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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 2 aprile 1977
«A seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale delle norme che attribuivano al Ministero della difesa il potere di provvedere in ordine alla liberazione condizionale dei militari condannati, la competenza a decidere appartiene, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1392 del 5 giugno 1990
«Al fine della concessione della liberazione condizionale, il ravvedimento del condannato non può ritenersi escluso per il solo fatto che quest'ultimo continui a proclamare la sua estraneità ai fatti, qualora risulti che egli, oltre a mantenere una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2042 del 18 luglio 1990
«In tema di liberazione condizionale il tribunale di sorveglianza deve aver riguardo al comportamento tenuto dal condannato durante tutto il tempo dell'esecuzione della pena al fine di pervenire al giudizio, positivo o negativo, sul suo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3235 del 31 ottobre 1990
«Sia l'art. 176 c.p. che l'art. 8, L. 29 maggio 1982, n. 304 (misure per la difesa dell'ordinamento costituzionale) richiedono per l'ammissione alla liberazione condizionale non la semplice probabilità o la mera possibilità di un futuro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3242 del 3 ottobre 1991
«La liberazione condizionale e la riabilitazione sono istituti diversi che operano in tempi e con finalità diversi: la prima costituisce una delle cause di estinzione della pena; la seconda elimina gli effetti penali della condanna ed ha, perciò,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 343 del 19 marzo 1991
«Il giudizio di pericolosità sociale è la negazione di quella riabilitazione interiore che costituisce il fondamento giuridico dell'istituto della liberazione condizionale nella vigente normativa.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4055 del 16 gennaio 1991
«Ai fini della concessione della liberazione condizionale, il ravvedimento ha una valenza più ampia della buona condotta carceraria, richiesta nell'originaria formulazione della norma, sicché non può ritenersi sufficiente una indagine limitata alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4075 del 5 dicembre 1991
«È illegittima l'ordinanza di diniego della liberazione condizionale che abbia attribuito rilevanza decisiva alla mancata ammissione della propria responsabilità da parte del condannato e non abbia valutato la sussistenza o meno del sicuro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4222 del 16 gennaio 1991
«Il requisito del «sicuro ravvedimento» richiesto dall'art. 176 c.p. per la concessione della liberazione condizionale non può essere confuso con una generica buona condotta tenuta all'interno o fuori del carcere ovvero con la partecipazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1342 del 17 settembre 1992
«Condizione essenziale per la concessione della liberazione condizionale disciplinata dall'art. 176 c.p. ovvero dell'art. 8 della L. n. 304 del 1982, concernente misure per la difesa dell'ordinamento costituzionale, è l'avere il condannato tenuto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1635 del 12 maggio 1992
«In tema di liberazione condizionale il fatto che risulti dimostrata la obiettiva impossibilità di adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato, secondo quanto previsto dall'ultimo comma dell'art. 176 c.p., non esclude che la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2430 del 7 maggio 1992
«Ai fini dell'accoglimento della richiesta di liberazione condizionale non basta una normale buona condotta del condannato, perché l'art. 176 c.p. richiede un comportamento tale da far ritenere «sicuro» il suo ravvedimento e quindi un quadro che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4360 del 4 dicembre 1992
«In tema di liberazione condizionale, ed ai fini della verifica, in mancanza di adempimento della obbligazione risarcitoria, della impossibilità economica di provvedere a detto adempimento, non può aversi riguardo, nel caso di soggetto proprietario...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 806 del 26 marzo 1992
«In tema di liberazione condizionale, non costituisce ostacolo all'applicazione del beneficio il fatto che il condannato, dopo aver espiato la pena almeno nella misura minima indicata nell'art. 176 c.p., sia stato scarcerato e si trovi in stato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1503 del 8 giugno 1993
«L'accertamento del sicuro ravvedimento di cui all'art. 176 c.p. che costituisce il fondamento giuridico dell'istituto della liberazione condizionale postula una più ampia e penetrante valutazione della personalità del soggetto, che tenga conto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1907 del 8 giugno 1993
«In tema di giudizio circa il ravvedimento del condannato, da compiersi ai fini della concessione della liberazione condizionale, la mancata ammissione delle proprie responsabilità non può, di per sé, costituire sicuro indice del mancato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 209 del 1 marzo 1993
«...del 1992, che prevede la collaborazione dei detenuti con la giustizia a norma dell'art. 58 ter dell'ordinamento penitenziario, per poter fruire dei benefici indicati nello stesso comma, si applica anche all'istituto della liberazione condizionale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2167 del 27 luglio 1993
«La prova della concessione del perdono da parte di talune delle vittime dell'attività delittuosa o, in mancanza, dei loro familiari, non costituisce elemento determinante in tema di liberazione condizionale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2766 del 29 luglio 1993
«In tema di liberazione condizionale, l'art. 13 ter, D.L. 15 gennaio 1991, n. 8, convertito nella L. 15 marzo 1991, n. 82, esclude, al secondo comma, tutte le limitazioni, ivi comprese quelle relative all'entità della pena, per l'ammissione al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 429 del 18 giugno 1994
«L'art. 2, comma 1, della L. 12 luglio 1991, n. 203 dichiarando applicabili anche alla liberazione condizionale le condizioni previste dall'art. 4 bis della L. 26 luglio 1975, n. 354, opera una sorta di «rinvio recettizio permanente» per il quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4658 del 11 ottobre 1996
«È illegittimo il provvedimento che rigetta un'istanza di liberazione condizionale ritenendo insussistente il sicuro ravvedimento del condannato per il solo fatto che questi, con la sentenza di condanna, era stato riconosciuto seminfermo di mente.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1965 del 3 giugno 1997
«In tema di liberazione condizionale (art. 176 c.p.) il comportamento da valutare ai fini del giudizio sul ravvedimento deve consistere nell'insieme dagli atteggiamenti concretamente tenuti ed esteriormente manifestati dal soggetto, che consentano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3585 del 30 giugno 1997
«Il beneficio della liberazione anticipata può essere concesso anche al condannato che si trovi in regime di liberazione condizionale, sicché la mancanza di un attuale stato di detenzione non è di per sè ostativa alla riduzione di pena di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6492 del 23 gennaio 1998
«In tema di liberazione condizionale, quando si tratti di soggetti condannati per taluno dei delitti previsti nel comma 1 dell'art. 4 bis dell'ordinamento penitenziario, il beneficio è concedibile, ai sensi dell'art. 2, comma 2, D.L. 13 maggio 1991...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1541 del 4 maggio 2000
«In tema di liberazione condizionale, fra gli elementi valutabili ai fini dell'acquisizione di prova certa del ravvedimento può essere considerato, congiuntamente a qualsiasi elemento sintomatico desumibile dalla condotta tenuta durante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7248 del 10 febbraio 2000
«In tema di liberazione condizionale, anche in caso di impossibilità materiale da parte del condannato di adempiere le obbligazioni civili nascenti dal reato, ai fini della concessione del beneficio assumono particolare rilievo, sotto il profilo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35648 del 1 ottobre 2001
«Ai fini dell'ammissione alla liberazione condizionale, il requisito dell'avvenuta espiazione di una determinata parte della pena, quale previsto dall'art. 176 c.p., va verificato facendo riferimento alla data di presentazione della richiesta e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 196 del 11 gennaio 2005
«Ai fini dell'ammissione alla liberazione condizionale, il ravvedimento del condannato può ritenersi sussistente tutte le volte che la sua condotta costituisca un indice affidabile della conclusione del processo di riadattamento sociale e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2238 del 25 gennaio 2005
«In tema di liberazione condizionale, non costituisce ostacolo alla applicazione del beneficio il fatto che il condannato si trovi in detenzione domiciliare o addirittura in libertà, atteso che il Tribunale di sorveglianza, per valutare le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23639 del 23 giugno 2005
«La liberazione condizionale postula un giudizio prognostico circa la condotta della persona condannata tale escludere ragionevolmente la persistenza di un apprezzabile grado di pericolosità sociale e la conseguente probabilità di reiterazione di...»