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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 780 del 14 aprile 1993
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, sollevata in relazione agli artt. 3, primo comma, e 27, terzo comma, Cost., dell'art. 72 c.p., in cui si prevede che, nei casi ivi indicati, alla pena dell'ergastolo sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13616 del 12 aprile 2012
«È consentito l'indulto dell'isolamento diurno, data la sua natura di sanzione detentiva e non già di modalità d'esecuzione dell'ergastolo, sempre che, una volta scisso il cumulo giuridico che, a fronte di condanna alla pena perpetua e di altre a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14485 del 11 aprile 2011
«L'inasprimento dell'ergastolo con l'applicazione dell'isolamento diurno va disposto quando l'imputato sia condannato, oltre che per il delitto per il quale è previsto l'ergastolo, anche per uno o più delitti che "importano", secondo la previsione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1044 del 13 gennaio 2009
«L'isolamento diurno previsto dall'art. 72 c.p. è sanzione penale con caratteristiche di temporaneità alla quale può essere applicato l'indulto, purchè lo stesso sia stato disposto per il caso di concorso tra reati cui il provvedimento di clemenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31433 del 21 settembre 2006
«Allorché sia riconosciuta la continuazione tra più delitti alcuni dei quali punibili con l'ergastolo, una volta individuato l'ergastolo come pena base per la violazione ritenuta più grave, non è consentito infliggere, per quelle ritenute meno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11108 del 29 marzo 2006
«L'isolamento diurno per il condannato a più ergastoli, applicato in sede esecutiva, prevale sulla disposizione di cui all'art. 442 comma secondo c.p.p. (relativa alla sostituzione della pena dell'ergastolo con isolamento diurno con quella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4381 del 1 febbraio 2001
«Anche per l'isolamento diurno, che è una sanzione penale con caratteristica di temporaneità, si applica il principio, analogo a quello proprio del calcolo di pene concorrenti, secondo cui il limite massimo previsto dalla legge, se non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2116 del 10 maggio 2000
«L'isolamento diurno previsto dall'art. 72 c.p. non è una modalità di esecuzione della pena dell'ergastolo, ma ha funzione di sanzione per i delitti concorrenti con quello per cui viene inflitto l'ergastolo, che altrimenti rimarrebbero impuniti, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1971 del 23 agosto 1994
«Il cumulo disciplinato dall'art. 72, comma 2, c.p. prescinde totalmente dalla natura dei reati accertati e dall'unicità del disegno criminoso, sicché è illegittima la reiezione della richiesta di cumulo della pena dell'ergastolo con altre pene...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31004 del 27 luglio 2009
«Non sussiste fungibilità tra il periodo di custodia cautelare sofferta in regime detentivo differenziato ai sensi dell'art. 41-bis della L. 26 luglio 1975 n. 354 (cosiddetto ordinamento penitenziario) e la durata dell'isolamento diurno inflitto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23571 del 11 giugno 2008
«Nel caso di provvedimento di unificazione di pene concorrenti vige il principio della unitarietà della esecuzione, per cui tutte le pene vengono eseguite contemporaneamente come pena unica. Ne consegue che, nel corso dell'esecuzione della pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11342 del 30 marzo 2006
«In tema di cumulo di pene, qualora debbano cumularsi due ergastoli, il secondo dei quali inflitto per delitto commesso durante l'espiazione del primo, la pena unificata a norma dell'art. 72 c.p. non può che decorrere dalla data di carcerazione per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15499 del 1 aprile 2004
«Allorché sia riconosciuta la continuazione tra più delitti alcuni dei quali punibili con l'ergastolo, una volta individuato l'ergastolo come pena base per la violazione ritenuta più grave, non è consentito infliggere, per quelle ritenute meno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14929 del 26 marzo 2004
«In tema di esecuzione di pene concorrenti, in caso di concorrenza tra la pena dell'ergastolo e pene detentive temporanee non superiori ai cinque anni di reclusione, queste ultime devono essere calcolate e aggiunte a quella dell'ergastolo già in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2750 del 21 luglio 1992
«Le pene espiate in anticipo rispetto alle altre o condonate separatamente da esse prima dell'effettuazione del cumulo non possono essere escluse da questo, poiché la posizione del condannato non può essere influenzata da eventi casuali, come le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25119 del 3 giugno 2004
«Dalla previsione dell'art. 78, comma primo, n. 1, c.p., secondo la quale la pena da applicare nel caso di concorso di reati che importano pene detentive temporanee non può superare il limite massimo di trent'anni di reclusione non discende che non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5590 del 14 maggio 1998
«Il limite massimo del cumulo materiale di cui all'art. 78 c.p., che per la pena dell'ammenda è di lire sei milioni, è inapplicabile alle sanzioni previste dalle leggi speciali, tanto più se posteriori alla emanazione del codice penale ed alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6217 del 27 maggio 1994
«Poiché la determinazione della pena deve essere effettuata dal giudice nel rispetto delle norme di natura sostanziale previste dal codice penale, tra le quali vi è la disposizione dell'art. 78 diretta a temperare il principio del cumulo materiale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 895 del 27 aprile 1993
«Allorché si sia in presenza di reati commessi in tempi diversi e di periodi di carcerazione parimenti sofferti in tempi diversi (nella specie allorché il nuovo reato sia stato commesso durante l'espiazione del cumulo precedente), non è possibile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2064 del 8 febbraio 1993
«Il limite di cui all'art. 78 primo comma, n. 1 c.p. non significa che nessuno possa essere detenuto per un periodo superiore a quello massimo indicato (trenta anni). Tale limite, infatti, è riferibile solo alle pene inflitte per reati commessi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3923 del 2 dicembre 1992
«La regola posta dall'art. 78 c.p. (applicabile, in virtù del successivo art. 80, anche nel caso di pluralità di condanne susseguitesi nel tempo) non significa che un soggetto, il quale abbia riportato più condanne a pene detentive temporanee, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45607 del 29 dicembre 2010
«In tema di determinazione della pena da porre in esecuzione, l'applicazione del criterio moderatore di cui all'art. 78 c.p. deve aver luogo prima della detrazione, dal cumulo, delle pene espiate ovvero sofferte in custodia cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28021 del 13 luglio 2007
«Allorché si sia in presenza di reati commessi in tempi diversi e di diversi periodi di carcerazione, non è possibile includere tutte le pene in un cumulo unitario e globale, soggetto alle limitazioni dell'art. 78 c.p. e alla successiva unitaria e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9775 del 21 settembre 1995
«La norma codicistica sul limite massimo della pena (art. 78 c.p.) non può applicarsi quando una legge speciale — per giunta cronologicamente posteriore (D.L.vo 15 agosto 1991, n. 277) — disponga altrimenti, ovverosia preveda una pena superiore a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 576 del 27 marzo 1995
«Nel determinare, ai sensi dell'art. 663 c.p.p., la pena da eseguirsi nel caso di esistenza, a carico del medesimo soggetto, di pene temporanee detentive concorrenti, il giudice dell'esecuzione, in osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 78...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7855 del 8 settembre 1982
«L'imputabilità è una componente di carattere naturalistico della responsabilità penale dell'autore del reato e, come tale, è un dato esterno al fatto criminoso. L'antigiuridicità è la semplice valutazione del fatto tipico ed, in quanto tale, ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5885 del 17 giugno 1997
«In tema di imputabilità, il complesso normativo costituito dagli artt. 85, 88, 89 e 90 del codice penale richiede, ai fini della esclusione o della attenuazione di essa, una infermità (termine inteso in una accezione più lata di quello «malattia»)...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1204 del 11 febbraio 1984
«L'imputabilità deve sussistere in tutti e tre i momenti in cui si sviluppano il reato e le sue conseguenze: quello attuativo, quello del suo accertamento, quello dell'esecuzione della relativa sanzione penale (detentiva). La sua mancanza produce...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24142 del 16 giugno 2011
«Ai fini della dichiarazione di abitualità nel reato "ex" art. 103 c.p. e della conseguente applicazione di misura di sicurezza detentiva non è consentito tenere conto, quale sentenza di condanna per delitto non colposo seguita a condanna per due...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1110 del 6 febbraio 1997
«In tema di dichiarazione di abitualità nel reato, la omogeneità della natura dei reati commessi, unitamente alla reiterazione della condotta commessa in tempi ravvicinati, può costituire elemento decisivo per essa dichiarazione e, perciò, la...»