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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 501 del 24 gennaio 1997
«In tema di formalità della querela, l'art. 337, comma terzo, c.p.p., per il quale la dichiarazione di querela proposta dal legale rappresentante di una persona giuridica, di un ente o di una associazione deve contenere l'indicazione specifica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5363 del 7 giugno 1997
«L'applicazione dell'art. 650 c.p. — inosservanza dei provvedimenti dell'autorità — presuppone l'esistenza di un ordine «legalmente dato». La omessa indicazione di un termine per adempiere non incide sulla legalità del provvedimento. Ed invero, sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5670 del 31 ottobre 1997
«La perdita di efficacia della misura cautelare, prevista dall'art. 309, comma decimo, c.p.p. per il caso, fra gli altri, in cui non abbia avuto luogo nei termini prescritti la trasmissione al tribunale del riesame degli atti a suo tempo presentati...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6603 del 9 luglio 1997
«In tema di ingiuria in ambito lavorativo, il potere gerarchico, disciplinare e di sovraordinazione padronale consente di richiamare, ma non di ingiuriare il dipendente lavoratore, legittimando anche richiami duri e perentori, non sanzionabili...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 84 del 9 gennaio 1997
«Ai fini del riconoscimento dell'attenuante del risarcimento del danno (art. 62 n. 6 c.p.) è sufficiente un'offerta di risarcimento, anche non formale, che abbia i requisiti della congruità e della serietà, in presenza dei quali l'attenuante deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8576 del 24 settembre 1997
«Il giudice dell'impugnazione, allorché accolga l'appello dell'imputato relativamente a circostanze o a reati concorrenti, anche se unificati dalla continuazione, ha il solo obbligo di diminuire corrispondentemente la pena complessiva irrogata e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 967 del 14 aprile 1997
«L'atto di ufficio al quale è correlata la condotta illecita ex art. 319 (corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio) non si identifica necessariamente con l'atto amministrativo formale, ma comprende qualunque attività che giuridicamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11204 del 29 gennaio 1998
«A seguito della nuova formulazione della fattispecie di abuso di ufficio ad opera della legge 16 luglio 1997, n. 234, che ha novellato l'art. 323 c.p., il reato in questione non può configurarsi se non in presenza di “violazione di norma di legge...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12320 del 25 novembre 1998
«In presenza della causa estintiva della prescrizione del reato, l'obbligo del giudice di immediata declaratoria ex art. 129 c.p.p. postula che le circostanze idonee a escludere l'esistenza del fatto, la rilevanza penale di esso e la non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12745 del 3 dicembre 1998
«In tema di formalità della querela, anche qualora l'atto sia presentato negli uffici della Procura della Repubblica, ai fini della sua validità occorre che il presentatore sia identificato, discendendo tale adempimento dal comma quarto dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13400 del 18 dicembre 1998
«In tema di danneggiamento, ai fini della integrazione della circostanza aggravante di cui all'art. 635, comma secondo, n. 5, c.p., non occorre che la condotta abbia ad oggetto una intera piantata di alberi, essendo sufficiente che siano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2631 del 27 febbraio 1998
«Nel caso di impugnazione dell'imputato su punti della decisione diversi da quello concernente l'affermazione di responsabilità non si forma, con riguardo a quest'ultimo, il giudicato (come invece avviene nel caso di annullamento con rinvio sempre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2662 del 9 ottobre 1998
«Integra il reato di abuso di ufficio, anche dopo la riforma dell'art. 323 c.p., introdotta con l'art. 1 della legge 16 luglio 1997, n. 234, sotto il profilo della violazione di legge (art. 279 del T.U. 1934, n. 383), con specifico riferimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2667 del 25 settembre 1998
«Le sentenze relative alla competenza sono sottratte alla regola della generale impugnabilità per cassazione dall'art. 568, secondo comma, c.p.p. Tale regola si estende anche ai provvedimenti sulla competenza adottati con forma diversa dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2809 del 4 marzo 1998
«La regola secondo la quale l'inizio del termine di prescrizione del reato coincide con l'esaurimento del reato continuato è applicabile anche nell'ipotesi in cui il vincolo della continuazione, non enunciato nella formale contestazione, sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3478 del 20 marzo 1998
«L'elemento differenziale tra il furto aggravato dal mezzo fraudolento e la truffa consiste nel fatto che nel furto l'oggetto del reato viene sottratto al detentore eludendone la vigilanza contro la sua volontà, mentre nella truffa il possesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3623 del 10 settembre 1998
«Non è configurabile il reato di cui all'art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell'autorità), nel caso di inottemperanza ad un'ordinanza del sindaco con la quale, a tutela della sicurezza della circolazione, venga ingiunto lo sgombero di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5337 del 12 ottobre 1998
«Qualora un componente del collegio che ha dichiarato l'inammissibilità della richiesta di revisione abbia in precedenza partecipato al giudizio di merito, non sussiste alcuna causa di nullità ma si configura un'ipotesi di incompatibilità la quale,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5414 del 20 gennaio 1998
«Il delitto di falso in scrittura privata, previsto dall'art. 485 c.p., richiede per la sua consumazione non soltanto l'attività di formazione di una scrittura privata falsa o di alterazione di una scrittura vera, ma anche il successivo uso della...»
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Cassazione penale, Sez. VII, sentenza n. 563 del 3 aprile 1998
«L'operatività di preclusioni processuali quali previste, in materia di impugnazioni, dagli artt. 597, comma 1, 606, comma 3, e 609, comma 1, c.p.p., a differenza di quanto si verifica con riguardo alla formazione progressiva del giudicato,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5752 del 18 febbraio 1998
«L'omissione dell'informazione di garanzia prima dell'adozione del decreto di sequestro, ovvero la mancata indicazione degli elementi di essa nello stesso decreto in caso di contestualità, comporta la nullità del provvedimento per violazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5764 del 15 maggio 1998
«La maggiorazione, da parte del giudice dell'impugnazione, della percentuale di aumento per la continuazione applicata dal giudice di primo grado, non costituisce violazione del divieto di reformatio in pejus, qualora la pena complessiva irrogata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5820 del 15 maggio 1998
«Pur prescindendo la figura dell'innovato art. 323 c.p. dalle patologie dell'atto amministrativo e rimanendo la condotta integrata dall'ingiusto vantaggio patrimoniale o dal danno ingiusto procurato nello svolgimento delle funzioni in violazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6529 del 3 giugno 1998
«L'effettuazione della notificazione (nella specie della richiesta di rinvio a giudizio) all'imputato che abbia eletto domicilio all'atto della scarcerazione, al domicilio risultato effettivo, invece che a mani del difensore a norma dell'art. 161,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6540 del 26 gennaio 1998
«In materia di sospensione dei termini di custodia cautelare nell'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 304 c.p.p., la separazione del processo in fase dibattimentale può incidere sulla efficacia della ordinanza di sospensione. Ciò nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6561 del 4 giugno 1998
«La nuova formulazione dell'art. 323 c.p., introdotta con la L. 17 luglio 1997, n. 234, ha meglio definito la condotta tipica del pubblico ufficiale, sostituendo la generica formula «abusa del suo ufficio» con la descrizione di un comportamento non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6690 del 8 giugno 1998
«La trasformazione dell'Enel da ente pubblico in società per azioni, ad opera dell'art. 15 decreto legge 11 luglio 1992, n. 333, convertito nella L. 8 agosto 1992, n. 359, non rende più configurabile la fattispecie di contraffazione del sigillo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 706 del 21 gennaio 1998
«Non costituisce vizio di manifesta illogicità della motivazione di un provvedimento giurisdizionale l'indicazione errata, nel testo del provvedimento, di una data di notificazione, in conseguenza di indubbio errore materiale che risulti dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7530 del 26 giugno 1998
«Il giudice di merito può trarre il proprio convincimento anche da ricognizioni non formali e riconoscimenti fotografici perché, nell'ambito dei poteri discrezionali che l'ordinamento gli riconosce, può attribuire concreto valore indiziante o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8043 del 7 luglio 1998
«Allorché l'imputato, al quale in primo grado sono state inflitte distinte condanne a pena sospesa, chieda l'applicazione della continuazione, il giudice di appello acquista il potere di rivalutare la personalità del medesimo sulla base del...»