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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34475 del 22 settembre 2011
«La presunzione di adeguatezza esclusiva della misura della custodia cautelare in carcere di cui all'art. 275, comma terzo, c.p.p. non opera in relazione al reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti costituita al fine...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1994 del 18 gennaio 2010
«È impugnabile con l'appello e non con la richiesta di riesame l'ordinanza di custodia cautelare in carcere applicata in sostituzione di precedente misura non detentiva per effetto dell'entrata in vigore del D.L. 23 febbraio 2009, n. 11 (conv. con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 30786 del 23 luglio 2009
«È legittima la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale, commesso antecedentemente all'entrata in vigore del D.L. 23 febbraio 2009 (conv. con modd. in L....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26493 del 25 giugno 2009
«L'obbligo di applicare la misura cautelare della custodia in carcere in presenza di gravi indizi di colpevolezza, salva l'acquisizione di elementi dai quali risulti l'insussistenza di esigenze cautelari, introdotto in riferimento ad alcuni reati...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46060 del 12 dicembre 2008
«In tema di custodia cautelare in carcere applicata nei confronti dell'indagato del delitto d'associazione di tipo mafioso, l'art. 275, comma terzo, c.p.p. pone una presunzione di pericolosità sociale che può essere superata solo quando sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 305 del 10 gennaio 2007
«In tema di revoca della custodia cautelare in carcere applicata nei confronti dell'indagato del delitto di associazione di tipo mafioso (art. 416 bis), l'art. 275, comma terzo, c.p.p. pone una presunzione di pericolosità sociale che può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1848 del 21 gennaio 2004
«La disposizione di carattere eccezionale dell'art. 275, terzo comma, ult. parte c.p.p., secondo la quale per taluni delitti opera una presunzione semplice di sussistenza delle esigenze cautelari, non può essere intesa nei termini così rigidi da...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2711 del 21 aprile 2000
«La presunzione di adeguatezza esclusiva della custodia cautelare in carcere nei confronti di soggetti gravemente indiziati di taluno dei reati previsti dall'art. 275, comma 3, c.p.p. opera in tutte le fasi del procedimento penale, e non solo in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5013 del 27 settembre 1999
«La presunzione di pericolosità dell'imputato e di adeguatezza esclusiva della custodia cautelare in carcere, di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., non può trovare applicazione, nella parte in cui si riferisce a delitti aggravati dalla finalità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5679 del 18 gennaio 1999
«L'indagato ha interesse ad ottenere la scarcerazione, anche se solo parziale e puramente formale, per uno dei reati indicati nell'ordinanza cautelare, tutte le volte che, per effetto di tale provvedimento, pur non conseguendo la totale cessazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1415 del 7 giugno 1996
«Qualora il ruolo del singolo partecipante rivesta, in seno all'associazione di stampo mafioso, carattere di assoluta specificità e di esclusivo rilievo soggettivo e qualora solo in detto ruolo possa consistere il contributo partecipativo al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 760 del 22 aprile 1995
«Nell'ipotesi in cui gli effetti di un provvedimento, emesso in vigenza di diversa regolamentazione, siano tutt'ora pendenti al sopravvenire di una diversa normativa processuale, la situazione deve trovare regolamentazione nella nuova normativa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5054 del 6 febbraio 1995
«Il fatto che l'imputato si trovi in stato di detenzione per espiazione di pena relativa ad altro fatto non vale, di per sè, a escludere la sussistenza di qualsivoglia esigenza cautelare ed a vincere, quindi, quando si tratti di soggetto nei cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1062 del 28 maggio 1996
«...misure. Tale ultima prescrizione assume particolare rilevanza ove coordinata con il disposto dell'art. 275 comma 3, primo periodo, c.p.p. che sottolinea la funzione residuale e quasi eccezionale della misura cautelare della custodia in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4209 del 23 novembre 1993
«Attesa la presunzione di adeguatezza esclusiva della custodia cautelare in carcere nei confronti di soggetti gravemente indiziati di taluno dei delitti previsti dall'art. 275, terzo comma, c.p.p., ed avuto riguardo alla operatività di detta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 577 del 26 marzo 1992
«Il D.L. 9 settembre 1991, n. 292, conv. con modif. in L. 8 novembre 1991, n. 356, nella parte in cui, modificando l'art. 275, comma terzo, c.p.p., quale risultava dalla precedente modifica introdotta dal D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 296 del 7 marzo 1992
«Cosicché, pure con riguardo a tali procedimenti, una volta ritenuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati indicati in detto articolo, è sempre applicata la custodia cautelare in carcere, salvo che siano acquisiti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18093 del 12 maggio 2010
«L'obbligo di disporre la custodia cautelare in carcere in presenza di gravi indizi di colpevolezza, salva l'acquisizione di elementi dai quali risulti l'insussistenza di esigenze cautelari, introdotto anche per altre fattispecie criminose...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18090 del 12 maggio 2010
«È legittimo il provvedimento con cui il Tribunale della libertà confermi - nei confronti dell'imputato del reato di cui all'art. 74 D.P.R. n. 309 del 1990, già sottoposto a custodia cautelare in carcere successivamente sostituita con gli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8636 del 27 febbraio 2008
«L'impossibilità assoluta, da parte della madre, di provvedere all'assistenza della prole di età inferiore ai tre anni, prevista dall'art. 275, comma quarto, c.p.p. come condizione ostativa, di regola, all'applicazione della custodia cautelare in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5840 del 6 febbraio 2008
«I divieti di applicazione della custodia cautelare in carcere stabiliti dai commi quarto e quarto bis dell'art. 275 c.p.p. non sono basati su presunzioni che si contrappongano a quella di adeguatezza esclusiva della medesima misura nei casi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2240 del 19 gennaio 2006
«In tema di misure cautelari personali, è immune da censure l'ordinanza del Tribunale del riesame che ravvisa la sussistenza delle esigenze cautelari di eccezionale rilevanza — atte a giustificare l'adozione della custodia cautelare in carcere nei...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12355 del 17 marzo 2003
«Ai fini dell'applicazione o del mantenimento della custodia cautelare in carcere, nell'ipotesi di AIDS conclamata (art. 275, comma 4 bis c.p.p.), è necessario che il giudice accerti, ai sensi dell'art. 275, comma 4 ter, fornendo puntuale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31901 del 25 settembre 2002
«In tema di giudicato cautelare, non ricorre alcuna preclusione a che il giudice, venuta meno la situazione sanitaria giustificativa di una misura custodiale affievolita ai sensi dell'art. 275, comma 4 bis, c.p.p., riconsideri il quadro cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3387 del 13 giugno 2000
«In tema di misure cautelari, allorché, nella persistenza dei gravi indizi di colpevolezza, venga richiesta la revoca della custodia cautelare in carcere per grave malattia, ai sensi dell'art. 275, comma 4 bis, c.p.p., si esige, da parte del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3 del 10 marzo 1999
«In tema di misure coercitive, ove il giudice non ritenga di accogliere, sulla base degli atti, la richiesta di revoca o di sostituzione della custodia cautelare in carcere basata sulla prospettazione di condizioni di salute incompatibili con lo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3119 del 16 luglio 1998
«...più gravi devono essere le condizioni di salute per giustificare l'esclusione della custodia cautelare in carcere e, quando sono minori, un quadro di particolare gravità clinica è sufficiente a supportare una misura cautelare meno afflittiva.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2874 del 7 settembre 1995
«In tema di misure cautelari, il dettato dell'art. 275, comma 4 c.p.p., secondo il quale non può essere disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di persone che si trovino in condizioni di salute particolarmente gravi, che non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1057 del 27 maggio 1995
«La particolare gravità delle condizioni di salute, richiesta dal quarto comma dell'art. 275 c.p.p. come presupposto per l'operatività del divieto di custodia cautelare in carcere, va inteso non come assoluta incompatibilità con la detenzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3096 del 20 maggio 1999
«Il divieto della custodia cautelare in carcere per gli ultrasettantenni rappresenta la regola, essendo ammessa solo in via di eccezione la detenzione carceraria, sicché il giudice può esercitare il potere coercitivo di assoggettamento...»