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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11042 del 11 marzo 2003
«In tema di applicazione di pena su richiesta delle parti, qualora risulti dagli atti un reato non contestato, connesso ai sensi dell'art. 12 lett. b) c.p.p. e che non comporti alcuno spostamento della competenza per materia e per territorio, il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20 del 13 novembre 2000
«In caso di connessione obiettiva tra reato e violazione non costituente reato, il giudice competente a conoscere del reato è anche competente a decidere sulla violazione non costituente reato e ad applicare la sanzione per essa stabilita dalla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20 del 3 dicembre 1999
«Con la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, che è decisione equiparata ad una sentenza di condanna, il giudice è tenuto a dichiarare, ai sensi del primo comma dell'art. 537 c.p.p., l'accertata falsità di atti o di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2500 del 26 agosto 1999
«In tema di applicazione di pena su richiesta delle parti, rientra tra i compiti del giudice il controllo sulla corretta qualificazione giuridica del fatto e sulla applicazione e comparazione delle circostanze. La relativa valutazione è censurabile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2725 del 14 marzo 1996
«Il reato di falsità ideologica in atto pubblico è configurabile anche con riguardo ad un atto dispositivo legittimato da determinate condizioni, qualora queste ultime vengano falsamente attestate. Né rileva che il presupposto del documento possa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2950 del 20 maggio 1999
«Ne consegue che è illegittima la decisione che modifica l'originaria contestazione ex artt. 1 e 2 della legge n. 895 del 1967 in reato ex art. 697 c.p., sul rilievo dell'impossibilità, per l'imputato, di rendersi conto della natura della cartuccia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 641 del 29 marzo 1999
«...del pubblico ministero. Invero l'autonomia va interpretata tenendo conto del principio costituzionale di uguaglianza delle parti nel processo penale, sicché il diritto al ripensamento come non è consentito all'imputato così non è consentito al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9239 del 5 marzo 2001
«L'avvenuta pronuncia di una sentenza di applicazione della pena su richiesta nei confronti di taluno fra i concorrenti in un medesimo reato non costituisce causa di incompatibilità e di ricusazione del giudice il quale sia poi chiamato a conoscere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41810 del 30 ottobre 2009
«La diminuzione fino ad un terzo della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, prevista dall'art. 222, comma secondo bis, D.L.vo 30 aprile 1992, n. 285, deve ritenersi limitata ai casi di sentenza emessa ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3447 del 19 marzo 1998
«Il delitto di omissione di referto è reato di pericolo e non di danno e, per stabilire se il caso in merito al quale il sanitario ha prestato la sua opera possa presentare i caratteri di un reato perseguibile di ufficio, è necessario far ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20592 del 9 maggio 2003
«Il giudice, nell'applicare la pena di svolgimento di lavoro di pubblica utilità concordata dalle parti per il reato di guida in stato di ebbrezza, deve specificare il tipo di attività da svolgere e l'ente convenzionato presso cui effettuare il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1327 del 15 maggio 1997
«È nulla la sentenza di patteggiamento, quando il giudice, nell'applicare l'istituto della continuazione, abbia omesso la motivazione sulla sussistenza dei requisiti stabiliti dalla legge penale, non avendo il magistrato funzione meramente notarile...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 47289 del 10 dicembre 2003
«È inammissibile nel giudizio di cassazione la richiesta di applicazione della pena formulata in base all'art. 5 della legge 12 giugno 2003 n. 134 (modifiche al codice di procedura penale in materia di applicazione della pena su richiesta delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4436 del 22 luglio 1999
«L'annullamento in sede di legittimità della sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, implicando l'esclusione della validità dell'accordo nei termini in cui le parti lo hanno concluso e il giudice lo ha recepito nella sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1130 del 17 maggio 1999
«Ove il controllo del giudice si sia svolto correttamente e non sia emersa in quella sede, allo stato degli atti, la presenza di una delle cause di non punibilità contemplate dall'art. 129 c.p.p., il vizio di motivazione della sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5280 del 23 aprile 1999
«In tema di impugnazione, poiché il gravame è ammissibile indipendentemente dalla qualifica che allo stesso ha dato la parte, se l'impugnazione è stata proposta ad un giudice incompetente, questi è tenuto a trasmettere gli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3946 del 30 marzo 1998
«In tema di patteggiamento, qualora il pubblico ministero abbia prestato il proprio consenso all'applicazione di un determinato trattamento sanzionatorio, l'impugnazione della sentenza che tale accordo abbia recepito è consentita solo qualora esso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2311 del 2 marzo 1995
«In tema di ricettazione, il reato presupposto non deve necessariamente essere stato accertato con sentenza irrevocabile né devono essere stati individuati gli autori, essendo sufficiente che la sua sussistenza risulti al giudice chiamato a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1014 del 6 aprile 1995
«Pertanto, la lettura della sentenza equivale a notificazione ai sensi dell'art. 545, secondo e terzo comma, dello stesso codice, e da essa decorre il termine di quindici giorni per proporre impugnazione secondo quanto stabilito dall'art. 585,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16629 del 2 maggio 2007
«Integra il delitto di truffa, e non quello meno grave dell'insolvenza fraudolenta, l'utilizzazione della carta di credito ben oltre i limiti di solvenza, nel caso in cui l'autore non si sia limitato alla dissimulazione dello stato di insolvenza ma...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 31 del 3 maggio 2001
«È manifestamente infondata, in relazione agli artt. 3 e 27 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 175 c.p., nella parte in cui, ai fini della concessione del beneficio della non menzione di condanna successiva a sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4132 del 29 settembre 1999
«In tema di applicazione di pena su richiesta delle parti, se le stesse, nel loro accordo hanno inserito la applicazione dell'indulto, il giudice non è vincolato dalla inscindibilità del petitum, così come viceversa accade nel caso in cui esso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3778 del 23 dicembre 1996
«In tema di patteggiamento, l'accordo intervenuto non è violato, quando l'indulto richiesto non sia stato applicato a tutti i reati o a parte di quelli indicati, poiché la materia da un lato è sottratta alla disponibilità dei soggetti processuali,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6 del 8 luglio 1998
«È inammissibile l'istituto della revisione con riferimento alla sentenza di applicazione della pena su richiesta a norma dell'art. 444 c.p.p. (La S.C. ha affermato il principio di cui sopra come corollario della natura della sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7284 del 1 aprile 1999
«Infatti, nel primo caso, la liquidazione è in relazione alla sentenza di condanna dell'imputato, anche per quel che riguarda le restituzioni ed il risarcimento del danno, mentre nel secondo caso, da un lato, l'applicazione della pena non ha natura...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1418 del 21 aprile 1995
«Dette spese vanno anticipate dallo Stato il quale ha diritto alla rivalsa delle stesse. (Nella fattispecie, emessa sentenza ex art. 444 c.p.p., con cui era stata ordinata la restituzione all'imputato del veicolo sequestrato, vi era stata la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2268 del 27 maggio 1998
«...dalla Corte di cassazione, la rigetterà con ordinanza. Ne deriva che dall'annullamento consegue il rinvio del giudizio al giudice a quo e non già la trasmissione degli atti allo stesso giudice dopo le pronunce di annullamento senza rinvio.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7120 del 22 giugno 1995
«Pertanto, esso non si concreta nella mera esattezza della decisione, ma nella rimozione degli effetti pregiudizievoli scaturiti dall'inosservanza della legge. (Fattispecie in tema di patteggiamento, nella quale la S.C. ha pronunciato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1549 del 28 aprile 1995
«Ne consegue che la parte che vi ha dato origine o vi ha aderito, avendo rinunciato a far valere le proprie eccezioni e difese, non è legittimata, in sede di ricorso per cassazione, a sostenere tesi relative ai fatti dati per presupposti, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 1215 del 25 giugno 1993
«Non è ammissibile il ricorso per cassazione con il quale si invochi la norma di cui all'art. 129, primo comma, c.p.p. (obbligo dell'immediata declaratoria di determinate cause di non punibilità), con riferimento a sentenza pronunciata ex art. 444,...»