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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18190 del 4 maggio 2009
«É escluso che nel caso in cui la custodia cautelare venga disposta per la prima volta dopo la pronuncia della sentenza di condanna, sia necessario procedere all'interrogatorio di garanzia dell'imputato, previsto dall'art. 294 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5705 del 12 gennaio 1999
«L'obbligo di procedere all'interrogatorio della persona sottoposta a custodia cautelare non opera quando gli atti sono stati trasmessi al giudice del dibattimento, in quanto gli artt. 294 e 302 c.p.p., come dichiarati costituzionalmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3113 del 28 settembre 1998
«Dovendosi attribuire efficacia invalidante, e perciò retroattiva, alle pronunzie del giudice delle leggi, ai fini dell'applicazione della sentenza della Corte costituzionale 3 aprile 1977 n. 77 — che ha dichiarato la parziale illegittimità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1598 del 1 giugno 1998
«La sentenza della Corte costituzionale 3 aprile 1997, n. 77, dichiarativa dell'illegittimità dell'art. 294, comma primo, c.p.p., nella parte in cui non prevede che, fino alla trasmissione degli atti al giudice del dibattimento, il giudice proceda...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 715 del 13 marzo 1998
«Ai fini dell'applicazione della sentenza della Corte costituzionale n. 77 del 1997 (che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 294, comma 1, c.p.p., nella parte in cui non prevedeva che, fino alla trasmissione degli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28977 del 16 luglio 2001
«In tema di avviso al difensore di fiducia per l'interrogatorio di garanzia, nell'ipotesi di omonimia (per la presenza di più difensori dello stesso Foro con nome e cognome identici) spetta alla cancelleria provvedere alla notificazione nelle forme...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1327 del 14 giugno 1999
«In tema di interrogatorio della persona sottoposta a misura cautelare personale, l'art. 294, comma 2, c.p.p. prevede che esso possa essere differito nel solo caso di impedimento assoluto dell'imputato a renderlo, accertato come tale e riportato in...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 4964 del 27 agosto 1998
«Quando nei confronti di soggetto colpito da ordinanza applicativa di misura cautelare sia stato ritualmente effettuato l'interrogatorio di garanzia previsto dall'art. 294 c.p.p. l'eventuale scarcerazione successivamente disposta sulla base...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5932 del 15 febbraio 2012
«Non sussiste la nullità del decreto di latitanza qualora le ricerche dell'imputato straniero senza fissa dimora siano state eseguite nel luogo dell'ultima dimora conosciuta, considerato che l'art. 295 cod. proc. pen. non prevede, ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 565 del 5 marzo 1999
«L'ordinanza di sospensione dei termini di custodia cautelare ex art. 304, comma 2, c.p.p., spiega, alla luce dell'interpretazione adeguatrice del succitato art. 304 alla Costituzione, i suoi effetti anche nei confronti dell'imputato latitante,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7098 del 18 luglio 1997
«La fuga all'estero dopo la commissione di un reato, in previsione dell'emissione di mandato o ordine di cattura, si risolve, dopo che il provvedimento restrittivo sia stato emesso, in un volontario sottrarsi all'esecuzione dello stesso e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2978 del 20 agosto 1992
«Alla stregua del principio sulla tassatività e tipicità dei mezzi di impugnazione stabilito dall'art. 568, comma primo, c.p.p. si devono ritenere non impugnabili tutti quei provvedimenti per i quali non è previsto uno specifico gravame: e tale è,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21035 del 13 maggio 2003
«L'arresto dell'imputato all'estero nell'ambito di una procedura estradizionale o per altra causa comporta la cessazione dello stato di latitanza.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 31253 del 18 settembre 2002
«Lo stato di latitanza viene meno, oltre che per le cause previste dall'art. 296, comma 4, c.p.p., soltanto con la cattura o la costituzione spontanea in Italia ovvero con l'arresto dell'imputato all'estero a fini estradizionali, in relazione al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1382 del 13 gennaio 2006
«In tema di titolo esecutivo, la notifica dell'estratto della sentenza contumaciale è validamente effettuata al difensore di fiducia, qualora, in fase dibattimentale, nei confronti dell'imputato latitante sia stato erroneamente emesso il decreto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10367 del 4 marzo 2004
«In tema di liquidazione del compenso al difensore di ufficio, la disciplina prevista a favore del professionista nominato all'imputato irreperibile, che gli consente di rivolgersi direttamente al giudice, secondo le regole dettate per il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33283 del 4 ottobre 2002
«L'istituto dell'impedimento a comparire del difensore, previsto dall'art. 420 ter c.p.p. in relazione all'udienza preliminare, non è applicabile al giudizio camerale di appello che sul punto resta disciplinato dall'art. 127 c.p.p., espressamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 437 del 17 febbraio 1998
«La retrodatazione della misura custodiale non vale per la fase del dibattimento, nella quale il termine decorre dal decreto di citazione a giudizio, ed ove non è prevista la possibilità di una retrodatazione del secondo decreto di citazione al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4941 del 18 dicembre 1997
«In tema di compatibilità tra custodia cautelare e detenzione, il criterio stabilito dall'art. 297 comma 5 c.p.p., ai fini della decorrenza dei termini di custodia cautelare in costanza di detenzione per altro titolo, è richiamato dall'art. 298...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 56 del 4 marzo 1993
«Dal disposto dell'art. 298 c.p.p., si desume che nei confronti di un medesimo soggetto, il quale versi nella duplice situazione giuridica di imputato e condannato, è possibile la contestuale esecuzione di una delle misure alternative alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40321 del 29 ottobre 2008
«Quando nei confronti dello stesso imputato sono emesse in distinti procedimenti pendenti dinanzi alla medesima autorità giudiziaria ordinanze di custodia cautelare per fatti diversi tra i quali non sussiste la connessione qualificata prevista...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26434 del 9 luglio 2007
«In tema di c.d. contestazione a catena, la disciplina prevista dall'art. 297, comma terzo, c.p.p. presuppone la coesistenza delle diverse ordinanze applicative di una misura cautelare per il medesimo fatto ovvero per fatti connessi o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18003 del 23 maggio 2006
«La regola della retrodatazione della decorrenza dei termini di custodia cautelare, nel caso di emissione di più ordinanze che dispongono la medesima misura nei confronti dello stesso imputato per fatti diversi, trova applicazione pur quando, in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7615 del 2 marzo 2006
«Quando nei confronti di un imputato sono emesse più ordinanze cautelari per fatti diversi in relazione ai quali esiste una connessione qualificata, opera la retrodatazione prevista dall'art. 297, comma terzo, c.p.p. anche rispetto a fatti oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21957 del 10 giugno 2005
«Nel caso di emissione nei confronti di un imputato di più ordinanze che dispongono la medesima misura cautelare per fatti diversi, commessi anteriormente all'emissione della prima ordinanza, legati da concorso formale, da continuazione o da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18895 del 26 aprile 2001
«Qualora nei confronti dello stesso soggetto siano state emesse ed eseguite più ordinanze di custodia cautelare per reati diversi, l'intervenuta assoluzione dell'imputato del reato cui si riferisce taluna di dette ordinanze non incide sulla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2058 del 13 marzo 1996
«È pienamente valida la deposizione resa dal consulente del lavoro anche nell'ipotesi in cui il giudice abbia omesso di avvertirlo del suo diritto di astenersi dal testimoniare, atteso che né l'art. 351 c.p.p. (vecchio testo) — che prevedeva il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3476 del 14 settembre 1994
«Poiché, ai fini del rinvio a giudizio, pur nella attuale formulazione dell'art. 425 c.p.p., quale determinatasi a seguito della modifica introdotta dall'art. 1 della L. 8 aprile 1993, n. 105, non è richiesta la gravità degli indizi a carico,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5165 del 1 dicembre 1999
«In tema di revoca delle misure cautelari, il «fatto nuovo» ovvero l'«elemento nuovo» idoneo a superare il c.d. giudicato cautelare già formatosi non può consistere nella semplice circostanza di una diversa e più favorevole valutazione delle stesse...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1160 del 18 giugno 1999
«In tema di gravi indizi e di esigenze cautelari, l'esaurimento del giudizio di merito con la condanna dell'imputato in primo e secondo grado e la conferma in entrambi dell'attualità della misura corrisponde al raggiungimento di un grado assai...»