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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13897 del 19 settembre 2003
«L'art. 141 c.p.c., che detta disposizioni in tema di notificazioni presso il domiciliatario, va coordinato con l'art. 47 c.c., per il quale il domicilio eletto rappresenta una deroga al domicilio legale circoscritta a determinati e specifici...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3032 del 16 marzo 2000
«L'impugnabilità e l'avvenuta impugnazione di una pronunzia esecutiva di condanna al pagamento di una somma di denaro non esimono il debitore, anche pubblico, dall'ottemperarvi, in quanto una tale pronuncia, pur non ancora consolidata nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11786 del 11 dicembre 1990
«La condanna al pagamento di somma anche a titolo di (rimborso di) spese processuali, contenuta in una sentenza esecutiva, ancorché non passata in giudicato, presupponendo un credito liquido ed esigibile, autorizza il creditore a pretendere gli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9070 del 29 agosto 1995
«Con riguardo ad arbitrato irrituale, l'iniquità manifesta del lodo può rilevare, ai fini dell'impugnabilità del lodo per vizi della volontà contrattuale, solo in quanto costituisca espressione di dolo degli arbitri; mentre non è ad essa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 272 del 13 gennaio 2004
«La rinunzia a far valere i vizi di volontà che affliggono un contratto non può intervenire in via anticipata e preventiva, ma presuppone, alla stregua dell'art. 1444 c.c., che il negozio viziato sia già venuto ad esistenza al momento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6492 del 22 marzo 2011
«La circostanza che una delle parti del contratto, nell'esecuzione degli obblighi assunti, abbia violato norme imperative, se può: comportarne la nullità, tuttavia non ne giustifica, di per sé, la risoluzione ai sensi dell'art. 1453 c.c., la quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10923 del 7 dicembre 1996
«Con riguardo ad arbitrato irrituale, nel caso in cui gli arbitri siano nell'impossibilità di rendere il lodo nel termine, per causa a loro non imputabile (nella specie, giustificato ritardo nel deposito di una consulenza tecnica d'ufficio), il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10213 del 3 agosto 2000
«I contratti collettivi postcorporativi di lavoro, che non siano stati dichiarati efficaci erga omnes ai sensi della L. 14 luglio 1959, n. 741, costituiscono atti aventi natura negoziale e privatistica, applicabili esclusivamente ai rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17245 del 5 dicembre 2002
«In tema di esclusione del socio da una società cooperativa, ove lo statuto preveda la facoltà di ricorrere ad collegio di probiviri, va distinta l'ipotesi in cui la norma statutaria attribuisca a tale organo la funzione di un vero e proprio...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 868 del 7 dicembre 1999
«In tema di esclusione del socio da società cooperative ammesse al contributo statale, ove lo statuto accordi all'escluso la facoltà di ricorrere ad un collegio di "probiviri", costituito nell'ambito della società e, come nella specie, composto dai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6194 del 8 luglio 1996
«La riserva di impugnazione, per spiegare il proprio duplice effetto — di consentire contemporaneamente l'impugnazione della sentenza non definitiva e di quella definitiva e di precludere alla parte, dopo la riserva, di proporre l'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11270 del 5 luglio 2012
«L'arbitrato irrituale è riconducibile alla figura del mandato conferito congiuntamente, poiché solo dal concorso della volontà di entrambe le parti compromittenti viene conferito al collegio arbitrale il mandato di definire la controversia;...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12873 del 30 maggio 2006
«L'ipotesi di rifiuto di riconoscimento ed esecuzione di lodo straniero prevista dall'art. 840, terzo comma, n. 2, c.p.c., consistente nell'impossibilità di far valere la propria difesa nel procedimento arbitrale, non è realizzata per il solo fatto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6947 del 8 aprile 2004
«Al fine del riconoscimento e dell'esecuzione del lodo straniero, ai sensi dell'art. 5, secondo comma, lettera b), della Convenzione di New York del 10 giugno 1958 (resa esecutiva con la legge 19 gennaio 1968, n. 62), il requisito della non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17291 del 23 luglio 2009
«In tema di riconoscimento dell'efficacia del lodo arbitrale estero, la produzione del compromesso, in originale o in copia autentica, contestualmente alla proposizione della domanda, prescritta dall'art. 4 della Convenzione di New York del 10...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24856 del 8 ottobre 2008
«L'art. 4 della convenzione di New York del 10 giugno 1958 (resa esecutiva con legge 19 gennaio 1968, n. 62) prevede, quale presupposto processuale per la delibazione di una pronunzia arbitrale straniera, la produzione, contestualmente alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1732 del 7 febbraio 2001
«Nel giudizio avente ad oggetto il riconoscimento dell'efficacia del lodo straniero, l'accertamento della portata della clausola compromissoria, istituzionalmente devoluto alla cognizione del giudice dell'opposizione, compete anche alla Corte di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8163 del 15 giugno 2000
«L'ammissibilità dell'azione di accertamento negativo come strumento generale e atipico di tutela preventiva trova un limite allorquando, in relazione ad una certa materia e ad un determinato ordine di interessi, è previsto, come nel caso del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18460 del 14 settembre 2004
«In tema di arbitrato, l'art. 832 c.p.c., nell'indicare, per la qualificazione dell'arbitrato come internazionale, il criterio oggettivo della esecuzione all'estero di «una parte rilevante delle prestazioni nascenti dal rapporto al quale la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10229 del 18 ottobre 1997
«L'art. 807, comma terzo, c.p.c., nel dichiarare applicabili al compromesso (e, per il principio di autonomia che lo contraddistingue, alla clausola compromissoria) le disposizioni che regolano la validità dei contratti eccedenti l'ordinaria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3063 del 8 febbraio 2013
«In tema di giudizio arbitrale, la sentenza dichiarativa della nullità del lodo per violazione del principio del contraddittorio non ha carattere definitivo perché non esaurisce la controversia tra le parti ma decide solo una questione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15445 del 14 settembre 2012
«L'inosservanza del principio del contraddittorio nell'instaurazione del procedimento arbitrale è motivo di nullità e non di inesistenza del lodo, ma la corte di appello, dopo aver dichiarato il vizio di nullità, non può procedere al giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8919 del 4 giugno 2012
«Anche nel giudizio di impugnazione per nullità del lodo arbitrale trova applicazione il principio, desumibile dall'art. 336, primo comma, c.p.c., secondo cui la riforma, anche parziale, della sentenza di primo grado ha effetto sulle parti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9394 del 27 aprile 2011
«Il giudizio di impugnazione di lodo arbitrale è strutturato come giudizio di unico grado davanti alla corte d'appello, salvo il successivo ricorso per cassazione, e non già come giudizio di appello; pertanto, l'art. 291 c.p.c. si applica...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20880 del 8 ottobre 2010
«Il giudizio di impugnazione arbitrale si compone di due fasi, la prima rescindente, finalizzata all'accertamento di eventuali nullità del lodo e che si conclude con l'annullamento del medesimo, la seconda rescissoria, che fa seguito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2201 del 31 gennaio 2007
«L'art. 810 c.p.c., che disciplina la nomina degli arbitri, non prevede che l'atto con il quale una parte rende noto all'altra l'arbitro o gli arbitri che essa nomina, con invito a procedere alla designazione dei propri, contenga anche la precisa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18917 del 21 settembre 2004
«In tema di impugnazione del lodo arbitrale dinanzi alla Corte d'appello, la violazione della regola — dettata dall'art. 350 c.p.c. (nel testo sostituito dall'art. 55 della legge 26 novembre 1990, n. 353) — della trattazione collegiale del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6950 del 8 aprile 2004
«Ai sensi dell'art. 830, primo comma, c.c. — come sostituito dall'art. 22 della legge 5 gennaio 1994, n. 25 —, quando la corte d'appello accoglie l'impugnazione di nullità del lodo per vizio che incida soltanto su di una parte del medesimo, deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1729 del 7 febbraio 2001
«Nel giudizio di impugnazione per nullità di un lodo arbitrale, la competenza a conoscere nel merito, dopo l'esaurimento della fase rescindente, presuppone un lodo emesso da arbitri effettivamente investiti di potestas iudicandi, sicché, ove detto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10155 del 14 ottobre 1998
«L'impugnazione per nullità del lodo arbitrale si propone con citazione alla quale si applica l'art. 163 bis c.p.c. sulla durata del termine a comparire, compresa la disposizione di cui al comma 2 di detto articolo che consente l'abbreviazione del...»