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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3133 del 12 marzo 1998
«I limiti imposti dall'art. 270 c.p.p., circa l'utilizzabilità dei risultati di intercettazioni in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte, riguardano l'utilizzabilità come elementi di prova, ma non precludono la possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 42792 del 28 novembre 2001
«In tema di impugnazioni, allorché sia dedotto, mediante ricorso per cassazione, un error in procedendo ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. c) c.p.p., la corte di cassazione è giudice anche del fatto e, per risolvere la relativa questione, può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 795 del 29 marzo 2000
«In caso di provvedimento applicativo di misura cautelare personale basato sul risultato di intercettazioni telefoniche o ambientali, avverso il quale sia stata esperita la procedura di riesame conclusasi con la conferma di detto provvedimento, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1495 del 4 maggio 1998
«È legittimo il provvedimento del Gip di autorizzazione ad eseguire intercettazioni telefoniche che sia motivato per relationem rispetto alle richieste del P.M. o alle informazioni di polizia, purché il giudice non si limiti a un mero rinvio, ma,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1592 del 1 giugno 1998
«In tema di proroga delle intercettazioni di comunicazioni o conversazioni telefoniche di cui all'art. 267, comma 3, c.p.p., il provvedimento del Gip, implicando una valutazione della necessità di comprimere per un ulteriore termine la sfera di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5581 del 15 gennaio 1999
«In caso di provvedimento applicativo di misura cautelare personale basato sul risultato di intercettazioni telefoniche, avverso il quale sia stata esperita procedura di riesame conclusasi con la conferma di detto provvedimento, non è deducibile...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6015 del 25 giugno 2001
«L'invalidità dell'interrogatorio di garanzia (nella specie derivante da mancato avviso ad uno dei due difensori di fiducia dell'imputato), equivale, ai fini di cui all'art. 302 c.p.p., ad omessa effettuazione dell'interrogatorio stesso. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20224 del 23 maggio 2002
«In tema di utilizzazione dei risultati di intercettazioni, telefoniche o ambientali, in procedimento diverso da quello nel quale esse furono disposte, il controllo — demandato al giudice del procedimento diverso che li utilizzi — sia in ordine...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21 del 5 marzo 1997
«In tema di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, l'inutilizzabilità — che è disciplinata dall'art. 271 c.p.p., siccome norma a carattere speciale, prevalente, come tale, su quella del precedente art. 191 — colpisce non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3523 del 13 novembre 1995
«Per l'applicazione delle modifiche normative in tema di custodia cautelare deve farsi riferimento al principio generale della natura processuale della materia e perciò alla regola del tempus regit actum. In Cassazione l'applicazione delle norme...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 529 del 5 aprile 1995
«In presenza di procedimento connesso in sede di riesame, la cui udienza si è celebrata unitariamente per diversi coindagati, anche per differenti titoli di reato, ai fini della decisione sulla singola misura custodiale sono correttamente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2080 del 9 settembre 1996
«Nessuna norma processuale vieta l'emissione di una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere, in base a nuovi elementi non presi precedentemente in considerazione, anche se erano noti al P.M. precedente. A tal fine è solo necessario che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1925 del 19 aprile 1996
«La condanna di primo grado (nella specie, a otto anni di reclusione per concorso esterno in associazione per delinquere di tipo mafioso), sopravvenuta alla revoca di precedente ordinanza di custodia cautelare in carcere, non costituisce, di per sè...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 719 del 20 aprile 1995
«Il preesistente stato di detenzione dell'imputato, a titolo tanto di espiazione quanto di custodia cautelare, non impedisce, sotto il profilo delle esigenze cautelari, l'emissione di un nuovo provvedimento custodiale, atteso che la valutazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1241 del 10 maggio 1996
«In tema di motivazione del provvedimento che dispone la custodia cautelare la precisazione introdotta nell'art. 292 n. 2 lett. c) dall'art. 9 comma 1 L. 8 agosto 1995 n. 332 nella parte in cui si dispone che debbano essere esposte «le concrete e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1213 del 10 gennaio 2013
«In tema di misure cautelari personali, il riconoscimento, nel giudizio di merito, dell'attenuante della collaborazione con la giustizia (art. 8 D.L. n. 152 del 1991, conv. in legge n. 203 del 1991), pur consentendo il superamento della presunzione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8704 del 4 marzo 2010
«L'estensione della presunzione legale di inadeguatezza di misure cautelari diverse da quella carceraria introdotta dal D.L. 23 febbraio 2009, n. 11 (convertito con modificazioni dalla L. n. 38 del 2009) deve trovare applicazione, in forza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1994 del 18 gennaio 2010
«È impugnabile con l'appello e non con la richiesta di riesame l'ordinanza di custodia cautelare in carcere applicata in sostituzione di precedente misura non detentiva per effetto dell'entrata in vigore del D.L. 23 febbraio 2009, n. 11 (conv. con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45008 del 24 novembre 2009
«L'estensione della presunzione legale di inadeguatezza di misure cautelari diverse da quella carceraria, operata dall'art. 2, comma primo, lett. a), del D.L. 23 febbraio 2009, n. 11 (convertito con modd. dalla L. n. 38 del 2009) in relazione ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44180 del 18 novembre 2009
«La modifica dell'art. 275, comma terzo, c.p.p., operata dall'art. 2, comma primo, lett. a) D.L. 23 febbraio 2009, n. 11, conv. dalla L. 23 aprile 2009 n. 38, che ha introdotto l'obbligo di disporre la misura della custodia in carcere in presenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41378 del 28 ottobre 2009
«L'estensione anche all'omicidio volontario della presunzione di inadeguatezza di misure cautelari diverse dalla custodia in carcere, disposta con D.L. 23 febbraio 2009 n. 11 (misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, di contrasto alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 30786 del 23 luglio 2009
«È legittima la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale, commesso antecedentemente all'entrata in vigore del D.L. 23 febbraio 2009 (conv. con modd. in L....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23961 del 11 giugno 2009
«L'articolo 275, comma 3, c.p.p. come risultante dalla novella apportata dal D.L. n. 11 del 2009, conv. in legge n. 38 del 2009 nel prevedere l'obbligatorietà per i reati in esso indicati, in presenza di gravi indizi di colpevolezza, della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2860 del 30 giugno 1995
«Per la scelta della misura cautelare, il legislatore, con il terzo comma dell'art. 275 c.p.p., presume l'esistenza delle esigenze cautelari di cui al precedente art. 274 in virtù del titolo di reato contestato. Tale presunzione è relativa e può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3154 del 2 settembre 1997
«Qualora, procedutosi per taluno dei reati relativamente ai quali l'art. 275, comma 3, c.p.p. prevede la presunzione di adeguatezza esclusiva della custodia cautelare, tale misura non sia stata, nondimeno, né richiesta né applicata, l'intervenuta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4551 del 23 novembre 1995
«La disposizione contenuta nell'art. 5 della L. 8 agosto 1995, n. 332, che ha eliminato la presunzione di pericolosità in ordine a taluni dei reati per i quali essa era già prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p., è applicabile ai procedimenti in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4479 del 23 novembre 1995
«Ai fini della decisione del ricorso per cassazione proposto nei confronti di un provvedimento emesso prima dell'entrata in vigore della L. 8 agosto 1995, n. 332, occorre fare riferimento alle disposizioni vigenti al momento dell'adozione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 568 del 16 marzo 1994
«La legge con la quale è stato modificato il disposto dell'art. 275, terzo comma, c.p.p. è legge processuale e non di carattere sostanziale e, quindi, in relazione alla stessa, trova applicazione il principio tempus regit actum , che ne rende...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 577 del 26 marzo 1992
«Il D.L. 9 settembre 1991, n. 292, conv. con modif. in L. 8 novembre 1991, n. 356, nella parte in cui, modificando l'art. 275, comma terzo, c.p.p., quale risultava dalla precedente modifica introdotta dal D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 226 del 24 marzo 1995
«Le «esigenze cautelari di eccezionale rilevanza» richieste dall'art. 275, comma 4, c.p.p., perché possa essere superato il divieto, ivi stabilito, di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti dei soggetti che si trovano nelle...»