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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9320 del 5 settembre 1995
«Per la sussistenza del reato associativo, l'accordo (coessenzialmente aperto) è destinato a costituire una struttura permanente ove i singoli associati divengono - ciascuno dell'ambito dei compiti assunti o affidati - parti di un tutto finalizzato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34114 del 18 settembre 2001
«L'art. 407 c.p.p., nella parte in cui indica, al n. 5 della lett. a) del comma 2, tra i reati per i quali la durata massima delle indagini preliminari è fissata a due anni, quelli di «detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34655 del 28 settembre 2005
«Quando sia stato aperto un procedimento riguardante gli stessi fatti e la stessa persona per i quali, su iniziativa dello stesso ufficio del pubblico ministero, già si proceda nella medesima sede giudiziaria (anche se in fase o grado diversi), la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11318 del 22 novembre 1995
«In tema di atti di libidine violenta due fugaci baci sulla guancia e sul collo, dati fuggevolmente e senza insistenza, sia pure dal datore di lavoro ad una sua dipendente, non integrano gli estremi del reato di atti di libidine violenta e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1368 del 24 novembre 1970
«Il delitto di atti osceni è un delitto di pericolo e non di danno; alla sua realizzazione concorrono l'oscenità degli atti — ravvisabile nella loro idoneità oggettiva all'offesa della morale e del sentimento di pudore altrui, in relazione alle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46184 del 18 novembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 527 cod. pen., è qualificabile come luogo aperto al pubblico lo studio, anche privato, ove viene effettuata la visita medica, in quanto funzionalmente destinato all'accesso di determinate...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12988 del 25 marzo 2009
«In tema di reato d'atti osceni in luogo pubblico, il pronto soccorso di un ospedale deve considerarsi come luogo aperto al pubblico, in quanto accessibile liberamente a tutti coloro che richiedono un'assistenza sanitaria urgente.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6434 del 11 febbraio 2008
«Il reato di atti osceni in luogo pubblico è configurabile anche nel caso in cui il fatto si verifichi nelle parti comuni di un edificio condominiale, le quali devono qualificarsi come «luogo aperto al pubblico» in quanto la possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4486 del 11 aprile 1992
«In tema di atti osceni, la sagrestia deve considerarsi come luogo aperto al pubblico; infatti, quale che sia il regime giuridico di essa secondo il diritto canonico, in quanto bene appartenente alla Chiesa, unicamente rilevante per l'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13316 del 10 ottobre 1989
«Tra il delitto di atti osceni in luogo aperto al pubblico e quello di violazione di domicilio, e cioè di luogo privato, non sussiste incompatibilità logica, dato che i luoghi aperti o esposti al pubblico sono di norma luoghi privati, tra i quali...»