Il Veneto, nelle ultime ore, è stato colpito dal maltempo, con raffiche di vento fino a 120 chilometri orari e violente grandinate con chicchi di ghiaccio grandi anche 10 centimetri.
Gravissimi sono i danni a cose, persone, abitazioni, attività commerciali.
Perciò il presidente della Regione, Luca Zaia, ha deciso di prorogare lo stato di emergenza.
Ma chi deve risarcire i danni che i cittadini hanno subito in conseguenza del maltempo?
Occorre distinguere tra l’ipotesi di danni causati da un’omessa custodia da parte dell’ente competente e l’ipotesi di danni provocati da calamità naturali.
Per la prima ipotesi, si deve capire a chi attribuire la responsabilità. Naturalmente, non si può attribuire responsabilità per il maltempo in quanto tale. Tuttavia, la responsabilità può essere accollata per i danni subiti conseguentemente al maltempo.
In particolare, se si tratta di danni conseguenti al maltempo e verificatisi a causa di una scarsa manutenzione, sarà l’Ente pubblico (ad esempio, la Regione, il Comune o gli altri enti, a seconda del compito, anche non territoriali come l’ANAS) a dover risarcire tali danni per omessa custodia o altre mancanze
Infatti, ai sensi dell’art. 2051 c.c., l’Ente ha l’obbligo di controllare e mantenere in sicurezza il proprio patrimonio (strade, fiumi, acquedotti etc.).
In tal caso, bisogna guardare alla regola della diligenza ordinaria: cioè, una corretta manutenzione avrebbe potuto evitare i danni prodotti dal maltempo? Se la risposta è sì, allora la richiesta di risarcimento dei danni è fondata.
La Cassazione ha precisato che dovrà essere l’Ente custode, presunto responsabile, a dare eventualmente la prova liberatoria del caso fortuito.
Però, i danni da maltempo potrebbero essere causati non dalle mancanze dell’Ente, quanto, piuttosto da calamità naturali: eventi naturali di portata straordinaria e non prevedibili.
In questi casi, se vuoi chiedere il risarcimento dei danni, devi inviare una richiesta tramite lettera raccomandata o a mano presso l’Ufficio Tecnico dell’Ente competente, descrivendo in modo dettagliato l’accaduto e allegando ogni elemento di prova del danno (ad esempio, foto, video, certificati medici, perizia dei danni subiti, testimonianze dei vicini che hanno assistito all’evento, le ricevute di pagamento per le riparazioni).
Tuttavia, ai fini del risarcimento, potrebbe essere prima necessario che la Regione riconosca lo stato di calamità naturale.
Devi anche sapere che, per i danni subiti a causa di un evento per cui è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale, il rimborso viene stabilito attraverso la legge (o, per motivi di urgenza, anche da decreti legge emanati dal Governo).
E se, ad esempio, come nel caso del Veneto, la grandine ha provocato danni alla tua auto, cosa puoi fare? È possibile ottenere un risarcimento dei danni?
La risposta è sì, se hai stipulato una specifica polizza contro gli eventi atmosferici: tale assicurazione garantisce la copertura in caso di allagamenti, frane, trombe d’aria, valanghe e altre calamità.
In questo caso, puoi chiedere il risarcimento danni alla tua compagnia assicurativa, allegando foto e documenti che provino la sussistenza e l’entità del danno.
Inoltre, per avere più possibilità di risarcimento, è consigliabile presentare una denuncia alle Forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco o alla Protezione civile. Con tale denuncia, si potrà accertare che effettivamente la calamità naturale si sia verificata.
Anzi, conviene anche procurarsi il bollettino dell’Osservatorio Meteo per certificare il giorno e l’ora in cui è avvenuta la grandinata.
Certo, quando c’è maltempo, adotta comunque tutte le necessarie precauzioni. Infatti, il risarcimento del danno potrebbe essere escluso se hai avuto un comportamento negligente.
Gravissimi sono i danni a cose, persone, abitazioni, attività commerciali.
Perciò il presidente della Regione, Luca Zaia, ha deciso di prorogare lo stato di emergenza.
Ma chi deve risarcire i danni che i cittadini hanno subito in conseguenza del maltempo?
Occorre distinguere tra l’ipotesi di danni causati da un’omessa custodia da parte dell’ente competente e l’ipotesi di danni provocati da calamità naturali.
Per la prima ipotesi, si deve capire a chi attribuire la responsabilità. Naturalmente, non si può attribuire responsabilità per il maltempo in quanto tale. Tuttavia, la responsabilità può essere accollata per i danni subiti conseguentemente al maltempo.
In particolare, se si tratta di danni conseguenti al maltempo e verificatisi a causa di una scarsa manutenzione, sarà l’Ente pubblico (ad esempio, la Regione, il Comune o gli altri enti, a seconda del compito, anche non territoriali come l’ANAS) a dover risarcire tali danni per omessa custodia o altre mancanze
Infatti, ai sensi dell’art. 2051 c.c., l’Ente ha l’obbligo di controllare e mantenere in sicurezza il proprio patrimonio (strade, fiumi, acquedotti etc.).
In tal caso, bisogna guardare alla regola della diligenza ordinaria: cioè, una corretta manutenzione avrebbe potuto evitare i danni prodotti dal maltempo? Se la risposta è sì, allora la richiesta di risarcimento dei danni è fondata.
La Cassazione ha precisato che dovrà essere l’Ente custode, presunto responsabile, a dare eventualmente la prova liberatoria del caso fortuito.
Però, i danni da maltempo potrebbero essere causati non dalle mancanze dell’Ente, quanto, piuttosto da calamità naturali: eventi naturali di portata straordinaria e non prevedibili.
In questi casi, se vuoi chiedere il risarcimento dei danni, devi inviare una richiesta tramite lettera raccomandata o a mano presso l’Ufficio Tecnico dell’Ente competente, descrivendo in modo dettagliato l’accaduto e allegando ogni elemento di prova del danno (ad esempio, foto, video, certificati medici, perizia dei danni subiti, testimonianze dei vicini che hanno assistito all’evento, le ricevute di pagamento per le riparazioni).
Tuttavia, ai fini del risarcimento, potrebbe essere prima necessario che la Regione riconosca lo stato di calamità naturale.
Devi anche sapere che, per i danni subiti a causa di un evento per cui è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale, il rimborso viene stabilito attraverso la legge (o, per motivi di urgenza, anche da decreti legge emanati dal Governo).
E se, ad esempio, come nel caso del Veneto, la grandine ha provocato danni alla tua auto, cosa puoi fare? È possibile ottenere un risarcimento dei danni?
La risposta è sì, se hai stipulato una specifica polizza contro gli eventi atmosferici: tale assicurazione garantisce la copertura in caso di allagamenti, frane, trombe d’aria, valanghe e altre calamità.
In questo caso, puoi chiedere il risarcimento danni alla tua compagnia assicurativa, allegando foto e documenti che provino la sussistenza e l’entità del danno.
Inoltre, per avere più possibilità di risarcimento, è consigliabile presentare una denuncia alle Forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco o alla Protezione civile. Con tale denuncia, si potrà accertare che effettivamente la calamità naturale si sia verificata.
Anzi, conviene anche procurarsi il bollettino dell’Osservatorio Meteo per certificare il giorno e l’ora in cui è avvenuta la grandinata.
Certo, quando c’è maltempo, adotta comunque tutte le necessarie precauzioni. Infatti, il risarcimento del danno potrebbe essere escluso se hai avuto un comportamento negligente.
