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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1540 del 14 giugno 1966
«...interessi del suo rappresentato. Il che naturalmente non lo esime dalla responsabilitā sancita dall'art. 382 c.c., essendo, in ogni caso, fermo il suo obbligo di amministrare il patrimonio dell'incapace con la diligenza del buon padre di famiglia.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 699 del 2 marzo 1976
«L'usufruttuario deve godere il bene impiegando la diligenza del buon padre di famiglia e, pertanto, quando l'usufrutto abbia ad oggetto un fondo rustico la cui gestione sia stata affidata a terzi, č obbligato a controllare che siano compiute tutte...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1571 del 14 febbraio 1995
«L'usufruttuario, che esegue (o che consenta siano eseguite) opere che alterino l'originaria destinazione dell'immobile oggetto del suo diritto, si rende inadempiente all'obbligazione di godere della cosa usando della diligenza del buon padre di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1561 del 25 maggio 1973
«L'art. 1176 c.c. non impone al contraente un ulteriore e non qualificato dovere di diligenza, ma, con riferimento alla figura media del buon padre di famiglia, offre all'interprete un criterio generale per valutare la condotta dell'obbligato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21110 del 4 novembre 2004
«In tema di prestazione di opera intellettuale, il professionista, dovendo adempiere l'incarico con la diligenza del buon padre di famiglia, risponde anche per colpa lieve, qualora non assolva l'onere probatorio della necessitā della soluzione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5928 del 23 aprile 2002
«II professionista, nella prestazione dell'attivitā professionale, sia questa configurabile come adempimento di un'obbligazione di risultato o di mezzi, č obbligato, a norma dell'art. 1176 c.c., ad usare la diligenza del buon padre di famiglia; la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2836 del 26 febbraio 2002
«Ne deriva che l'inadempimento del professionista (nella specie: avvocato) alla propria obbligazione non puō essere desunto, ipso facto , dal mancato raggiungimento del risultato utile avuto di mira dal cliente, ma deve essere valutato alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8218 del 11 agosto 1990
«La responsabilitā del prestatore di opera intellettuale č normalmente regolata dall'art. 1176 c.c., che fa obbligo al professionista di usare, nell'adempimento delle obbligazioni inerenti la sua attivitā professionale, la diligenza del buon padre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3492 del 11 marzo 2002
«In tema di risarcimento del danno, il medico chirurgo, nell'adempimento delle obbligazioni contrattuali inerenti alla propria attivitā professionale, č tenuto ad una diligenza che non č solo quella del buon padre di famiglia ex art. 1176, primo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4852 del 19 maggio 1999
«La responsabilitā del medico in ordine al danno subito dal paziente presuppone la violazione dei doveri inerenti allo svolgimento della professione, tra cui il dovere di diligenza da valutarsi in riferimento alla natura della specifica attivitā...»