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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4108 del 25 febbraio 1995
«In tema di esigenze cautelari, legittimanti l'emissione o il mantenimento di un provvedimento cautelare personale, il pericolo di inquinamento probatorio deve essere riferito alle indagini relative al procedimento a carico dell'indagato da...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2766 del 21 dicembre 1996
«Nella nuova formulazione, introdotta dall'art. 8 della legge 8 agosto 1995, n. 332, l'art. 297 c.p.p., che disciplina le cosiddette «contestazioni a catena», rafforza il principio della concentrazione di provvedimenti cautelari nel senso di far...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1164 del 4 maggio 1993
«In materia di procedimenti incidentali riguardanti l'applicazione e l'efficacia di misure cautelari, la risoluzione, in sede di legittimità, della questione relativa alla competenza del giudice che ha imposto la misura non è concludente, giacché...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 818 del 9 settembre 1991
«La normativa di cui all'art. 27 c.p.p., relativa alle misure cautelari disposte dal giudice incompetente, riguarda specificamente le misure cautelari disposte da giudice che «si dichiara incompetente», contestualmente o successivamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7114 del 2 marzo 1999
«Il principio trova applicazione sia per la partecipazione del P.M. all'udienza, sia per l'esercizio del diritto di impugnazione ed anche nei procedimenti incidentali, relativi a misure cautelari, personali o reali. Pertanto, qualora il legislatore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 658 del 23 marzo 1994
«Ai fini della decisione sulla proroga della custodia cautelare il giudice deve tener conto della difficoltà delle indagini che il pubblico ministero deve ancora compiere in relazione alla gravità delle indagini cautelari. Tuttavia, mentre la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5052 del 9 febbraio 2004
«Per i procedimenti che al momento dell'entrata in vigore della legge 1 marzo 2001 n. 63 (c.d. giusto processo), si trovavano nella fase delle indagini preliminari, l'inutilizzabilità, ai fini della valutazione dei gravi indizi di colpevolezza...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 2 giugno 1998
«In tema di misure cautelari personali, nel giudizio di cassazione che, al contrario del giudizio di riesame — caratterizzato per atipicità e indefettibile immediatezza rispetto agli altri procedimenti di impugnazione — non si discosta dallo schema...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9532 del 8 marzo 2002
«In sede di riesame delle misure cautelari personali, il tribunale ha la stessa piena cognizione del giudice che ha emesso il provvedimento restrittivo e può, quindi, considerare non solo ragioni diverse da quelle poste a fondamento della misura,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3068 del 4 ottobre 1994
«...di riesame, ai fini della verifica da parte del tribunale in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza di cui all'art. 273 c.p.p., né con riferimento alla fase della revoca e sostituzione delle misure cautelari ex art. 299 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40997 del 3 novembre 2008
«Sono utilizzabili come gravi indizi di colpevolezza, ai fini della valutazione di legittimità delle misure cautelari personali, atti di altri procedimenti (nella specie, dichiarazioni di collaboranti rese in dibattimento ), indipendentemente dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3809 del 23 dicembre 1997
«In tema di esigenze cautelari, tra gli elementi rilevanti ai fini della valutazione della sussistenza del pericolo di reiterazione della condotta criminosa di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., possono essere presi in considerazione, oltre che i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43721 del 5 dicembre 2001
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, poiché la disposizione di cui all'art. 273, comma 1 bis c.p.p. si applica ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34534 del 24 settembre 2001
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, la disposizione dell'art. 273, comma 1 bis c.p.p. (introdotta dall'art. 11 della legge 1 marzo 2001, n. 63) che rinvia ai criteri di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 69 del 3 marzo 1995
«In materia di misure cautelari personali, le esigenze cautelari di cui all'art. 274 c.p.p. hanno alla base una situazione di pericolo che deve essere concreto, cioè caratterizzarsi secondo effettività ed attualità. In altri termini, si deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5636 del 9 febbraio 1994
«In tema di misure cautelari, ai fini della sussistenza dell'esigenza cautelare di cui alla lettera c) dell'art. 274 c.p.p., i reati della stessa specie, che l'indagato si presume possa commettere con rilevante probabilità una volta che abbia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8704 del 4 marzo 2010
«L'estensione della presunzione legale di inadeguatezza di misure cautelari diverse da quella carceraria introdotta dal D.L. 23 febbraio 2009, n. 11 (convertito con modificazioni dalla L. n. 38 del 2009) deve trovare applicazione, in forza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41378 del 28 ottobre 2009
«L'estensione anche all'omicidio volontario della presunzione di inadeguatezza di misure cautelari diverse dalla custodia in carcere, disposta con D.L. 23 febbraio 2009 n. 11 (misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, di contrasto alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40009 del 14 ottobre 2009
«...esigenze cautelari, è di immediata applicazione anche nei procedimenti in cui siano state concesse misure meno gravi per reati commessi prima dell'entrata in vigore del sopra menzionato decreto, trattandosi di disposizione di natura processuale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26493 del 25 giugno 2009
«L'obbligo di applicare la misura cautelare della custodia in carcere in presenza di gravi indizi di colpevolezza, salva l'acquisizione di elementi dai quali risulti l'insussistenza di esigenze cautelari, introdotto in riferimento ad alcuni reati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4551 del 23 novembre 1995
«La disposizione contenuta nell'art. 5 della L. 8 agosto 1995, n. 332, che ha eliminato la presunzione di pericolosità in ordine a taluni dei reati per i quali essa era già prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p., è applicabile ai procedimenti in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 954 del 16 marzo 1994
«La materia delle misure cautelari pesonali è regolata, anche nei procedimenti penali che proseguono con l'osservanza delle norme del codice di rito abrogato, dalle disposizioni del codice vigente. (Fattispecie in tema di esigenze cautelari,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4457 del 26 novembre 1993
«L'art. 275 c.p.p. sui criteri di scelta delle misure cautelari personali — pur dopo le modifiche apportate dal legislatore successivamente alla sua entrata in vigore — costituisce norma «complementare» all'art. 274 stesso codice, che indica le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 296 del 7 marzo 1992
«In tema di criteri di scelta delle misure cautelari l'art. 275, terzo comma, c.p.p., quale modificato, dapprima, dall'art. 5, primo comma, D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito dalla L. 12 luglio 1991, n. 203, e successivamente dall'art. 1,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18093 del 12 maggio 2010
«L'obbligo di disporre la custodia cautelare in carcere in presenza di gravi indizi di colpevolezza, salva l'acquisizione di elementi dai quali risulti l'insussistenza di esigenze cautelari, introdotto anche per altre fattispecie criminose...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18090 del 12 maggio 2010
«...in legge n. 38 del 2009 - la quale estende la presunzione di inadeguatezza di misure cautelari diverse dalla custodia cautelare in carcere per i reati ivi indicati, tra i quali è compreso quello di cui al predetto art. 74 D.P.R. n. 309 del 1990.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1919 del 2 ottobre 1995
«...ed una nuova misura coercitiva per gli stessi fatti può essere disposta solo in seguito ad una successiva condanna e con riferimento alle esigenze cautelari di cui all'art. 274, comma 1, lett. b) e c) c.p.p. (art. 300, commi 1 e 5 c.p.p.).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4710 del 7 novembre 1998
«Per «giudice che procede», competente, come tale, ai sensi dell'art. 279 c.p.p., in materia di misure cautelari, deve intendersi non la persona fisica ma l'ufficio che ha la materiale disponibilità degli atti. Ne consegue che non vi è violazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1083 del 14 marzo 1998
«Perché ricorra questo presupposto, non basta che il P.M. non abbia richiesto in alternativa un'altra misura o che abbia indicato quella prospettata come l'unica idonea a garantire le individuate esigenze cautelari, circostanza che individua solo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1145 del 11 maggio 1993
«Gli artt. 250 e 251, poi, che indicano le specifiche norme del nuovo codice, applicabili anche ai procedimenti che proseguono con il vecchio rito, in tema di fermo, di arresto, di presupposti e durata delle misure cautelari, non fanno cenno al...»