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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4291 del 1 marzo 2005
«In tema di divorzio, il provvedimento di assegnazione della casa familiare é revocabile solo in presenza di circostanze fattuali sopravvenute alla sentenza divorzile, e modificatrici della situazione da questa considerata, le quali costituiscono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15164 del 10 ottobre 2003
«Ai fini della ripartizione del trattamento di reversibilità fra coniuge divorziato e coniuge superstite, aventi entrambi i requisiti per la relativa pensione, il criterio della durata dei rispettivi matrimoni, di cui all'art. 9, terzo comma, della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 75 del 8 gennaio 1997
«L'espressa previsione contenuta nell'art. 9 ultimo comma della legge 1 dicembre 1970, n. 898, come sostituito dall'art. 13 della legge 6 marzo 1987, n. 74, per il quale la decisione delle controversie relative al conseguimento da parte del coniuge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8094 del 4 novembre 1987
«In caso di appello proposto dall'ente erogatore della pensione avverso la sentenza che riconosce al coniuge divorziato il diritto alla pensione di reversibilità, ai sensi dell'art. 13 della L. n. 74 del 1987, riveste carattere di impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4119 del 28 settembre 1977
«Nel procedimento di divorzio, la mancata comparizione di uno dei coniugi all'udienza fissata per il tentativo di conciliazione, ancorché giustificata da gravi e comprovati motivi, non incide sulla procedibilità dell'azione, e non impone di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7620 del 4 aprile 2011
«Nel giudizio di scioglimento e cessazione degli effetti civili del matrimonio, l'ordinanza della corte di appello, pronunciata su reclamo avverso il provvedimento di diniego di misure provvisorie ed urgenti emesso dal presidente del tribunale, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10803 del 29 ottobre 1998
«Nel procedimento di divorzio fra coniugi con figli minori o incapaci, a norma degli artt. 4 e 5 L. n. 898 del 1970 (come novellati dalla L. n. 74 del 1987), il pubblico ministero è litisconsorte necessario in concorrenza con le parti private ed è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23567 del 17 dicembre 2004
«L'art. 4, nono comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo introdotto dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, — il quale prevede, anche senza istanza di parte, la pronuncia di sentenza non definitiva di divorzio, nel caso in cui il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15157 del 18 luglio 2005
«La disposizione di cui all'art. 4, nono comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, nella formulazione introdotta dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, in tema di procedimento di divorzio, secondo la quale, a fini acceleratori della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10763 del 14 ottobre 1995
«Al fine dell'accoglimento della domanda congiunta di divorzio, ai sensi dell'art. 4 tredicesimo comma della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (nel testo fissato dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74), la «verifica» dei presupposti del divorzio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18973 del 8 agosto 2013
«Nel giudizio di appello avverso la sentenza di divorzio, cui si applica il rito camerale, tra la data di notificazione del ricorso e del decreto e quella dell'udienza di comparizione non devono necessariamente intercorrere i termini di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1916 del 19 febbraio 2000
«Nel giudizio di appello avverso la sentenza dichiarativa dello scioglimento degli effetti civili del matrimonio (che va deciso, ex art. 8, L. n. 74/1987, «in camera di consiglio»), tra la data di notificazione del ricorso e del decreto e quella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21161 del 13 ottobre 2011
«Nel procedimento d'impugnazione delle sentenze di cessazione degli effetti civili del matrimonio, il giudizio di appello è soggetto al rito camerale, onde l'impugnazione va proposta con ricorso e non con atto di citazione, che resta peraltro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8287 del 21 agosto 1998
«In tema di impugnazione della sentenza di scioglimento del matrimonio, l'art. 4 dodicesimo comma L. n. 898 del 1970 (come modificato dall'art. 8 L. n. 74 del 1987), secondo il quale l'appello è deciso in camera di consiglio, va interpretato nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5537 del 8 giugno 1994
«Ai fini dell'identificazione del regime di impugnabilità delle sentenze non definitive di divorzio, con continuazione del giudizio per la determinazione dell'assegno occorre avere riguardo alla data della loro pubblicazione, nel senso che, ive...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4290 del 8 maggio 1996
«L'art. 4, comma 12, L. n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 8, L. n. 74 del 1987 — applicabile, ai sensi dell'art. 23, comma 3 di quest'ultima legge, alle sentenze di separazione personale pubblicate successivamente alla sua entrata in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11992 del 17 maggio 2010
«Nei procedimenti di impugnazione che si svolgono con rito camerale (nella specie, in materia di assegno divorzile), l'appello, pur tempestivamente proposto mediante il deposito del ricorso nel termine previsto dalla legge, è improcedibile ove la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23907 del 11 novembre 2009
«L'inammissibilità dell'appello avverso la sentenza di scioglimento degli effetti civili del matrimonio, conseguente al mancato deposito del ricorso in cancelleria nel termine di trenta giorni dalla notifica della sentenza, è correlata alla tutela...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5259 del 7 maggio 1993
«Con riguardo a sentenza di divorzio, resa dal tribunale anteriormente all'entrata in vigore della L. 6 marzo 1987, n. 74, l'appello, ai sensi della disposizione transitoria dell'art. 23, terzo comma di detta legge, è regolato dalla disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4395 del 19 aprile 1995
«L'appello contro la sentenza che abbia pronunciato congiuntamente su cause di cui all'art. 4, comma dodicesimo, L. 1 dicembre 1970, n. 898 (come modificato dall'art. 3 della L. 6 marzo 1987, n. 74), soggette al rito camerale, e su altre domande...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1179 del 20 gennaio 2006
«Il rito camerale, previsto per l'appello avverso le sentenze di divorzio e di separazione personale, come, da un lato, non preclude la proponibilità dell'appello incidentale, anche indipendentemente dalla scadenza del termine per l'esperimento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11319 del 27 maggio 2005
«Nel giudizio di divorzio in appello — che si svolge secondo il rito camerale, ai sensi dell'art. 4, dodicesimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (nel testo sostituito ad opera dell'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74) — l'acquisizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16801 del 17 luglio 2009
«Avverso la sentenza dichiarativa della cessazione degli effetti civili del matrimonio, intervenuta successivamente alla morte di una delle parti, è ammissibile l'appello della parte superstite, al fine di ottenere una pronuncia di cessazione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1824 del 28 gennaio 2005
«La natura e la funzione dei provvedimenti diretti a regolare i rapporti economici tra i coniugi in conseguenza del divorzio, così come quelli attinenti al regime di separazione, postulano la possibilità di adeguare l'ammontare del contributo al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4598 del 12 maggio 1976
«Qualora nel grado d'appello di un giudizio di divorzio uno dei coniugi muoia, la Corte deve dichiarare d'ufficio la cessazione della materia del contendere, con la caducazione della sentenza del grado precedente. L'erede del defunto può peraltro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10065 del 25 giugno 2003
«L'art. 110 c.p.c., secondo il quale, in caso di morte di una parte, il processo è proseguito dal successore universale o nei suoi confronti, esaurisce i propri effetti nella sfera processuale e non si estende fino alla creazione di una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10852 del 17 dicembre 1994
«Il procedimento di revisione delle disposizioni della sentenza di cessazione degli effetti civili o di scioglimento di matrimonio concernenti gli assegni di divorzio e di mantenimento dei figli, regolato dall'art. 9 della L. 1 dicembre 1970, n....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 412 del 15 gennaio 2000
«È ammissibile il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111, secondo comma, Cost. proposto avverso la pronuncia assunta in sede di appello, ai sensi dell'art. 9 legge divorzio, con il quale si denuncia l'omessa verifica da parte del giudice di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 898 del 24 marzo 2006
«In tema di procedimento per la modificazione dell'assegno di divorzio, al giudizio di secondo grado nascente dal reclamo è applicabile, pur in difetto di un espresso richiamo all'art. 342 c.p.c., il principio della specificità dei motivi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 6919 del 20 marzo 2018
«In tema di diritto alla riservatezza, dal quadro normativo e giurisprudenziale nazionale (artt. 2 Cost., 10 c.c. e 97 della L. n. 633 del 1941) ed europeo (artt. 8 e 10, comma 2, della CEDU e 7 e 8 della c.d. "Carta di Nizza"), si ricava che il...»