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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1789 del 18 settembre 1998
«Nella fattispecie criminosa di cui all'art. 374 bis c.p., l'elemento oggettivo si riferisce all'attività di documentazione, risultante da certificati o da atti, di circostanze non rispondenti al vero e richiede che la suddetta attività...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 403 del 22 febbraio 1974
«Qualora la falsa deposizione sia intervenuta in una causa civile, il colpevole non è punibile se ritratta il falso e manifesta il vero, prima che sulla domanda giudiziale sia pronunziata sentenza definitiva, anche se non irrevocabile. Per sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20679 del 9 maggio 2003
«Nel delitto di favoreggiamento reale previsto dall'art. 379 c.p., la persona offesa dal reato non può essere un soggetto privato, in quanto la fattispecie in questione tutela in via esclusiva l'interesse pubblico al buon andamento della giustizia....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19300 del 14 maggio 2008
«In tema di procurata inosservanza di pena aggravata dalla circostanza di cui all'art. 7 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito dalla L. 12 luglio 1991, n. 203, il fatto di favorire la latitanza di un personaggio di vertice di un'associazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13660 del 13 ottobre 1989
«Ai fini della configurabilità del reato di ragion fattasi di cui all'art. 392 c.p. non è necessario il previo accertamento della proprietà delle cose sulle quali è stata compiuta la violenza. Invero, la violenza integrante l'estremo del reato e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39366 del 24 ottobre 2007
«Il delitto di cui all'art. 393 c.p. si traduce nella indebita attribuzione a se stesso, da parte del privato, di poteri e facoltà spettanti esclusivamente al giudice, e l'agente deve essere animato dal fine di esercitare un diritto con la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2222 del 18 febbraio 1991
«Può parlarsi di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone soltanto se il comportamento dell'agente si sia concretato nella realizzazione di una pretesa di diritto mediante la sostituzione della privata violenza alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11394 del 13 novembre 1991
«Il criterio distintivo tra il delitto di strage e quello di incendio e gli altri delitti contro la pubblica incolumità è costituito dal fine di uccidere: l'incendio, quando sia stato determinato dal fine di uccidere, integra sempre il delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6571 del 2 giugno 2000
«L'obbligo di provvedere al taglio di rami di alberi in vicinanza di una linea elettrica in modo da assicurare una distanza di sicurezza dai conduttori aerei ed evitare — così — corti circuiti, fa capo — come previsto dall'art. 121 della legge n....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2805 del 20 febbraio 1989
«In tema di reati di pericolo, va fatta distinzione tra il concetto di fuoco e quello d'incendio, in quanto si ha incendio solo quando il fuoco divampi irrefrenabilmente, in vaste proporzioni, con fiamme divoratrici che si propaghino con potenza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4232 del 27 marzo 1980
«In caso di incendio, sia doloso sia colposo, il pericolo per la pubblica incolumità è presunto quando il fuoco venga a svilupparsi su cosa che non sia di esclusiva proprietà dell'agente. Tale presunzione sussiste anche quando l'autore del fatto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 831 del 13 maggio 1968
«Il reato di cui all'art. 435 c.p., si perfeziona con la detenzione dell'esplosivo e per la sua consumazione la legge non esige che il fine di attentare alla pubblica incolumità sia realizzato, ma soltanto che la detenzione dell'esplosivo sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4026 del 3 aprile 1992
«In tema di pericolosità dell'acqua inquinata secondo i criteri di cui all'art. 440 c.p., se gli accertamenti di natura tossicologica concernenti l'individuazione delle sostanze inquinanti e la loro intrinseca pericolosità sono di spettanza del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1043 del 8 novembre 1968
«Mentre la contraffazione o l'alterazione di biglietti di Stato aventi corso legale come moneta (art. 453, nn. 1 e 2, c.p.) può eseguirsi con qualunque mezzo idoneo, anche se a ciò non specificamente destinato, l'art. 461 c.p. prende in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37355 del 14 ottobre 2011
«In tema di reati contro la fede pubblica, la diminuente di cui all'art. 52 quater, comma terzo, D.L.vo n. 213 del 1998 - per il quale le pene rispettivamente stabilite per i delitti di falso in monete, in carte di pubblico credito e in valori di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1977 del 1 marzo 1997
«In tema di contraffazione del sigillo dello Stato, per «atti del Governo», di cui all'art. 467 c.p., deve intendersi esclusivamente l'attività propria del Governo in senso stretto, quale organo posto al vertice del potere esecutivo, e non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17994 del 30 aprile 2009
«Non integra il reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497 bis c.p.) il possesso di un falso permesso di soggiorno, in quanto non costituisce documento valido per l'espatrio, trattandosi di titolo preordinato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43382 del 30 novembre 2005
«L'attenuante della provocazione è normalmente incompatibile con il reato di rissa, a meno che non risulti che l'azione offensiva di uno dei due gruppi contendenti sia stata preceduta e determinata — senza che ricorrano gli estremi della legittima...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47218 del 28 novembre 2013
«Il delitto di cui all'art. 648 ter cod. pen. è configurabile anche se per il reato presupposto, commesso all'estero, sia stata disposta dall'autorità giudiziaria straniera l'archiviazione per ragioni esclusivamente processuali che non escludono la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1744 del 25 maggio 1992
«Il giudizio di equivalenza o di prevalenza tra attenuanti e aggravanti riguarda esclusivamente la pena e non incide sul titolo del reato. (Fattispecie in materia di liberazione anticipata in cui il ricorrente assumeva l'irrilevanza della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2134 del 20 gennaio 2009
«In tema di stupefacenti, quando la circostanza aggravante ad effetto speciale, prevista dall'art. 80, comma secondo, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, concorre con le circostanze attenuanti generiche, si applica la previsione dell'art. 69, comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37016 del 5 novembre 2002
«In tema di stupefacenti, quando la circostanza attenuante ad effetto speciale della lieve entità del fatto, prevista dall'art. 73 comma 5 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, concorre con una circostanza aggravante, si applica la previsione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26678 del 19 giugno 2013
«Il rinvio facoltativo dell'esecuzione della pena nei confronti di madre di prole di età inferiore a tre anni richiede esclusivamente la prova della nascita del figlio ed un giudizio prognostico in ordine alla sussistenza del concreto pericolo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1361 del 27 settembre 1986
«Ai fini del differimento dell'esecuzione di una pena restrittiva della libertà personale consentito ai sensi dell'art. 147, primo comma n. 2, c.p. per chi si trova in condizioni di grave infermità fisica, deve ritenersi grave non esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11591 del 13 novembre 2000
«La facoltà di proporre istanza di oblazione può essere esercitata esclusivamente dall'imputato, in quanto si configura come un diritto personalissimo che implica la rinuncia a far valere la propria difesa in vista della estinzione del reato....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3396 del 27 gennaio 2006
«In materia di oblazione, la documentazione attestante l'avvenuto pagamento della somma dovuta non può essere prodotta direttamente davanti alla Corte di cassazione, giacché davanti al giudice di legittimità possono essere prodotti esclusivamente i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3999 del 10 dicembre 1991
«Alla base dell'istituto della sospensione condizionale della pena si rinvengono principi che costituiscono un vulnus alla funzione retributiva della pena, nel senso che nell'applicazione di esso la detta funzione si affievolisce sino ad assumere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8833 del 8 agosto 1994
«L'art. 164, ultimo comma, c.p., che prevede e disciplina in via di eccezione («tuttavia») la possibilità di concedere per la seconda volta il beneficio della sospensione condizionale, in base al cumulo della pena da infliggere con quella irrogata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9735 del 28 ottobre 1993
«L'ordine di demolizione non può mai essere disposto per le violazioni dell'art. 20, lett. a), L. n. 47 del 1985, poiché l'art. 7 della stessa legge menziona esclusivamente i casi disciplinati dall'art. 17, lett. a), L. 28 gennaio 1977, n. 10...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37553 del 2 ottobre 2008
«Integra reato di cui all'art. 473 c.p. la contraffazione o l'alterazione di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti industriali che siano tali da ingenerare confusione nei consumatori e da nuocere al generale affidamento, mentre...»