie criminose...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1441 del 31 maggio 2000
«A seguito dell'entrata in vigore della L. 12 luglio 1999, n. 231, (che ha modificato l'art. 275 c.p.p., introducendo nella disposizione, fra gli altri, i commi 4 bis e 4 ter), se la persona sottoposta a custodia cautelare sia affetta da malattia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15724 del 3 aprile 2003
«In tema di misure cautelari personali e di procedure incidentali de libertate , la norma introdotta dall'art. 5 della L. 20 marzo 2001 n. 128, che ha modificato l'art. 284, quinto comma bis c.p.p., ha natura processuale e pertanto, si applica a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1145 del 11 maggio 1993
«Vertendosi in tema di norme processuali, in difetto di apposita disposizione, trova applicazione il principio generale tempus regit actum, da intendere non nel senso che, essendo stato emesso il mandato di cattura dopo l'entrata in vigore del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7685 del 3 luglio 2000
«Integra il reato di evasione la condotta di colui che si allontani ingiustificatamente dal luogo degli arresti domiciliari dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna a una pena detentiva di durata superiore al periodo di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19364 del 17 maggio 2002
«Nei procedimenti che proseguono con l'applicazione delle norme vigenti anteriormente all'entrata in vigore del codice di procedura penale, il ripristino della custodia cautelare nei confronti dell'imputato, assolto in primo grado e, poi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10487 del 12 marzo 2002
«La protrazione dei termini di durata massima della custodia cautelare prevista in un provvedimento legislativo modificativo delle norme precedentemente vigenti (nella specie: art. 2, comma 1, D.L. 24 novembre 2000, n. 341 conv. in L. 19 gennaio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1585 del 7 luglio 1992
«In tema di libertà personale, anche nei procedimenti che seguono il precedente rito sono applicabili i termini di durata della custodia cautelare di cui all'art. 2 D.L. 9 settembre 1991 n. 292 conv. nella L. 8 novembre 1991 n. 356 (che ha...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4597 del 5 maggio 1993
«Poiché la legge del 26 aprile 1990, n. 86 non ha cancellato la figura criminosa della malversazione in danno dei privati ma le ha solo dato una diversa ristrutturazione, trasfusa nella modificata ipotesi di peculato di cui all'art. 314 c.p., come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 550 del 8 marzo 1993
«La protrazione della durata massima della custodia cautelare per effetto di una norma successivamente intervenuta deve interessare esclusivamente gli stati di detenzione ancora legittimamente in atto al momento dell'entrata in vigore della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19365 del 17 maggio 2002
«In tema di procedimenti che proseguono con l'applicazione delle norme vigenti anteriormente all'entrata in vigore del codice di procedura penale, nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini e poi condannato il provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 6882 del 7 maggio 2012
«Il principio secondo cui, nelle cause relative a rapporti di obbligazione aventi ad oggetto somme di denaro dovute da pubbliche amministrazioni, anche diverse da quelle dello Stato ed anche a titolo di interessi per ritardato pagamento, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 947 del 24 gennaio 2012
«In tema di risarcimento del danno derivante dalla circolazione dei veicoli, la norma dell'art. 91, comma 2, del vigente codice della strada (d.l.vo 30 aprile 1992, n. 285) - la quale ha introdotto il principio della responsabilità del locatario...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10378 del 21 giugno 2012
«Ne consegue che i fatti addotti a fondamento della domanda identificano l'azione in concreto esercitata dal curatore, ed, in particolare, la disciplina in materia di prova e di prescrizione, quest'ultima in ogni caso quinquennale, ma, se fondata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12003 del 13 luglio 2012
«Gli artt. 2467 e 2497 quinques c.c., nel testo introdotto dalla riforma societaria di cui al d.l.vo 17 gennaio 2003, n. 6, postergando in casi determinati il credito di rimborso dei soci, hanno introdotto una nuova disciplina di diritto...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3193 del 11 febbraio 2013
«Ne consegue che legittimamente una società commerciale, nell'epoca in cui le era consentito utilizzare il disavanzo di fusione per compensare eventuali plusvalenze (e cioè prima dell'entrata in vigore dell'art. 27 della legge 23 dicembre 1994, n....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3820 del 15 febbraio 2013
«Ove, peraltro, la società incorporata abbia ottenuto, in epoca successiva all'entrata in vigore dell'art. 4 del d.l.vo n. 6 del 2003, la cancellazione dal registro delle imprese, si determina, attesa l'efficacia costitutiva del suddetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1011 del 25 maggio 2000
«In virtù del principio tempus regit actum, ai procedimenti di riesame svoltisi prima dell'entrata in vigore della legge 8 agosto 1995, n. 332, non si applicano le disposizioni da questa introdotte modificative dei commi 5 e 10 dell'art. 309 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5104 del 4 novembre 1996
«...ma tale norma non è riferibile alle richieste di riesame presentate prima della sua entrata in vigore e pendenti a tale momento poiché la presentazione della richiesta ha radicato la competenza territoriale secondo i criteri anteriormente vigenti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3310 del 21 novembre 1996
«Avendo l'art. 16 della legge 8 agosto 1995, n. 332 trasformato da «meramente ordinatorio» a «perentorio» il termine previsto per la trasmissione degli atti da parte del pubblico ministero (art. 309, commi quinto e decimo c.p.p.) — i decreti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2 del 28 febbraio 1992
«...limiti previsti dall'art. 245, comma 2 lett. g) disp. trans. Esso, pertanto, non si applica quando, al momento dell'entrata in vigore del nuovo codice, sia stato esaurito il procedimento nell'ambito del quale è stata sofferta la custodia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4994 del 5 febbraio 2001
«Ne consegue che la determinazione della somma dovuta a titolo di riparazione va effettuata tenendo conto del maggior tetto massimo previsto dall'art. 315, comma 2, c.p.p., nel testo novellato dall'art. 15, comma 1, lett. b), della legge 16...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1285 del 17 marzo 2000
«In tema di equo indennizzo per l'ingiusta detenzione, la nuova disposizione di cui all'art. 15 comma 1 legge 16 dicembre 1999, n. 479, che ha stabilito per l'ammissibilità della domanda il più lungo termine di due anni, non si applica nelle...»