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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4620 del 15 gennaio 1997
«Ai fini della configurabilità dell'esigenza cautelare del pericolo di reiterazione dei reati, prevista dall'art. 274, lett. c) c.p.p., gli elementi di cautela tratti dalle «specifiche modalità e circostanze del fatto» non possono ricevere una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3091 del 7 ottobre 1992
«In materia di misure cautelari personali, la prognosi di pericolosità, di cui all'articolo 274, lett. c), c.p.p., quando è riferita a gravi delitti implicanti l'uso delle armi o di altri mezzi di violenza contro la persona, di attentato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6480 del 16 aprile 1998
«A seguito delle modifiche introdotte dalla legge 8 agosto 1995 n. 332 in tema di misure coercitive, il giudice, al fine di valutare la sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., deve tenere conto sia delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3128 del 20 ottobre 1992
«Dovendosi assumere come delitti della stessa specie fattispecie lesive della stessa categoria di interessi ovvero di valori aventi rilievo costituzionale, e non già come delitti che violino la stessa disposizione di legge, ovvero che presentano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39823 del 23 ottobre 2008
«In tema di esigenze cautelari di cui all'art. 274 lett. a ) c.p.p. non concreta un pericolo attuale per la genuinità della prova la predisposizione, da parte dell'indagato, di versioni dei fatti, pur se mendaci, dirette a sminuire la portata o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4829 del 9 febbraio 1996
«La disposizione di cui al comma 3 dell'art. 275 c.p.p. — laddove impone l'applicazione della custodia cautelare nel caso di gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato previsto dall'art. 416 bis c.p. — è stata modificata dall'art. 5 L. 8...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35202 del 21 ottobre 2002
«È possibile, successivamente a una condanna, l'applicazione di una misura cautelare personale, in quanto la disposizione dell'art. 275, comma 1 bis, c.p.p., secondo la quale contestualmente a una sentenza di condanna l'esame delle esigenze...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5220 del 1 febbraio 1993
«In tema di misure cautelari, se è vero che, in base al disposto di cui all'art. 275 comma terzo c.p.p., la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine a taluno dei delitti ivi indicati dà luogo alla presunzione che siano anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4551 del 23 novembre 1995
«La disposizione contenuta nell'art. 5 della L. 8 agosto 1995, n. 332, che ha eliminato la presunzione di pericolosità in ordine a taluni dei reati per i quali essa era già prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p., è applicabile ai procedimenti in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4457 del 26 novembre 1993
«L'art. 275 c.p.p. sui criteri di scelta delle misure cautelari personali — pur dopo le modifiche apportate dal legislatore successivamente alla sua entrata in vigore — costituisce norma «complementare» all'art. 274 stesso codice, che indica le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1441 del 31 maggio 2000
«A seguito dell'entrata in vigore della L. 12 luglio 1999, n. 231, (che ha modificato l'art. 275 c.p.p., introducendo nella disposizione, fra gli altri, i commi 4 bis e 4 ter), se la persona sottoposta a custodia cautelare sia affetta da malattia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 795 del 15 maggio 1996
«Non è pertanto consentito interpretare estensivamente la norma fino a ricomprendere nel divieto ivi previsto ulteriori ipotesi, non espressamente contemplate, in cui si deduca la necessità, da parte dell'indagato, di prestare assistenza a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2501 del 18 giugno 1994
«Infatti contrariamente a quanto stabilito dall'art. 275 dal previgente codice di procedura penale, che valutava il termine massimo di custodia cautelare con riferimento alla pena prevista «per il reato ritenuto in sentenza», l'art. 278 del nuovo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2822 del 26 agosto 1994
«...nti. La disposizione anzidetta non può quindi trovare applicazione quando si tratti invece di soggetti che, dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, non irrevocabile, si trovino in regime di arresti domiciliari. Ne consegue che quando...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5028 del 1 ottobre 1998
«In tema di misure cautelari, pur dopo le modifiche introdotte con la legge 8 agosto 1995, n. 332, l'espressione «elementi su cui la richiesta si fonda», adottata dall'art. 291, primo comma c.p.p., richiamato dall'art. 309, quinto comma, dello...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 551 del 1 aprile 1998
«In tema di misure cautelari, pur dopo le modifiche introdotte con la legge 8 agosto 1995 n. 332, l'espressione usata dall'art. 291 c.p.p., richiamato dall'art. 309 quinto comma stesso codice, esclude che il P.M. abbia l'obbligo di porre a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3634 del 28 gennaio 2010
«In tema di misure cautelari personali, l'omissione del riferimento al tempo trascorso dalla commissione del reato non determina la nullità dell'ordinanza allorchè risulti l'incidenza complessiva degli elementi di giudizio a carico dell'indagato,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4019 del 17 dicembre 1999
«In tema di ordinanza cautelare, la disposizione che sancisce la nullità del provvedimento per la mancata valutazione degli elementi a carico e a favore dell'imputato (o indagato), va interpretata nel senso che tali elementi devono intendersi...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 384 del 5 novembre 1996
«Questa concorrente finalità di garanzia connota l'atto di interrogatorio dell'arrestato da parte del pubblico ministero sì da differenziarlo rispetto alla figura generale dell'interrogatorio dell'indagato da parte ancora del pubblico ministero, al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6230 del 1 febbraio 1996
«La disposizione di cui all'art. 294, sesto comma, c.p.p., secondo la quale, a seguito della modifica apportata dall'art. 11 legge 8 agosto 1995, n. 332, l'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare da parte del pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7277 del 8 giugno 1999
«La disposizione di cui all'art. 294, sesto comma, c.p.p., secondo la quale, a seguito della modifica apportata dall'art. 11 della legge n. 332 del 1995, l'interrogatorio della modifica apportata dall'art. 11 della legge n. 332 del 1995,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8121 del 19 febbraio 2003
«Non è nullo l'interrogatorio di garanzia ex art. 294 c.p.p. qualora ad esso proceda un giudice diverso, come persona fisica, da quello che ha applicato la misura cautelare in quanto non sussiste alcuna disposizione che imponga - a pena di nullità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1145 del 11 maggio 1993
«Vertendosi in tema di norme processuali, in difetto di apposita disposizione, trova applicazione il principio generale tempus regit actum, da intendere non nel senso che, essendo stato emesso il mandato di cattura dopo l'entrata in vigore del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 437 del 17 febbraio 1998
«La retrodatazione della misura custodiale non vale per la fase del dibattimento, nella quale il termine decorre dal decreto di citazione a giudizio, ed ove non è prevista la possibilità di una retrodatazione del secondo decreto di citazione al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16492 del 24 aprile 2007
«La ratio della disposizione dettata dall'articolo 297, comma 3, del c.p.p., in tema di «retrodatazione della misura cautelare in caso di «contestazioni a catena», è quella di impedire la strumentale diluizione dei termini di custodia cautelare per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1077 del 12 gennaio 2006
«La retrodatazione, ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p., della decorrenza dei termini di custodia cautelare alla data della esecuzione o notificazione di una prima ordinanza cautelare, cui ne siano seguite altre relative a fatti diversi, non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20922 del 3 giugno 2005
«Nel caso di pluralità di ordinanze applicative della medesima misura cautelare la regola dettata dall'art. 297, comma 3, c.p.p., secondo cui i termini di durata massima della misura decorrono dal giorno in cui è stata eseguita o notificata la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 290 del 4 maggio 1999
«In tema di c.d. contestazione a catena la disciplina prevista dall'art. 297, terzo comma, c.p.p. è applicabile, oltre che alle ipotesi espressamente previste, anche a quelle relative a fatti diversi, ancorché non in rapporto di connessione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5901 del 23 dicembre 1996
«La norma contenuta nell'ultima parte dell'art. 297, comma terzo, c.p.p., secondo la quale «la disposizione non si applica relativamente alle ordinanze per fatti non desumibili dagli atti prima del rinvio a giudizio disposto per il fatto con il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1962 del 28 ottobre 1998
«Poiché la disposizione di cui all'art. 299, comma 3 bis, c.p.p., che prevede l'obbligo del giudice di sentire il pubblico ministero qualora debba provvedere sulla revoca o sulla sostituzione di una misura cautelare, ha carattere generale ed è...»