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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6829 del 24 marzo 2011
«In tema di intermediazione mobiliare, la mera allegazione del fatto che il cliente abbia consegnato al promotore finanziario somme di denaro con modalità difformi da quelle con cui quest'ultimo sarebbe legittimato a riceverle, non vale, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12324 del 10 giugno 2005
«Qualunque sia l'entità del debito pecuniario, non può prescindersi dal consenso espresso o presunto del creditore al fine di estinguere il debito in modo diverso dal pagamento in moneta; in particolare, non contrastano con questo principio nè la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4551 del 19 maggio 1990
«Con riguardo a rapporti di lavoro costituiti in violazione del divieto d'intermediazione ed interposizione sancito dall'art. 1 della L. n. 1369 del 1960, ove il lavoratore, dopo un periodo d'illecita interposizione, sia stato formalmente assunto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5000 del 15 novembre 1977
«Il divieto di subaffitto, della cessione del contratto di affitto e, in generale, di ogni forma di subconcessione dei fondi rustici opera anche quando il fondo abbia natura pascolativa; tuttavia tale divieto, che ha lo scopo di eliminare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6384 del 8 giugno 1993
«A differenza che nel mandato, in cui chi accetta l'incarico volto alla conclusione di un affare è tenuto all'obbligo di curarne l'esecuzione e cioè a svolgere una determinata attività giuridica con diritto al compenso da parte del mandante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16868 del 28 novembre 2002
«Il contratto di organizzazione di viaggio concluso da un agente intermediario per il viaggiatore dà luogo ad un rapporto diretto tra viaggiatore e organizzatore di viaggi, ma tra il viaggiatore e l'intermediario che faccia constare tale sua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 696 del 27 gennaio 1988
«Con riguardo al contratto di agenzia che secondo la definizione prevista dall'art. 1742 cod. civ., dall'accordo economico collettivo del 1938 e dalla L. 12 marzo 1968 n. 316 (sull'istituzione del ruolo degli agenti e dei rappresentanti di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12106 del 19 agosto 2003
«Per integrare uno degli elementi essenziali del contratto di mediazione è necessario che il mediatore sia un soggetto imparziale e che la sua attività consista nel mediare fra le parti poste in contatto per la conclusione dell'affare. Qualora,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6959 del 26 maggio 2000
«Ai sensi dell'art. 1754 c.c., carattere essenziale della figura giuridica del mediatore è la sua imparzialità, intesa come assenza di ogni vincolo di mandato, di prestazione d'opera, di preposizione institoria e di qualsiasi altro rapporto che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1290 del 30 gennaio 2001
«In tema di mediazione, ove sia concluso l'affare tra le parti comunque messe in contatto da un intermediario, il diritto di quest'ultimo alla provvigione sorge in assenza di un incarico espresso o ricostruibile, purché l'attività svolta dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9078 del 5 luglio 2001
«Il diritto del mediatore alla provvigione deve essere riconosciuto anche quando l'attività da lui svolta in concreto non sia qualificabile quale fattore esclusivo e determinante la conclusione dell'affare, risultando sufficiente invece che,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3380 del 12 febbraio 2008
«In tema di domanda di rivendica, proposta da una cassa di previdenza degli agenti verso la compagnia assicuratrice in liquidazione coatta amministrativa, per la restituzione delle somme dei conti individuali riferibili agli agenti e costituenti il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26898 del 10 novembre 2008
«In tema di pegno avente per oggetto titoli del debito pubblico, gli atti di incasso del controvalore dei titoli stessi venduti dalla banca creditrice e accreditati sul conto corrente del cliente poi fallito, con corrispondente parziale riduzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7671 del 23 febbraio 2001
«Ai fini della configurabilità dell'ipotesi delittuosa di intermediazione nel sequestro di persona a scopo di estorsione, prevista dall'art. 1, comma 4, D.L. n. 8 del 1991, convertito in legge n. 82 del 1991, è sufficiente qualsiasi comportamento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2006 del 2 settembre 1996
«In tema di misure cautelari, i gravi indizi di colpevolezza che giustificano l'emissione della misura possono essere legittimamente tratti da un giudizio ragionevolmente probabilistico che tenga conto delle massime di esperienza, cioè della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 762 del 16 gennaio 2014
«In tema di mediazione, l'art. 73 del d.lgs. 26 marzo 2010, n. 59 ha soppresso il ruolo dei mediatori, previsto dall'art. 2 della legge 3 febbraio 1989, n. 39, ma non ha abrogato quest'ultima legge, prescrivendo invece che l'attività sia soggetta a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11655 del 12 ottobre 1999
«In tema di appropriazione indebita, ai fini della ricorrenza dell'aggravante della prestazione d'opera, è sufficiente la esistenza di un rapporto, anche di natura meramente fattuale, che abbia rappresentato, quantomeno, occasione (se non anche...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5378 del 6 giugno 1983
«Nella ricettazione per intermediazione non occorre alcuna appropriazione, definitiva o di lunga durata, della cosa illecita, essendo sufficiente da parte dell'intermediario che lo stesso esplichi la sua attività inerente a tale funzione per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23560 del 12 settembre 2008
«In tema di liquidazione coatta amministrativa di società finanziaria, l'azione di rivendica e restituzione di beni e valori mobiliari gestiti dalla società per conto e nell'interesse dei clienti, pur non richiedendo una specifica individuazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34440 del 13 ottobre 2006
«Ai fini della sussistenza del reato di millantato credito, è sufficiente il conseguimento da parte del millantatore della promessa di denaro o di altra utilità per la propria attività di intermediario, mentre è irrilevante che tale corrispettivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2522 del 13 marzo 1995
«Ai fini della fattispecie di cui all'art. 453, n. 3, c.p., l'identificazione del falsario o dell'intermediario non è necessaria per ritenere il previo concerto, quando questo sia desumibile da elementi indiziari, quali la quantità delle banconote,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5551 del 12 maggio 1992
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 453, n. 3, c.p., il fatto che le banconote falsificate siano state portate da un'altra persona nel luogo in cui doveva avvenire lo scambio non esclude la detenzione da parte dell'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5006 del 10 aprile 1989
«Il reato di spendita di monete false previo concerto non richiede, per la sua esistenza, la prova della costituzione di una particolare associazione in seno alla quale i singoli svolgono specifici ruoli, essendo sufficiente, invece, la prova della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13266 del 25 novembre 1986
«In tema di detenzione e spaccio di monete falsificate, ciò che distingue i reati di cui agli artt. 453 e 455 c.p. da quello previsto dall'art. 457 c.p. è che nei primi la consapevolezza della falsità delle monete deve sussistere nell'agente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8288 del 2 ottobre 1985
«In tema di falso nummario, è applicabile l'art. 453, n. 3, c.p., quando risulti provato il concerto dell'imputato almeno con un intermediario perché, in tal caso, lo spenditore diventa egli stesso longa manus, del falsificatore, così collocandosi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1437 del 8 febbraio 1979
«Perché vi sia spendita, previo concerto, di monete falsificate, nel senso di cui all'art. 453 n. 3 c.p., anziché la minore ipotesi di spendita, senza concerto, prevista dall'art. 455, non occorre una specifica organizzazione o associazione nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10348 del 15 ottobre 1980
«La scoperta di un notevole quantitativo di monete false e l'ammissione del possessore di averle ricevute con l'intesa che avrebbe provveduto a metterle in circolazione, possono costituire elementi sufficienti per ritenere il denaro frutto di un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5132 del 5 maggio 1978
«Ai sensi della legge penale, è intermediario per l'introduzione o la spendita nello Stato di monete alterate o contraffatte colui che inserendosi in una catena di trapassi consente di attingere alla sorgente della falsificazione. In mancanza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1323 del 5 febbraio 1986
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 453 nn. 3 e 4 c.p. occorre dimostrare il concerto tra colui che spende, mette o fa mettere in circolazione le monete falsificate e che ha eseguito la falsificazione o un suo intermediario. Fuori da tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 277 del 27 marzo 1993
«Il delitto di corruzione, attiva o passiva (artt. 318, 319 c.p.), può sussistere se ed in quanto il patto di corruzione coinvolga il pubblico ufficiale (o l'incaricato di pubblico servizio). Ne consegue che, ogni qual volta vi sia un...»