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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2629 del 31 agosto 1995
«L'ordinanza di sospensione dei termini massimi di custodia cautelare emessa ex art. 304 c.p.p. determinata dalla particolare complessità del dibattimento e dall'elevato numero degli imputati entra a far parte integrante dell'ordinanza applicativa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8058 del 19 luglio 1995
«Nel giudizio di appello, quando le parti rinunciano ad ogni altro motivo, ad eccezione di quelli relativi alla pena, che indicano concordemente al giudice (art. 599, comma 4, c.p.p.), se questi consente alla richiesta, è sufficiente che nella...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11019 del 20 dicembre 1996
«L'istituto della rinnovazione del dibattimento in appello, anche nell'ipotesi della richiesta di parte oltre che in quella d'ufficio, costituisce un'eccezione rispetto alla presunzione di completezza dell'istruzione dibattimentale di primo grado...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1940 del 23 maggio 1996
«In caso di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare, disposta ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p. basandosi la detta causa di sospensione sul dato oggettivo della complessità del dibattimento, e cioè ad una situazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 3295 del 2 agosto 1996
«Il decreto che dispone il giudizio emesso dal giudice all'esito dell'udienza preliminare, per il principio di tassatività delle impugnazioni, è inoppugnabile; trattasi invero di un atto di mero impulso processuale, diretto a fondare la competenza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3926 del 4 gennaio 1996
«Al fine della individuazione della particolare complessità del dibattimento che giustifica, ex art. 304, comma 2, c.p.p., la sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare, occorre fare riferimento alla situazione processuale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4463 del 9 febbraio 1996
«Il potere discrezionale del giudice di sospendere i termini della custodia cautelare quando si proceda per i reati indicati nell'art. 407, comma 2, c.p.p., lettera a) e qualora il dibattimento sia particolarmente complesso deve, con riguardo a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 458 del 13 aprile 1996
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, il giudice, per escludere la sussistenza delle condizioni per una pronuncia ex art. 129 c.p.p., deve attenersi alle emergenze processuali esistenti, senza potere addivenire ad un esame...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4593 del 23 dicembre 1996
«L'ordinanza che, ai sensi dell'art. 304, comma secondo, c.p.p., dispone nella fase del giudizio la sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare, può essere legittimamente adottata anche prima della dichiarazione di apertura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8493 del 18 settembre 1996
«Qualora il giudizio di appello debba svolgersi in camera di consiglio nelle forme previste dall'art. 127 c.p.p., richiamato dall'art. 599 c.p.p., sussiste ipotesi di nullità per mancata presenza del difensore dell'imputato solamente in quanto la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 174 del 13 febbraio 1997
«La causa di sospensione dei termini della custodia cautelare durante la fase del giudizio, rappresentata dalla complessità del dibattimento (art. 304, comma secondo, c.p.p.), quando si tratti di reati indicati nell'art. 407, comma secondo, c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4053 del 7 maggio 1997
«Nell'ipotesi in cui la corte d'appello, rigettata la richiesta di pena concordata, non dia, neppure implicitamente, l'ordine di prosecuzione del dibattimento previsto dall'art. 602 c.p.p. e pronunci immediatamente il dispositivo, la sentenza è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5386 del 7 giugno 1997
«L'assenza del difensore di fiducia in dibattimento per altro impegno professionale in una diversa sede giudiziaria, specie se tempestivamente comunicato, impone al giudice del processo di cui si chiede il rinvio di effettuare sempre e comunque un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6448 del 11 dicembre 1997
«Non dà luogo ad incompatibilità, ai sensi dell'art. 34 c.p.p., il fatto che il giudice del dibattimento, in forza della c.d. «competenza accessoria», abbia, nella fase degli atti preliminari al giudizio apertasi con l'emissione del decreto di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6911 del 25 gennaio 1997
«Non può essere considerato abnorme — quale che sia, nel merito, la sua fondatezza — il provvedimento con il quale il giudice del dibattimento dichiari, in limine litis, la nullità del decreto che ha disposto il giudizio, ritenendo ravvisabile una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 861 del 5 giugno 1997
«Allorché la causa di sospensione dei termini della custodia cautelare si basi sul dato oggettivo della complessità del dibattimento, non può farsi luogo al riconoscimento di posizioni differenziate, ed è pertanto irrilevante la circostanza che la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 953 del 5 febbraio 1997
«Qualora venga proposta dall'imputato ai sensi dell'art. 444 c.p.p. richiesta di applicazione della pena condizionata alla concessione del beneficio della sospensione condizionale ed il pubblico ministero manifesti dissenso in ordine solo a tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1668 del 20 maggio 1998
«In sede di impugnativa dell'ordinanza di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare per ritenuta particolare complessità del dibattimento, ex art. 304, comma secondo, c.p.p., non è consentita la proposizione di questioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3053 del 9 giugno 1998
«L'ordinanza di sospensione dei termini di durata della custodia cautelare, di cui all'art. 304 c.p.p., può intervenire durante tutta la fase del giudizio e quindi può essere pronunciata pure nel corso del dibattimento per difficoltà ed ostacoli —...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3805 del 10 agosto 1998
«La valutazione della particolare complessità del dibattimento, che giustifica la sospensione dei termini di custodia cautelare ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p., non può riferirsi esclusivamente alla natura del processo ed al tempo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4089 del 2 aprile 1998
«La disposizione di cui all'art. 603 c.p.p. è fondata sulla presunzione di completezza dell'indagine probatoria esperita in primo grado e subordina la rinnovazione del dibattimento, da una parte alla condizione di una sua necessità, che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 608 del 8 maggio 1998
«L'art. 304, comma secondo, c.p.p., nel richiamare, ai fini della sospensione dei termini di durata della custodia cautelare, il concetto di complessità del dibattimento, ha inteso comprendere in tale locuzione non solo la complessità inerente alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6540 del 26 gennaio 1998
«In materia di sospensione dei termini di custodia cautelare nell'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 304 c.p.p., la separazione del processo in fase dibattimentale può incidere sulla efficacia della ordinanza di sospensione. Ciò nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6669 del 26 gennaio 1998
«In tema di sospensione dei termini di custodia cautelare, e con riferimento all'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 304 c.p.p., la complessità del dibattimento non cessa di costituire un requisito oggettivo sol perché derivante...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 674 del 21 aprile 1998
«L'istituto della sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare previsto dall'art. 304, comma secondo, c.p.p., basandosi sul dato oggettivo della complessità del dibattimento, e cioè su una situazione unitaria, contraddistinta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6966 del 26 febbraio 1998
«È ammissibile il conflitto di competenza rispetto a procedimenti pendenti in fasi diverse soltanto quando essi riguardino lo stesso imputato e il medesimo fatto-reato, tanto da avere ad oggetto l'identica regiudicanda, mentre l'esistenza di un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13071 del 15 novembre 1999
«La rinnovazione del dibattimento in appello è provvedimento eccezionale rispetto alla presunzione di completezza dell'istruzione dibattimentale nel processo di primo grado, e pertanto limitato alle prove che il giudice di secondo grado ritiene...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13792 del 1 dicembre 1999
«In tema di provvedimenti del giudice in ordine alla prova, il diritto dell'imputato all'ammissione delle prove a discarico, di cui all'art. 495, secondo comma, c.p.p., va coordinato con il potere attribuito al giudice del quarto comma del medesimo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1462 del 16 aprile 1999
«Ai fini della sospensione dei termini di custodia cautelare (art. 304, comma 2, c.p.p.), la particolare complessità del dibattimento può essere ritenuta dal giudice dell'appello ancor prima della decisione sulle richieste di rinnovazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2800 del 28 settembre 1999
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 28 c.p.p. regola preventivamente il contrasto tra il giudice dell'udienza preliminare e quello del dibattimento, attribuendo ope legis prevalenza alla decisione di quest'ultimo, di modo che non può...»