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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 11 del 9 giugno 2016
«L'esecuzione del giudicato amministrativo (sebbene quest'ultimo abbia un contenuto poliforme), non può essere il luogo per tornare a mettere ripetutamente in discussione la situazione oggetto del ricorso introduttivo di primo grado, su cui il...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 2769 del 22 giugno 2016
«Il giudizio di esecuzione del giudicato ha la precipua funzione di un controllo successivo del rispetto, da parte dell'Amministrazione, degli obblighi derivanti dal giudicato, al fine di attribuire alla parte vittoriosa in sede di cognizione...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 9432 del 13 maggio 2016
«L'ottemperanza davanti al giudice amministrativo di sentenze definitive del giudice civile, secondo quanto previsto dall'art. 112, comma 2 lett. c), del c.p.a., può essere richiesta «al fine di ottenere l'adempimento dell'obbligo della pubblica...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 5394 del 27 novembre 2015
«Non può ritenersi inammissibile un ricorso per l'esecuzione del giudicato formatosi su di un decreto ingiuntivo per mancanza di prova documentale da parte del ricorrente del fatto che il debito oggetto del decreto ingiuntivo è tuttora insoluto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2065 del 28 gennaio 2011
«Il giudizio di ottemperanza è ammissibile in relazione al decreto del Presidente della Regione, che abbia accolto il ricorso straordinario. La decisione su ricorso straordinario è un provvedimento che, pur non essendo formalmente giurisdizionale,...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2450 del 14 maggio 2015
«Il vizio di elusione del giudicato si realizza allorché la P.A. cerchi di realizzare il medesimo risultato con un'azione connotata da un manifesto sviamento del potere, mediante l'esercizio di un potestà che, quantunque ascrivibile ad altra...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 3339 del 19 giugno 2013
«Ai sensi dell'art. 112 c.p.a., il rimedio dell'ottemperanza è necessariamente delimitato dal giudicato, il quale a sua volta si forma sulla base della pretesa azionata nel precedente giudizio di cognizione e non può da esso esorbitare. Ne deriva...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 3569 del 19 giugno 2012
«In presenza di azioni, nelle quali la domanda di cognizione proposta conduce alla formazione di un giudicato idoneo a produrre un vincolo conformativo pieno sull'esercizio della successiva attività dell'amministrazione e, dunque, idonee a condurre...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 1415 del 4 marzo 2011
«In tema di ottemperanza al giudicato, l'amministrazione è tenuta non solo a uniformarsi alle indicazioni rese dal giudice e a determinarsi secondo i limiti imposti dalla rilevanza sostanziale della posizione soggettiva azionata e consolidata in...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2690 del 29 maggio 2015
«L'art. 112, comma 3, c.p.a., come modificato dal decreto legislativo 15 novembre 2011, n. 195, ormai prevede che, in sede di ottemperanza, può essere proposta anche "azione di risarcimento dei danni connessi all'impossibilità o comunque alla...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 661 del 7 febbraio 2012
«È ammissibile la richiesta di risarcimento del danno per equivalente derivante dalla mancata esecuzione del giudicato proposta direttamente in sede di ottemperanza davanti al Consiglio di Stato. In primo luogo, non si viola il principio del doppio...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 5012 del 3 novembre 2015
«La dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma rileva anche nei processi in corso, ma non incide sugli effetti irreversibili già prodottisi. Ciò perché la retroattività degli effetti della dichiarazione di incostituzionalità...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2051 del 28 marzo 2019
«L'art. 113 del D.Lgs. n. 104/2010 stabilisce che la competenza a giudicare dei ricorsi in ottemperanza relativi a sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali confermate in grado di appello si radica, di norma, in capo ai Tribunali stessi,...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1400 del 28 febbraio 2019
«Il giudizio di ottemperanza ha la finalità di ottenere l'adempimento dell'obbligo della pubblica amministrazione di conformarsi, per quanto riguarda il caso deciso, al giudicato, sicché il giudizio di ottemperanza in relazione al giudicato del...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 4851 del 7 ottobre 2008
«Ai sensi dell'art. 37, L. 6 dicembre 1971, n. 1034 la competenza a decidere sui ricorsi per l'ottemperanza al giudicato dell'Autorità giudiziaria ordinaria appartiene ai Tribunali amministrativi regionali quando l'autorità amministrativa chiamata...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 360 del 26 gennaio 2009
«È ritualmente proposto al Consiglio di Stato, ai sensi dell'art. 37, comma 2, L. n. 1034 del 1971, il ricorso in ottemperanza, ove l'autorità chiamata a conformarsi al giudicato del giudice ordinario eserciti la sua attività in tutto il territorio...»
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Cassazione civile, Sez. Trib., sentenza n. 21530 del 15 ottobre 2007
«In tema di accise sugli oli minerali, l'avviso di pagamento emesso dall'Utif non costituisce un mero invito bonario preordinato ad un dialogo preventivo con il contribuente, ma un vero e proprio atto autoritativo volto a portare a conoscenza di...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 2 del 27 gennaio 1978
«La proposizione del ricorso gerarchico non preclude la possibilità di esperire il ricorso giurisdizionale, nei termini di legge, se il ricorrente rinunzi al ricorso gerarchico prima dell'emanazione della decisione del ricorso stesso o prima della...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 16 del 27 novembre 1989
«Il decorso del termine breve di legge (90 giorni) per la formazione del silenzio-rigetto ai sensi dell'art. 6 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, non tra effetti sostanziali, non concreta cioè alcun provvedimento amministrativo fittizio, ma produce...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 93 del 26 luglio 1979
«È costituzionalmente illegittimo - per contrasto con l'art. 3 cost. - l'art. 10 commi 2 e 3 R.D. 8 gennaio 1931, n. 148, come modificato dalla l. 24 luglio 1957, n. 633 nella parte in cui dispone l'improponibilità e non la improcedibilità...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. gen., sentenza n. 23 del 25 febbraio 1990
«Con regolamento non può essere prevista una forma di ricorso gerarchico improprio. Infatti, il ricorso gerarchico improprio può essere stabilito solo da un atto avente forza di legge (art. 1 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199); pertanto, il...»
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Consiglio di Stato, Sez. Comm. Spec., sentenza n. 16 del 3 maggio 1991
«Il provvedimento impugnato col ricorso straordinario al capo dello Stato può essere sospeso, oltre che d'ufficio e discrezionalmente dall'autorità emanante, anche dall'autorità decidente, su domanda di parte, a garanzia della legalità complessiva...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 4150 del 16 luglio 2012
«Si deve riconoscere che - pur non trovando diretta applicazione per il ricorso gerarchico l'art. 112 c.p.c. (principio di corrispondenza fra chiesto e pronunciato) - siano applicabili regole analoghe, in considerazione della funzione giustiziale,...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 2351 del 3 maggio 2002
«Il decorso del termine per la formazione del silenzio rigetto previsto dall'art. 6 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, ha effetti soltanto processuali, con la conseguenza che il ricorrente in sede gerarchica, anziché l'onere, ha la facoltà di agire...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2798 del 28 marzo 1997
«in tema di impugnazione giurisdizionale di un provvedimento amministrativo adottato a seguito di ricorso gerarchico improprio, la soluzione del problema relativo alla competenza territoriale, non può prescindere dall'individuazione del...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 286 del 5 maggio 1987
«La mancata impugnazione della decisione amministrativa di reiezione del ricorso gerarchico intervenuta dopo la scadenza del termine di novanta giorni, non comporta l'onere di una nuova impugnazione in sede giurisdizionale, in pendenza del ricorso...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 452 del 13 giugno 1984
«Ai ricorsi amministrativi anteriori all'emanazione del D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, e pendenti alla data di entrata in vigore della nuova disciplina, si applicano le nuove norme ed in particolare l'art. 6 che prevede la formazione del...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1920 del 16 aprile 2014
«Il decorso dello spatium deliberandi di 90 giorni previsto dall'art. 6 del D.P.R. n. 1199 del 1971 per l'adozione e la comunicazione della decisione del ricorso gerarchico non genera un atto di contenuto negativo, presunto ex lege, ma costituisce...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 4276 del 27 agosto 2013
«Non è proponibile l'azione avverso il silenzio della p.a., ex art. 117 del codice del processo amministrativo (D.Lgs. 104 del 2010), nel caso in cui sia stato presentato ricorso gerarchico e sia inutilmente decorso del termine di 90 giorni...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 6712 del 29 dicembre 2012
«In materia di appalti pubblici, il silenzio serbato dall'Amministrazione a seguito di informativa ex art. 243 - bis del d.lgs. 163/2006 non corrisponde propriamente alla figura del silenzio-rigetto, giacché il testo dell'art. 243-bis lascia...»