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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3514 del 27 aprile 1990
«Il ricorrente, il cui ricorso sia dichiarato improcedibile, ai sensi dell'art. 369 c.p.c., perché non depositato entro il ventesimo giorno dalla sua notifica, è tenuto al pagamento delle spese del giudizio di cassazione in favore del resistente.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 309 del 16 gennaio 1996
«L'art. 385, comma 2, c.p.c., secondo cui la Corte di cassazione, se cassa la sentenza impugnata per violazione delle norme sulla competenza, provvede sulle spese di tutti i precedenti giudizi, si riferisce all'ipotesi più comune di accertata...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 161 del 10 gennaio 1991
«Con la declaratoria di difetto di giurisdizione del giudice adito, resa in sede di decisione di ricorso ovvero di regolamento di giurisdizione, le S.U. della S.C. hanno il potere di provvedere sulle spese di tutte le fasi del giudizio, incluse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4 del 8 gennaio 1979
«La sentenza con la quale la Corte di cassazione, nel cassare senza rinvio la decisione impugnata, ometta di provvedere in ordine alle spese dei precedenti gradi di giudizio, non è viziata da un mero errore materiale, correggibile con la procedura...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7243 del 29 marzo 2006
«Il giudice del rinvio, al quale la causa sia rimessa dalla Corte di cassazione anche perché provveda sulle spese del giudizio di legittimità, è tenuto a provvedere sulle spese delle fasi di impugnazione, se rigetta l'appello, e sulle spese...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4909 del 10 marzo 2004
«Il giudice del rinvio cui la causa sia stata rimessa anche per provvedere sulle spese del giudizio di legittimità deve attenersi al principio della soccombenza applicato all'esito globale del processo, piuttosto che ai diversi gradi del giudizio e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9690 del 18 giugno 2003
«Il giudice del giudizio di rinvio deve provvedere, anche d'ufficio, alla regolamentazione delle spese relative a tutte le fasi del giudizio di merito, secondo il principio della soccombenza da rapportare unitariamente all'esito finale della causa;...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5987 del 23 aprile 2001
«In tema di spese processuali, la cassazione con rinvio anche di un solo capo di una sentenza d'appello si estende alla statuizione relativa alle spese processuali, con la conseguenza che il giudice di rinvio, se riforma la sentenza di primo grado,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4829 del 27 febbraio 2009
«Nel giudizio di cassazione configura un ipotesi di colpa grave tale da legittimare l'irrogazione, a carico del soccombente, dell'ulteriore somma di cui all'art. 385, quarto comma, cod. proc. civ., aggiunto dalla legge n. 40 del 2006, il caso del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22658 del 29 ottobre 2007
«In tema di giudizio di cassazione non configura ipotesi di colpa grave — tale da legittimare l'irrogazione, a carico del soccombente, dell'ulteriore somma di cui all'art. 385, quarto comma, c.p.c., introdotto dall'art. 13 del D.L.vo n. 40 del 2006...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24581 del 20 novembre 2006
«La pronuncia delle Sezioni unite dichiarativa della giurisdizione del giudice ordinario risolve implicitamente in senso positivo la questione dell'ammissibilità dell'intera impugnazione e della ricorribilità immediata per cassazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12607 del 8 luglio 2004
«La pronuncia sulla giurisdizione esige il preventivo controllo della costituzione del rapporto processuale dinanzi alla Corte di cassazione, con la notificazione del ricorso alle parti del giudizio a quo trattandosi di requisito dell'ammissibilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11839 del 5 agosto 2003
«Qualora la decisione sulla giurisdizione, resa dalle Sezioni Unite della Suprema Corte, sia fondata sulla qualificazione del rapporto dedotto in giudizio, il giudicato sulla giurisdizione si estende anche a tale qualificazione e diventa pertanto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10840 del 10 luglio 2003
«La Corte di cassazione, quando decide una questione di giurisdizione, «statuisce» su di essa (art. 382, primo comma, c.p.c.), individua, cioè, il giudice fornito di potere giurisdizionale in relazione a quella specifica controversia, e, se...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16218 del 28 dicembre 2001
«A norma dell'art. 386 c.p.c., la decisione sulla giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda, identificabile non già in base al criterio della cosiddetta prospettazione (ossia avendo riguardo alle deduzioni ed alle richieste formalmente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8057 del 14 giugno 2001
«L'art. 386 c.p.c. dispone che la decisione sulla giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda e, quando prosegue il giudizio, non pregiudica le questioni sulla pertinenza del diritto, pertanto la statuizione sulla giurisdizione non deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18236 del 22 agosto 2006
«Anche se non è scaduto il termine fissato dalla legge per impugnare, la declaratoria di estinzione del giudizio di cassazione emessa, a norma degli artt. 291, ultimo comma, e 307, terzo comma, c.p.c., per inosservanza del termine di rinnovazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17411 del 30 agosto 2004
«In tema di giudizio di cassazione, non si verifica consumazione del diritto di impugnazione, ai sensi dell'art. 387 c.p.c., qualora, dopo un primo ricorso non depositato nel termine di cui all'art. 369 del codice medesimo, venga proposto un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5391 del 5 marzo 2013
«L'azione proposta a norma dell'art. 389 c.p.c. prescinde da ogni valutazione soggettiva circa il contegno dell'"accipiens", sicché, per il semplice fatto che una sentenza esecutiva sia stata riformata all'esito del giudizio di cassazione, colui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21699 del 20 ottobre 2011
«L'azione di restituzione e riduzione in pristino, che venga proposta, a norma dell'art. 389 c.p.c., dalla parte vittoriosa nel giudizio di cassazione, in relazione alle prestazioni eseguite in base alla sentenza d'appello poi annullata, non è...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9480 del 21 aprile 2010
«L'azione di restituzione che venga proposta, ai sensi dell'art. 389 c.p.c., dalla parte vittoriosa nel giudizio di cassazione, in relazione alle prestazioni eseguite in base alla sentenza d'appello poi annullata, non va ricondotta allo schema...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10386 del 18 maggio 2005
«In tema di giudizio di rinvio, la domanda di risarcimento del danno conseguente alla privazione del bene, dal cui godimento la parte è stata estromessa per effetto dell'esecuzione forzata o coattiva della sentenza cassata, si fonda sul criterio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13736 del 22 luglio 2004
«In caso di cassazione con rinvio della sentenza d'appello che abbia condannato la parte soccombente nel grado al pagamento delle spese processuali in favore della parte vittoriosa, la prima può proporre a norma dell'art. 389 c.p.c. la domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 88 del 8 gennaio 2004
«In tema di impugnazioni civili ed in ipotesi di giudizio di rinvio, la parte può proporre a norma dell'art. 389 c.p.c. la domanda di restituzione delle somme che ha versato in esecuzione della sentenza di condanna alle spese processuali poi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2841 del 13 giugno 1989
«L'azione di restituzione o riduzione in ripristino, che venga proposta, a norma dell'art. 389 c.p.c., dalla parte vittoriosa nel giudizio di cassazione, in relazione alle prestazioni eseguite in base alla sentenza d'appello poi annullata, non è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2612 del 30 maggio 1989
«Nel caso di riforma od annullamento della sentenza, costituente titolo esecutivo, di condanna al pagamento delle spese e degli onorari in favore del difensore della parte già vittoriosa, il quale abbia reso la dichiarazione di cui all'art. 83...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19153 del 6 novembre 2012
«In ipotesi di cassazione con rinvio il giudizio di rinvio e quello avente ad oggetto la restituzione dei beni consegnati o delle somme pagate in virtù della sentenza cassata sono tra loro autonomi, onde possono essere celebrati separatamente e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9229 del 4 maggio 2005
«In tema di cassazione con rinvio, nel codice di rito non si rinviene alcun divieto o impedimento a promuovere separatamente avanti al giudice designato dalla S.C. ai sensi dell'art. 383 c.p.c. il giudizio di rinvio e quello per le restituzioni o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2130 del 3 febbraio 2005
«La disposizione recata dall'art. 389 c.p.c., secondo cui in caso di cassazione senza rinvio la domanda di restituzione o di riduzione in pristino ed ogni altra conseguente alla sentenza di cassazione si propongono al giudice che ha pronunciato la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11490 del 21 giugno 2004
«In caso di cassazione con rinvio, la domanda di restituzione di quanto prestato in esecuzione della sentenza d'appello poi cassata può essere proposta non solo introducendo con atto di citazione un nuovo, distinto giudizio ma anche in sede di atto...»