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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19514 del 6 ottobre 2005
«Nei procedimenti camerali attivati su istanza di parte, il giudice adito è tenuto a fissare con decreto l'udienza di comparizione con termine per la notifica del ricorso e del decreto alle controparti, ed è altresì tenuto al deposito di tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5501 del 5 aprile 2012
«Il reclamo ex art. 26 legge fall., nella formulazione anteriore al d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5 (applicabile "ratione temporis") apre un procedimento di tipo inquisitorio, nel quale il tribunale, investito di tutta la procedura e nell'esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3981 del 27 febbraio 2004
«Il procedimento camerale introdotto, ai sensi dell'art. 26 della legge fallimentare, dal reclamo avverso il provvedimento del giudice delegato dal soggetto al quale sia negato un diritto di prelazione (nella specie, a norma della legge 23 luglio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13212 del 10 settembre 2003
«In tema di reclamo ai sensi dell'art. 25 legge fall. avverso i provvedimenti del giudice delegato, la fissazione dell'udienza collegiale da parte di quest'ultimo non determina alcuna nullità, poiché manca un'espressa previsione, sia nella legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3716 del 13 marzo 2003
«In sede di reclamo al tribunale fallimentare avverso i provvedimenti del giudice delegato su questioni involgenti diritti soggettivi, l'osservanza del principio del contraddittorio richiede, a norma dell'art. 26 legge fall. (nel testo risultante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12969 del 13 luglio 2004
«Il nuovo testo dell'art. 111 Cost., novellato dalla legge costituzionale 23 novembre 1999, n. 2, non impone alcuna interpretazione correttiva della disciplina del reclamo fallimentare tale da richiedere, in nome del principio di imparzialità del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3974 del 27 febbraio 2004
«In tema di principi costituzionali d'imparzialità e d'indipendenza del giudice (artt. 25 e 101 Cost.), a meno che il giudice abbia un interesse proprio e diretto nella causa, che lo ponga nella condizione sostanziale di parte e determini la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10936 del 2 novembre 1998
«Il principio generale posto dall'art. 23, ultimo comma, della L. fall., secondo cui i provvedimenti del tribunale nell'ambito della giurisdizione fallimentare non sono reclamabili davanti alla Corte d'appello (se non nei casi previsti dalla stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19858 del 20 settembre 2010
«Il decreto del tribunale fallimentare che - investito del reclamo avverso il provvedimento con il quale il giudice delegato, dopo la sentenza di omologazione del concordato fallimentare, abbia indicato le modalità di pagamento dei crediti da parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2488 del 21 febbraio 2002
«Avverso il decreto del tribunale che decide sul reclamo avverso il decreto di trasferimento emesso dal giudice delegato in sede di liquidazione dell'attivo fallimentare, è ammesso il ricorso straordinario per cassazione per violazione di legge ex...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15061 del 15 luglio 2005
«Il decreto del tribunale fallimentare che decide il reclamo avverso il provvedimento con il quale il giudice delegato, dopo la omologazione del concordato fallimentare, con assunzione degli obblighi da parte di un terzo, senza liberazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5905 del 24 marzo 2004
«Il provvedimento camerale ex art. 26 legge fall., con cui il tribunale rigetta il reclamo proposto contro il decreto del giudice delegato relativo alla liquidazione del compenso al difensore, per l'assistenza prestata alla curatela fallimentare in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9198 del 6 giugno 2002
«In tema di fallimento, il decreto di liquidazione del compenso al curatore deve essere specificamente motivato in ordine alle specifiche opzioni discrezionali adottate dal giudice di merito così come demandategli dall'art. 39 legge fall. e dalle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2760 del 25 febbraio 2002
«Giudice competente alla liquidazione del compenso al curatore, ai sensi dell'art. 39 della legge fallimentare, è il tribunale presso cui pende il fallimento, non rilevando la circostanza che il curatore sia stato nominato da altro tribunale, posto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12549 del 22 settembre 2000
«Il provvedimento, con cui il Tribunale, in sede di reclamo, conferma il decreto del giudice delegato ai fallimenti di rigetto dell'istanza di riconoscimento e soddisfacimento di garanzia ipotecaria vantata su immobili acquisiti alla massa attiva...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18144 del 20 dicembre 2002
«Il provvedimento del tribunale fallimentare confermativo, in sede di ricorso ai sensi dell'art. 36 legge fall., del decreto con il quale il giudice delegato abbia rigettato l'istanza di accertamento della personale responsabilità del curatore per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3759 del 15 marzo 2001
«Il provvedimento del tribunale fallimentare confermativo del decreto del giudice delegato emesso in funzione del potere amministrativo di direzione e di vigilanza sull'attività del curatore, ancorché incidente di riflesso su diritti soggettivi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10018 del 10 luglio 2002
«In ipotesi di fallimento di un agente di cambio e di richiesta al giudice delegato, da parte dei clienti investitori, della formazione di due masse separate ad opera del commissario liquidatore ai sensi dell'art. 201 T.U. sull'intermediazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18175 del 9 settembre 2004
«In tema di fallimento, il provvedimento con il quale il giudice delegato, esaminando una proposta di concordato e la conseguente istanza di sospensione della vendita degli immobili, rigetti quest'ultima — giudicando contestualmente non conveniente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9064 del 21 giugno 2002
«Il provvedimento del tribunale con il quale venga respinto il reclamo del fallito contro il decreto del giudice delegato al fallimento che abbia negato la sospensione della vendita di un immobile caduto nell'attivo fallimentare, non è ricorribile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7744 del 23 aprile 2004
«Il provvedimento con cui il tribunale fallimentare, a seguito del reclamo, confermi il decreto con cui il giudice delegato abbia respinto l'istanza del fallito di sospensione del riparto delle attività liquide, non è ricorribile per cassazione ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26934 del 15 dicembre 2006
«In tema di fallimento, il provvedimento con il quale il giudice delegato — sul presupposto della inoperatività della «presunzione muciana» di cui all'art. 70 legge fall. sia alle fattispecie governate dal regime di comunione legale fra i coniugi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3664 del 14 marzo 2001
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto, ex art. 111 Cost., nei confronti del decreto con il quale il tribunale respinga la richiesta del fallito di ottenere il sussidio alimentare di cui all'art. 47 legge fall., trattandosi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7982 del 7 aprile 2011
«Il termine per proporre ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost., avverso i decreti emessi dal tribunale fallimentare in sede di reclamo contro i provvedimenti del giudice delegato in materia di liquidazione dell'attivo, non è soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9570 del 21 luglio 2000
«Il termine per proporre ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. avverso i decreti emessi dal tribunale fallimentare in sede di reclamo contro i provvedimenti del giudice delegato in materia di liquidazione dell'attivo non è soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2483 del 21 febbraio 2002
«In materia fallimentare, nell'ipotesi di cassazione della pronunzia d'inammissibilità del reclamo (assunta dal giudice di merito per ritenuta decorrenza del termine utile ai fini della relativa proposizione) avverso il provvedimento emesso dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4092 del 25 gennaio 2013
«In tema di conflitto di competenza, sussiste per il giudice l'obbligo dell'immediata trasmissione degli atti alla Corte di Cassazione ai sensi dell'art. 30, comma secondo c.p.p. soltanto qualora l'atto di parte rappresenti una situazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3919 del 31 gennaio 2012
«Non è ricorribile per cassazione l'ordinanza con cui il giudice di pace, fuori dalla ipotesi di concorso formale di reati, rileva la connessione con altro procedimento pendente a carico del medesimo imputato avanti al Tribunale, ordinando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24839 del 19 giugno 2001
«La disciplina transitoria del riparto di attribuzione tra giudice collegiale e giudice monocratico contenuta negli artt. 219 e seguenti del D.L.vo 19 febbraio 1998, n. 51, nel testo modificato dal D.L. 24 maggio 1999, n. 145 convertito nella L. 22...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24832 del 19 giugno 2001
«In ordine ai procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 3 dicembre 1999, n. 491 (recante istituzione di nuovi tribunali e revisione di alcune circoscrizioni), non può verificarsi deroga al principio della...»