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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18241 del 15 settembre 2005
«Nella ipotesi di revoca della sentenza dichiarativa di fallimento, in assenza di estremi di responsabilità a carico del creditore istante, a seguito della soppressione del ruolo degli amministratori giudiziari e del fondo speciale per il compenso...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 302 del 22 novembre 1985
«Non sono fondate, in riferimento agli artt. 3, 23 e 36, comma 1, della Costituzione, sia la questione di legittimità costituzionale dell'art. 91, comma 2, R.D. 16 marzo 1942, n. 267, nella parte in cui non prevede che il compenso del curatore, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1140 del 15 febbraio 1996
«La comunicazione degli atti processuali è regolata dall'art. 136 c.p.c. e dall'art. 45 att. stesso codice e non può essere sostituita, ai fini della decorrenza del termine d'impugnazione, dalla conoscenza di fatto del provvedimento; essa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5220 del 7 marzo 2007
«Nel procedimento di reclamo ai sensi dell'art. 22 legge fall., la regolare instaurazione del contraddittorio è adeguatamente realizzata con la costituzione del debitore, senza che rilevino nè l'inesistenza della notificazione del decreto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16361 del 20 agosto 2004
«Nella procedura prefallimentare, quando il creditore istante fa ricorso alla notificazione a mezzo posta al debitore del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza di convocazione, l'obbligo corrispondente alla possibilità d'esercizio del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7795 del 22 ottobre 1987
«Il decreto con il quale la corte d'appello, in accoglimento del ricorso del creditore istante contro il provvedimento negativo dei primi giudici, rimette d'ufficio gli atti al tribunale per la dichiarazione di fallimento a norma del terzo comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22476 del 29 novembre 2004
«In sede di reclamo avverso il decreto di rigetto del ricorso di fallimento, la Corte d'Appello, a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 22, legge fall., (corte cost., n. 328 del 1999), è tenuta a provvedere sulla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3490 del 24 marzo 1993
«Il decreto con il quale il tribunale fallimentare, in sede di reclamo ai sensi dell'art. 26 legge fallimentare, neghi, ad un creditore insinuato — ma non ammesso — al passivo, il diritto di proporre contestazioni a rendiconto predisposto dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15061 del 15 luglio 2005
«Il decreto del tribunale fallimentare che decide il reclamo avverso il provvedimento con il quale il giudice delegato, dopo la omologazione del concordato fallimentare, con assunzione degli obblighi da parte di un terzo, senza liberazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18144 del 20 dicembre 2002
«Il provvedimento del tribunale fallimentare confermativo, in sede di ricorso ai sensi dell'art. 36 legge fall., del decreto con il quale il giudice delegato abbia rigettato l'istanza di accertamento della personale responsabilità del curatore per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1225 del 19 febbraio 1990
«In tema di assicurazione dei crediti commerciali, qualora il rapporto si articoli in una Convenzione-quadro, la quale preveda, in relazione ad ogni nuova esposizione creditoria dell'assicurato verso terzi, una comunicazione dell'assicurato...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10095 del 19 novembre 1996
«È affetto da nullità assoluta, rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, il provvedimento collegiale che, pur avendo carattere sostanziale di sentenza, sia stato emesso nella forma del decreto (nella specie, ordinanza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11228 del 28 agosto 2000
«In materia di assicurazione della responsabilità civile, la clausola che esclude dal novero dei danni indennizzabili una categoria di danni non è idonea ad escludere anche quelli, riconducibili alla categoria del danno indennizzabile, che nello...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28867 del 5 dicembre 2008
«In tema di fallimento, il disposto dell'art. 3 della legge 11 febbraio 1992 n. 125, istitutiva del Tribunale di Nola, secondo cui tutti gli affari civili pendenti davanti al Tribunale di Napoli al momento dell'inizio del funzionamento del nuovo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11647 del 22 giugno 2004
«La disposizione dell'art. 24 della legge fallimentare (in forza della quale il tribunale che ha dichiarato il fallimento è competente a conoscere tutte le azioni che ne derivano qualunque ne sia il valore, eccezion fatta per le azioni reali...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7510 del 22 maggio 2002
«Per “azioni derivanti dal fallimento”, ai sensi dell'art. 24 legge fall., devono intendersi quelle che comunque incidono sul patrimonio del fallito, compresi gli accertamenti che costituiscono premessa di una pretesa nei confronti della massa,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23077 del 10 dicembre 2004
«Qualora, nel giudizio promosso dal curatore per il recupero di un credito contrattuale del fallito, il convenuto proponga domanda riconvenzionale diretta all'accertamento di un proprio credito nei confronti del fallimento, derivante dal medesimo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6475 del 23 aprile 2003
«Nel caso in cui, nel giudizio promosso dal curatore del fallimento per il recupero di un credito del fallito, il convenuto, invocando opposte ragioni di credito, proponga domanda riconvenzionale, diretta ad ottenere una pronuncia di accertamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 148 del 10 gennaio 2003
«Qualora, nel giudizio promosso dal curatore per il recupero di un credito del fallito, il convenuto proponga domanda riconvenzionale diretta all'accertamento di un proprio credito nei confronti del fallimento e per la quale non si ponga l'esigenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9170 del 3 maggio 2005
«La competenza del foro fallimentare e l'applicazione del procedimento per la verificazione del passivo devono escludersi, ai sensi di quanto previsto dall'art. 24 legge fall. in tema di azioni reali, quando l'attore agisce al fine di ottenere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2216 del 20 febbraio 2000
«Il Tribunale il quale rigetti, ai sensi dell'art. 22 della legge fallimentare, un'istanza di fallimento, è competente (ed è perciò tenuto) a provvedere in ordine alla richiesta — formulata dal debitore — di condanna del creditore ricorrente al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24686 del 21 novembre 2006
«Rientrano nella competenza del tribunale fallimentare — normalmente incompetente in ordine ai procedimenti in atto al momento della dichiarazione di fallimento — le azioni nelle quali si riscontra la necessità di seguire il rito speciale....»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 21196 del 13 ottobre 2011
«La domanda revocatoria di un contratto agrario, ai sensi dell'art. 67, legge fall., nella quale il curatore agisce contro il preteso affittuario non già in luogo dell'originario concedente fallito, ossia quale parte subentrata al fallito, per far...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2590 del 4 marzo 1992
«L'azione di reintegrazione nel possesso, promossa per denunciare atti di spoglio compiuti dal fallito prima della apertura della procedura concorsuale, non rientra fra quelle devolute al tribunale fallimentare (art. 24 del R.D. 16 marzo 1942, n....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12436 del 16 dicembre 1993
«Con riguardo all'opposizione a decreto ingiuntivo, il fallimento del creditore opposto, nei cui confronti sia stata proposta dall'opponente domanda riconvenzionale, non comporta l'improcedibilità del giudizio di opposizione e la rimessione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11439 del 18 giugno 2004
«Esula dalla competenza funzionale del tribunale fallimentare, ai sensi dell'art. 24 R.D. 16 marzo 1942, n. 267, ed è, invece, devoluta alla cognizione del giudice del lavoro, la controversia instaurata dal lavoratore che, senza avanzare pretese...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7129 del 29 marzo 2011
«Ove il lavoratore abbia agito in giudizio chiedendo, con la dichiarazione di illegittimità o inefficacia del licenziamento, la reintegrazione nel posto di lavoro nei confronti del datore di lavoro dichiarato fallito, permane la competenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19248 del 14 settembre 2007
«Le domande proposte dal lavoratore, una volta intervenuto il fallimento del datore di lavoro, per veder riconoscere il proprio credito e il relativo grado di prelazione, devono essere proposte, come insinuazione nello stato passivo, non dinanzi al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3129 del 3 marzo 2003
«Nel caso in cui il lavoratore abbia agito in giudizio per ottenere la declaratoria di illegittimità o inefficacia del licenziamento e l'ordine di reintegrazione nel posto di lavoro, il sopravvenuto fallimento del datore di lavoro non fa venir meno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8007 del 14 agosto 1998
«La competenza del pretore in funzione di giudice del lavoro, ai sensi dell'art. 409 n. 3 c.p.c., in ordine alla controversia fra società assicuratrice ed agente, relativa al pagamento, da parte di quest'ultimo, delle differenze fra le somme lorde...»