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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10994 del 6 novembre 1993
«...delle spese nei confronti del soccombente, sotto il profilo di una domanda risarcitoria, ostandovi, per altro, il principio che esclude la possibilità di configurare una responsabilità senza colpa (nei casi non espressamente previsti dalla legge).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11195 del 12 novembre 1993
«Nel giudizio con pluralità di parti il giudice di merito deve indagare, a tal fine, sulla posizione assunta da ciascuna di esse, in relazione alla quale non può ritenersi soccombente colui che, fra più convenuti, non abbia formulato alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2424 del 26 febbraio 1993
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto da chi, qualificandosi successore a titolo universale della parte soccombente, non dimostri (mediante le produzioni documentali consentite dall'art. 372 c.p.c.) tale asserita qualità.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3227 del 18 marzo 1993
«Qualora il giudice di appello, nel pronunciare la condanna della parte soccombente al pagamento delle spese e degli onorari, ometta di provvedere sulla domanda di distrazione proposta dal difensore con procura della parte vittoriosa, non si ha un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3956 del 26 aprile 1994
«...con la conseguenza che le spese processuali del chiamato che non sia rimasto soccombente non possono gravare sul chiamante, quando anche quest'ultimo non sia rimasto soccombente né nei confronti del chiamato, né nei confronti della controparte.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7672 del 6 settembre 1994
«Posto che l'art. 285 c.p.c. legittima entrambe le parti del processo (e non solo quella vittoriosa) a notificare la sentenza ai fini della decorrenza del termine breve d'impugnazione, nessun significato di acquiescenza alla decisione può essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12602 del 7 dicembre 1995
«Nel caso in cui uno dei soccombenti in primo grado notifichi alla parte vittoriosa un atto di appello privo di procura ad litem e notifichi identico atto, contenente valida procura, all'altro soccombente, tale mandato non sana la carenza di jus...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1561 del 13 febbraio 1995
«...e dei diritti — costituisce una componente delle spese giudiziali; ne consegue che, in caso di condanna ai sensi dell'art. 91 c.p.c. e nei limiti fissati dal giudice, il soccombente è tenuto a rifondere alla parte vittoriosa anche detto rimborso.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2768 del 9 marzo 1995
«Quando il pretore, in funzione di giudice del lavoro, non abbia attribuito la rivalutazione monetaria ex art. 429, terzo comma, c.p.c., sia che abbia disatteso la domanda di parte o trascurato di pronunciare su di essa sia che, mancando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8079 del 24 luglio 1995
«L'acquiescenza alla sentenza, preclusiva dell'impugnazione ai sensi dell'art. 329 c.p.c., configurabile solo anteriormente alla proposizione del gravame, giacché successivamente allo stesso è possibile solo una rinunzia espressa all'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11258 del 17 dicembre 1996
«Gli atti incompatibili con la volontà di avvalersi delle impugnazioni previste dalla legge, e che, perciò, implicano tacita acquiescenza alla sentenza, ai sensi dell'art. 329 c.p.c., sono esclusivamente quelli che possono essere spiegati solo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4958 del 29 maggio 1996
«Il giudicato interno relativo ad una statuizione della sentenza di primo grado non impugnata dalla parte da essa pregiudicata, limitatasi a proporre appello, in via principale, avverso altro capo della sentenza predetta, è rilevabile d'ufficio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5647 del 24 giugno 1997
«È consentito al giudice di merito limitarsi alla pura e semplice individuazione della parte virtualmente soccombente nel giudizio, tale esercizio di discrezionalità non potendo in alcun modo essere sottoposto al sindacato di legittimità da parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10864 del 30 ottobre 1998
«Qualora il giudice di merito nel pronunciare condanna della parte soccombente al pagamento delle spese e degli onorari ometta di provvedere sulla domanda di distrazione proposta dal difensore con procura, non si verte in una ipotesi di errore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11253 del 7 novembre 1998
«Il ricorso incidentale proposto dalla parte totalmente vittoriosa nella fase di merito per far valere eccezioni preliminari che benché ritualmente proposte non sono state affatto esaminate nella sentenza impugnata è ammissibile e deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12689 del 18 dicembre 1998
«Ne consegue che, sebbene le spese del giudizio a favore della parte chiamata in causa possano essere poste a carico della parte soccombente che, pur non avendo proposto alcuna domanda nei confronti del terzo, ne abbia provocato la chiamata in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8453 del 26 agosto 1998
«L'acquiescenza alla sentenza, preclusiva dell'impugnazione ai sensi dell'art. 329 c.p.c. (e configurabile solo anteriormente alla proposizione del gravame, giacché successivamente allo stesso è possibile solo una rinunzia espressa all'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13724 del 7 dicembre 1999
«La condanna alle spese di lite, pronuncia accessoria e consequenziale alla definizione del giudizio, può esser emessa a carico della parte soccombente anche di ufficio, e pur in difetto di esplicita richiesta della parte vittoriosa, a meno che non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13898 del 11 dicembre 1999
«Pertanto la valutazione di infondatezza irritualmente compiuta integra una motivazione ad abundantiam non suscettibile in quanto tale di arrecare nocumento alla parte, la quale, una volta dichiarata soccombente per effetto della pronunziata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 602 del 20 gennaio 2000
«La parte vittoriosa nel merito, la quale, in caso di gravame proposto dal soccombente, chieda la conferma della decisione impugnata, eventualmente anche in base ad una diversa soluzione di questioni pregiudiziali di giurisdizione o di competenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6757 del 17 maggio 2000
«Le spese sostenute dal terzo chiamato in giudizio a titolo di garanzia impropria sono legittimamente poste a carico della parte che, rimasta soccombente, abbia provocato e giustificato la chiamata in garanzia.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 93 del 4 aprile 2000
«La parte che ha visto rigettata la sua eccezione di difetto di giurisdizione del giudice adito e che è soccombente solo in parte nel merito, nel limitare (nella specie, espressamente) l'impugnazione ad alcune soltanto delle statuizioni di merito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1061 del 25 gennaio 2001
«La circostanza che la parte parzialmente vittoriosa abbia notificato alla parte soccombente la sentenza in forma esecutiva non costituisce acquiescenza alla decisione.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11543 del 10 settembre 2001
«In tema di spese processuali, la soccombenza deve essere stabilita in base ad un criterio unitario e globale; viola, pertanto, il principio di cui all'art. 91 c.p.c. il giudice di merito (nella specie, giudice di rinvio) che ritenga la parte come...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4485 del 28 marzo 2001
«La condanna della parte soccombente alle spese processuali, a norma dell'art. 91 c.p.c., non ha natura sanzionatoria. Essa non avviene a titolo di risarcimento dei danni (il comportamento del soccombente non è assolutamente illecito, in quanto è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8857 del 28 giugno 2001
«In sede di ricorso per cassazione avverso la sentenza resa in grado di appello, la parte soccombente può denunciare esclusivamente i vizi a suo avviso presenti nella sentenza di secondo grado atteso che questa assorbe e sostituisce, anche se...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11483 del 1 agosto 2002
«Le spese del procedimento di volontaria giurisdizione (nella specie, procedimento di correzione ex art. 287 c.p.c.), si sottraggono alle regole degli artt. 91 ss. c.p.c., le quali postulano l'identificabilità di una parte vittoriosa e di una parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16022 del 14 novembre 2002
«Per il principio di concentrazione delle impugnazioni, applicabili anche con riguardo alle impugnazioni contro la sentenza non definitiva, la parte soccombente nella sentenza non definitiva ed in quella definitiva, ove quest'ultima venga impugnata...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9438 del 27 giugno 2002
«Il dispositivo della sentenza della Corte di cassazione che, volendosi attenere al disposto dell'art. 91 c.p.c. e così condannare al pagamento delle spese processuali la parte soccombente, inverta il nome di questo con quello del vincitore, reca...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1185 del 27 gennaio 2003
«...determinazione degli onorari, dei diritti e delle indennità spettanti agli avvocati per le prestazioni giudiziali) – relative al quantum delle spese che devono essere liquidate in favore della parte vincitrice (ed a carico di quella soccombente).»